Gli aeroporti sono luoghi affollati dove ti passa davanti tanta gente e sebbene le attese siano noiose ti danno l'opportunità di guardarti intorno! Ecco i 10 tipi di persona che sicuramente incontrerai tra un Gate e l'altro...
L’aeroporto è un mondo affascinante: è una bolla al cui interno si incontrano tantissimi tipi di persone, di estrazioni sociali diverse, Paesi lontanissimi, idee contrastanti e abitudini totalmente diverse. Sebbene sia caotico, il bello degli aeroporti è anche questo, tra un attesa e l’altra ti dà l’opportunità di guardarti intorno e vedere chi c’è, passare in rassegna i tipi di persone che viaggeranno con te e con cui magari poi finirai anche a parlare. Che tu sia un viaggiatore frequente o che prenda l’aereo una volta l’anno per fare una vacanza, ti saranno sicuramente capitati sotto a gli occhi certi tipi di persone, che noi abbiamo voluto riepilogare in questi 10 punti. Riconosci qualcuno… O ti riconosci in una di queste tipologie?
L’organizzato è il tipo di persona che vorreste essere o magari siete già. Normalmente è una persona che viaggia molto: indossa scarpe comode da togliere facilmente ai controlli di sicurezza se richiesto, ha i liquidi già fuori dalla borsa in un piccolo sacchetto trasparente preparato da casa, toglie in autonomia bracciali, anello e orologio che potrebbero suonare al metal detector e ha documento e biglietto aereo pronti in mano… Insomma non fa perdere tempo a nessuno. E per questo lo ringraziamo sempre.
Non si sa da dove arriva, né dove deve andare, si sa solo che ha caldo. Tantissimo caldo, anche se in aeroporto c’è l’aria condizionata altissima e fuori la tormenta di neve. Probabilmente è pronto per andare direttamente in spiaggia appena sceso dall’aereo, ma ci mostra un po’ troppa pelle con i suoi shorts super corti, infradito immancabili e canottiera. La sua è una strategia per alleggerire il bagaglio evidentemente e non portare giacche che ai tropici non gli serviranno… Ma come fa a resistere alle temperature da cella frigorifera della cabina?
Prendere gli aerei gli mette ansia, non si può stare sicuri in quelle gabbie di metallo a chissà quante miglia da terra, ma il tipo ansioso lo riconosci già in aeroporto, prima ancora di ritrovartelo al posto accanto al tuo a stringerti la mano al decollo. È la persona che arriva tra le 3 e le 4 ore prima perché “non si sa mai”, anche per voli interni: potrebbe trovare traffico, potrebbe avere un imprevisto, potrebbe trovare fila al check-in e passare il pomeriggio ai controlli di sicurezza, potrebbe perdersi tra i vari Gate e infine potrebbe perdere il biglietto, la valigia o il telefono. Meglio arrivare con calma e aspettare. Aspettare ore infinite che in un rumoroso aeroporto sembrano non passare mai: ma il tipo ansioso è contento così. Certo, finché poi non mette piede sull’aeromobile…
Spesso è un viaggiatore esperto, conosce la routine dal check-in ai controlli di sicurezza e non si fa prendere dall’ansia. Arriva in aeroporto con pochissimo anticipo e poi si lamenta se trova fila ai metal detector, sbraitando alla hostess che ha un volo da prendere. Se è in anticipo, si ferma a fare uno spuntino con calma, per poi accorgersi che il Gate sta chiudendo o peggio, per arrivarci servono 10 minuti di trenino (maledetti aeroporti enormi!)… E proprio 10 minuti dopo l’aereo dovrebbe decollare! Viene chiamato all’altoparlante e mette piede sull’aereo per ultimo, con lo sguardo di tutti i passeggeri addosso: ma per questo tipo di persona non è un problema, anche perché una volta salito a bordo l’aereo inizia le manovre di decollo ed è quindi una vittoria per lui che non ha aspettato invano costretto tra gli stretti sedili!
Il motto di questo tipo di persona è “Ogni lasciata è persa” e il duty-free gli fa brillare gli occhi: tutti questi prezzi (leggermente) più bassi, tutti questi profumi, cioccolatini e liquori… Che proprio gli servivano! L’Amante del Duty-Free preferisce arrivare con un po’ di anticipo in aeroporto per fare una sessione di shopping dove compra regali, cose inutili, souvenir e giornali. Come risultato arriva al Gate pieno di pacchetti e pacchettini sigillati, tanto che non gli bastano le mani per reggerli e in cambio riceverà un’occhiataccia dalle hostess, che però poi gli sorrideranno e diranno falsamente “Welcome on board”.
Indossa un vestito a tre pezzi, ha con se solo la valigetta 24 ore o al massimo un mini trolley nero in coordinato e sta perennemente al telefono. Per il business-man l’aeroporto è il suo ufficio e prende aerei da Roma a Zurigo in giornata per vedere un cliente, cerca subito la wi-fi appena arriva al Gate e una volta sull’aereo continua a lavorare. Viaggia in prima classe, ha l’imbarco prioritario ed è sempre l’ultimo a spegnere il telefono sotto minaccia della hostess, perché la sua conference-call è più importante.
Non per forza non ha mai viaggiato, ma semplicemente si scorda come funzionano le cose in aeroporto: normalmente te lo ritrovi davanti ai controlli di sicurezza dove ti fa perdere mezz’ora perché ha degli stivali da combattimento in cui potrebbe nascondere armi per dirottare l’aereo, ha dimenticato le forbicine nel bagaglio a mano, ha una bottiglia d’acqua nello zaino e fa suonare all’impazzata il metal detector perché ha dimenticato le chiavi di casa in tasca. Spesso gli aprono la valigia per “merce sospetta” e infine te lo ritrovi in mezzo al corridoio a ri-assemblarla. Non è colpa sua… Ma intanto ti ha fatto stressare più del dovuto!
C’è sempre… In qualsiasi aeroporto. Spesso non è da solo ma in gruppo. L’accampato te lo ritrovi disteso su 5 sedie, con felpe e teli da mare a coprire corpo e volto dalle luci abbaglianti dell’aeroporto, intorno ha diverse valigie e riesce a dormire anche con il chiacchiericcio assordante che lo circonda e gli annunci all’altoparlante ogni 5 minuti. Ti porta sempre a domandarti se sta nel bel mezzo di un lungo scalo, se gli hanno ritardato l’aereo oppure se stai assistendo ad una scena tipo The Terminal con Tom Hanks. In ogni caso, non vorresti mai ritrovarti nella sua situazione.
L’amante del pigiama ha una sola regola quando si tratta di viaggiare: bisogna stare comodi. Ha dei capi appositamente comprati per viaggiare, pantaloni morbidi e comodi che non stringono sullo stomaco, felpone calde con cappuccio e calzini colorati per non sentire freddo ai piedi in aereo. A volte come accessorio ha anche il cuscino per il collo indosso o appeso alla borsa e una mascherina da notte in testa, a completare il look da pigiama party. Sebbene ci dia l’idea di stare molto comodo l’insieme fa subito pensare ad una persona che è uscita di casa in pigiama, pronta per riaddormentarsi sulle scomode poltrone del velivolo.
Passando in rassegna le persone intorno a noi c’è sempre quel tipo di persona che non riesci ad inquadrare: non ne capisci l’età, come mai viaggia da solo, dove va e da dove viene. Ha l’ingresso prioritario e viaggia in business, ma sembra un ragazzo normalissimo. Sarà forse famoso? In effetti la faccia l’ho già vista da qualche parte…
Cosa ne pensi?