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“Patata, topina, passerina”… Quanti termini ci siamo inventate per non chiamare la vulva col suo nome?

Eppure non c’è proprio nulla di male nel chiamare le cose col loro nome, e questo vale anche per lei: la vulva. Che non è da confondersi con vagina, e che non ha bisogno di nomignoli o soprannomi per essere nominata, perché non parliamo di nulla per cui dobbiamo provare imbarazzo, sentirci “sbagliate” o provare vergogna o colpa.

Insomma, quando cominceremo a capire che la vulva fa parte del nostro corpo, e smetteremo quindi di demonizzarla o di appiccicarle definizioni assurde? Intanto, cominciamo a fare chiarezza: la vulva è il tutto, mentre la vagina è il punto da cui escono i bambini o che viene penetrato durante i rapporti sessuali vaginali. L’orifizio uretrale, infine, è quel “buchino”, che si trova proprio sopra la vagina, da cui esce la pipì.

Potrebbe essere scontato per molte donne, ma le statistiche insegnano che non è affatto così.

Imparando a conoscere il nostro apparato genitale, forse, riusciremo finalmente anche a togliere ogni imbarazzo che lo riguarda, e a mettere  da parte quei termini bizzarri per chiamare semplicemente la vulva… Vulva.

Se lei potesse parlare, siamo certe che gradirebbe essere chiamata solo e soltanto con il suo nome ed è per questo che abbiamo voluto darle voce nella miniserie di video “Se la tua vulva potesse parlare”.

Qui trovate il secondo episodio:

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  • Chiamiamo le cose col loro nome