Acqua distillata: a cosa serve e come produrre acqua distillata in casa

L'acqua distillata è "pura", si può utilizzare in casa per tantissimi utili scopi, e può essere fatta in casa seguendo tre facili procedimenti. Andiamo alla scoperta di questo liquido privo di sali e batteri, per capire come usarlo e come produrlo.

Usata in ambito domestico tra le altre cose per innaffiare le piante e alimentare elettrodomestici, l’acqua distillata è depurata da qualsiasi impurità, e presenta diverse utili proprietà. Non è indicata per essere bevuta, ma può sostituire l’acqua “normale” in diverse azioni in casa. Questo perché nell’acqua distillata sono stati eliminati minerali, gas e microrganismi come i batteri, che si trovano solitamente nell’acqua non trattata.

Scopriamo a cosa serve, quali sono le caratteristiche e le proprietà dell’acqua distillata e come produrla anche in casa.

Che cos’è l’acqua distillata?

L’acqua distillata è un’acqua purificata, alla quale sono sottratti sali minerali, calcio, gas e batteri che sono presenti nell’acqua non trattata. L’acqua che beviamo dalle bottiglie del supermercato, dalle sorgenti o dal rubinetto di casa, contiene diverse sostanze e microrganismi, alcuni essenziali per il nostro corpo, come ad esempio i sali minerali. Il processo di distillazione permette di eliminare tutte le componenti solide che arricchiscono l’acqua, ma anche i gas.

Si ottiene così una nuova acqua, segnalata con la formula chimica DH2O. Mantiene intatta la formula dell’acqua, con 2 atomi di idrogeno e 1 di ossigeno, perché la sostanza non viene modificata a livello molecolare, solamente “pulita”. Con la differenza dell’aggiunta della lettera D all’inizio, ad indicare che è stato effettuato un processo di distillazione. Tra gli elementi di cui l’acqua distillata è priva, ci sono anche gli ioni, infatti presenta una più bassa conducibilità elettrica.

Inoltre, cambia il valore del pH rispetto all’acqua normale, che si misura su una scala da 0 a 14: fino a 7 la soluzione risulta acida, da 7 a 14 la soluzione risulta basica. L’acqua minerale di solito ha un pH che varia tra 5 e 8,5, mentre l’acqua distillata, essendo purificata da qualsiasi minerale e altro elemento, dovrebbe avere un pH neutro di 7. Invece, dal momento che il processo di distillazione fa assorbire dall’acqua l’anidride carbonica nell’atmosfera, il pH dell’acqua distillata risulta più acido, a circa 5,8.

A cosa serve: tutti gli usi in casa

acqua distillata
Fonte: Pexels

Al contrario dell’acqua non trattata, l’acqua distillata è quasi totalmente pura, e si può quindi utilizzare come valida alternativa in casa. Gli utilizzi di questa sostanza sono molteplici, non solo in casa, ma anche in laboratori chimici, biologici e nelle industrie come reagente o nella preparazione di sostanze, così come in medicina per iniezioni e flebo.

L’acqua distillata è utilizzata in ambito domestico principalmente in alcuni elettrodomestici. Strumenti come ferri da stiro, deumidificatori e climatizzatori si prestano bene all’impiego di acqua distillata, perché non crea calcare e non contiene batteri.

Risulta inoltre utile per innaffiare ad esempio le piante grasse, che hanno bisogno di poca acqua, per riempire acquari finti, ovviamente senza pesci e altri animali. Grazie alla sua acidità, come abbiamo visto dal valore del pH, l’acqua distillata trova utilizzo anche negli orti, per rendere acido il terreno. Ma anche ad esempio per il rabbocco del radiatore dell’auto e della vaschetta per l’acqua dei tergicristalli.

Un altro impiego domestico riguarda la cura della persona: l’acqua distillata è ottima per preparare profumi e detergenti naturali, unita, ad esempio, a oli essenziali. C’è chi la consiglia anche per lavare i capelli, in modo che questi non vengano appesantiti dalle sostanze minerali presenti nell’acqua della doccia.

Anche per le pulizie della casa può risultare un’ottima soluzione, in particolare per pulire l’acciaio, smacchiare il bucato e, come abbiamo già detto, far funzionare il ferro da stiro.

Le differenze con l’acqua demineralizzata

Seppur spesso venga confuso il processo di distillazione con quello di demineralizzazione, i due sono essenzialmente diversi. La distillazione permette di ridurre al massimo (fino al 99% se fatto in casa) il livello di gas, batteri e sali minerali. Mentre la demineralizzazione non contribuisce ad abbattere il livello batterico.

Inoltre, la demineralizzazione non può essere un trattamento fatto in casa, dato che le reazioni chimiche che vengono utilizzate per giungere al risultato finale sono tutt’altro che banali che necessitano quindi un laboratorio. L’acqua demineralizzata è essenzialmente un’acqua da cui è stata estratta la componente salina.

È pertanto utile, come l’acqua distillata, per diversi utilizzi in casa, negli elettrodomestici o negli acquari. Tuttavia, non è priva di batteri e microrganismi, al contrario dell’acqua distillata.

L’acqua distillata si può bere?

L’acqua distillata ha caratteristiche che la rendono vantaggiosa in diversi aspetti e utilizzi, anche quotidiani. Tuttavia, nonostante sia “purificata” e possa quindi dare l’impressione di essere più pulita e benefica dell’acqua non trattata, non è consigliata per essere bevuta.

Dal momento che non contiene sostanze importanti per l’organismo, può anche avere effetti collaterali negativi. Non ha un effetto nocivo immediato ma, a lungo andare, può deteriorare l’organismo umano che l’assume e può contribuire a danneggiare la salute.

Priva di sali minerali, necessari al corpo umano, può provocare infatti l’arresto della pompa sodio/potassio. In caso di assunzione, bisognerebbe infatti integrare una dieta alimentare di sali minerali per non avvertire uno scompenso psicofisico. Espone, poi, alle patologie delle arterie coronariche ma anche all’osteoporosi, alle osteoartriti, all’ipotiroidismo e conduce lentamente all’invecchiamento precoce.

Per questi motivi è fortemente sconsigliata nella dieta di una persona, ma esistono casi eccezionali in cui può risultare benefica, per un periodo limitato. Nel caso in cui ci sia bisogno di disintossicare il corpo da tossine, infatti la componente acida dell’acqua distillata assorbe le sostanze tossiche per poi aiutare nell’espulsione. Chiaramente, questa pratica necessita del consiglio di un medico, che può attestarne l’effettiva efficacia e le dosi di utilizzo.

Come produrre acqua distillata in casa

Uno dei pregi dell’acqua distillata è che si può produrre anche in casa, non sono necessari processi in laboratorio o altro. Questo permette di poter avere sempre disponibile acqua distillata fai da te, senza spendere per acquistarla. Per produrla si possono utilizzare metodi diversi, esistono anche video tutorial che riproducono varie alternative.

Principalmente, l’acqua distillata in casa si fa seguendo 3 metodi: tramite condensazione in un recipiente, condensazione in bottiglia oppure raccogliendo l’acqua piovana.

1. Condensazione in recipiente

Per produrre acqua distillata tramite condensazione si deve usare un pentolone, della capacità di 20 litri d’acqua, una zuppiera o un contenitore di vetro simile che stia a galla in acqua, e del ghiaccio. Si deve innanzitutto riempire il pentolone con l’acqua del rubinetto, quasi completamente, lasciando pochi centimetri dal bordo, per poi inserire la zuppiera di vetro. Quest’ultima non deve mai toccare il fondo della pentola, deve galleggiare.

Si passa successivamente a riscaldare l’acqua lentamente, così da portarla a evaporazione senza che arrivi però al bollore. A questo punto si copre la pentola con un coperchio appoggiato al contrario, con la parte concava all’insù, su cui si appoggiano i cubetti di ghiaccio. Quando l’acqua è pronta a bollire, il ghiaccio sul coperchio fa condensare il vapore dell’acqua, così che la condensa scivoli all’interno del contenitore di vetro, già distillata.

2. Condensazione tramite bottiglie

Il secondo processo si basa sullo stesso principio, ovvero trovare una soluzione per salvare l’acqua condensata che risulta distillata. Si ottiene con l’utilizzo di due bottiglie di vetro, di cui una con collo a 90°, e un pentolone. Iniziare sempre riempiendo con acqua del rubinetto il pentolone, e di seguito la bottiglia con il collo normale dritto. Si passa poi a unire i due colli delle bottiglie con un nastro adesivo resistente: non deve trapassare acqua né vapore o condensa.

Immergere quindi nel pentolone solamente la bottiglia con il collo a 90°, posizionata ad un’inclinazione di 30°, appoggiandola alla parete della pentola per farla rimanere stabile. Avvolgere la bottiglia esterna con un sacchetto di ghiaccio e attendere che l’acqua condensata passi dalla bottiglia immersa alla bottiglia esterna, attraverso lo stesso principio del primo metodo.

3. Raccolta di acqua piovana

Questa tecnica è molto semplice, ma anche la meno sicura: prevede infatti di raccogliere l’acqua piovana, che, al giorno d’oggi, rischia di essere contaminata dall’inquinamento atmosferico. Il processo consiste nel raccogliere in contenitori l’acqua atmosferica, per poi lasciarla a riposo per qualche giorno, ne basta un paio in modo che si disperdano naturalmente i sali minerali.

Si ottiene così dell’acqua distillata, priva delle sostanze che ritroviamo nell’acqua del rubinetto o della bottiglia. Per gli utilizzi domestici che abbiamo visto, per alimentare elettrodomestici o rabboccare le vaschette delle automobili, così come per le pulizie, risulta molto utile. Per l’innaffiamento delle piante e l’utilizzo in cosmetica, sarebbe meglio evitarla, perché, come ripetiamo, potrebbe essere inquinata.

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