“Preferirei subire i più grandi dolori del corpo anziché avere un cuore costantemente lacerato da brucianti rimpianti. Se il mio maestro mi toglie del tutto la sua amicizia, io sarò assolutamente senza speranza”, così la grande scrittrice inglese Charlotte Brontë scriveva in una lettera colma di disperazione per Constantin Héger, suo professore. Da quell’amore non corrisposto nacque poi il romanzo Il Professore.

Charlotte Brontë nacque a Thornton il 21 aprile 1816 ed era la maggiore di età tra le tre celebri sorelle Brontë, Emily e Anne. In realtà era solo la terza dei sei figli del pastore protestante Patrick Brontë e di Maria Branwell, insegnante in una scuola religiosa. Nel 1824 Charlotte, assieme alle due sorelle maggiori Maria ed Elizabeth e alla sorella minore Emily, viene iscritta alla Clergy Daughter’s School di Cowan Bridge nel Lancashire, una scuola per figlie di ecclesiastici.

Le condizioni igieniche inadeguate dell’istituto portarono nel 1825 alla morte prematura delle due sorelle maggiori di appena 11 e 10 anni e inficiarono per sempre la salute di Charlotte ed Emily. Proprio l’esperienza in quella scuola portò Charlotte Brontë a scrivere, qualche anno dopo, Jane Eyre.

Nel 1831 Charlotte venne iscritta alla scuola di Miss Wooler di Roe Head e proprio lì ricevette un posto come insegnante nel 1835, quando aveva solo 19 anni. In seguito, per alcuni anni, Charlotte svolse la professione di istitutrice presso alcune famiglie benestanti, senza mai trovare una posizione che fosse per lei davvero soddisfacente. Di giorno insegnava, ma di notte riversava nei suoi diari la frustrazione per quei pargoli così viziati e indisciplinati.

Nel 1842 si recò a Bruxelles per studiare francese insieme alla sorella minore Emily. E fu lì, mentre era studentessa nel Pensionnat Héger, che Charlotte Brontë si innamorò del suo professore, Constantin Héger. L’uomo, una figura molto rispettata ancora oggi in Belgio, non ricambiava però lo stesso sentimento, e oltretutto era già sposato. Charlotte iniziò però a scrivergli lettere molto intense, che inviava più di due volte a settimana, come quella del 1945 riportata dal sito Brainpickings:

Ho detto a me stessa quello che direi a chiunque altro in un caso simile: «Dovrai rassegnarti al fatto e, soprattutto, non angosciarti per una disgrazia immeritata». Ho fatto del mio meglio per non piangere e non lamentarmi. Ma quando non ci si lamenta, e quando si vuole padroneggiare se stessi con la presa di un tiranno, le proprie facoltà si levano in rivolta e si finisce col pagare la calma apparente con una lotta interiore quasi insopportabile. Giorno e notte non trovo né riposo né pace: se dormo faccio sogni che mi tormentano e nei quali vi vedo sempre severo, malinconico e arrabbiato con me. Perdonatemi allora Monsieur se prendo l’ardire di scrivervi ancora. Come posso sopportare la mia vita se non mi sforzo di alleviare la sua sofferenza?

Dal canto suo, Héger rispondeva di rado e finì per affidare a sua moglie l’ingrato compito di occuparsi della situazione. Madame Héger scrisse alla Brontë chiedendole di inviare lettere solo ogni sei mesi al massimo, ma Charlotte continuava imperterrita. Héger le strappava, ma la moglie le ripescava dalla spazzatura: fu così che, settant’anni dopo, i figli di Héger poterono donarle alla British Library, che le ha inserite di recente in una raccolta di lettere d’amore.

Forse mi direte: «Non provo più per voi il minimo interesse, Miss Charlotte, non appartenete più alla mia famiglia, vi ho dimenticata». Bene, Monsieur, ditemelo candidamente, sarà uno shock per me, ma non importa, sarà senz’altro meno orribile dell’incertezza.

Charlotte Brontë tornò in Inghilterra nel 1844, dove iniziò attivamente a scrivere, insieme alle altre due sorelle. Nel 1847 propose il romanzo Il professore, ispirato dal periodo trascorso in Belgio, che venne però rifiutato. Jane Eyre venne subito accettato e dato alle stampe con lo pseudonimo maschile di Currer Bell. Seguirono Shirley e Villette. Nel giugno 1854, dopo tensioni con il padre, Charlotte sposò il reverendo Nicholls. Affetta da tubercolosi in fase terminale, Charlotte morì a Haworth il 31 marzo 1855, incinta del primo figlio.

 

La discussione continua nel gruppo privato!
Seguici anche su Google News!
  • Storie di Donne