Il papà è sempre il papà

Festa del papà, i grazie che non abbiamo mai detto

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Finalmente è primavera

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Padre, babbo, papà. Non importa come lo chiamiamo. Queste parole rievochiamo nella mente di molte di noi un uomo bravo, bello e buono che ci ha aiutato a crescere.

Il 19 marzo per la Chiesa cattolica si festeggia la solennità di San Giuseppe, uomo che ha fatto da padre a Gesù. Da questo giorno nasce la festa laica per celebrare tutti i papà.

Al giorno d’oggi, questa giornata è diventata una festività piena di significato sia per piccoli che per grandi. I piccoli danno libero sfogo alla loro creatività con bigliettini d’auguri e lavoretti fai da te. I più grandi comprano regali, anche costosi, e si sforzano di dire o scrivere quelle paroline speciali che troppo spesso vengono date per scontate.

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Il papà è una mamma che ti lascia giocare sotto la pioggia, che ti lascia mangiare i dolci dopo cena e si diverte più di te a fare scherzi. Un bimbo cresciuto che vuole sempre giocare a pallone e non importa che tu sia una bambina e il calcio non ti piaccia, lui ti farà i codini e tu in cambio dovrai giocare con lui.

I papà sanno farci ridere. Solo con il passare del tempo capiamo quanto siano state sane quelle risate e quanto ci abbiano aiutato a essere le persone mature e adulte che siamo oggi.

Divertirsi con il papà ci ha salvato una marea di volte, le sue coccole ci hanno viziato e quell’abbraccio, che sarà sempre il più bello del mondo, ci ha dato sicurezza. E continuerà a farlo.

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