I ragazzi di Parkland "anche noi capiamo e vogliamo essere considerati"

I compagni delle vittime della strage di Parkland prendono posizione e vogliono esprimere il loro parere sull'uso delle armi.

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Dopo la strage di Parkland cambieranno le leggi americane sulle armi? È quello che tutto il mondo si sta chiedendo dopo l’ennesima tragedia successa in una scuola in Florida.

In particolare cercano risposte i ragazzi del liceo in cui è avvenuta la sparatoria. Si domandano quanti altri compagni dovranno perdere prima che qualcuno faccia qualcosa o quante altre volte dovranno urlare prima che qualcuno li ascolti.  Loro si dichiarano pronti a combattere, a lottare fino al giorno in cui gli Stati Uniti d’America avranno leggi sull’armi degne del Paese in cui vivono, fino al giorno in cui ogni bambino tornerà a scuola senza avere paura.

Sono sempre di più, troppe, le stragi che avvengono in America a causa dell’eccessiva facilità con cui si possa ottenere un’arma. Una tra le più recenti il disastro avvenuto a Las Vegas il primo ottobre 2017 durante un concerto.

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Lo studente, che in questo video parla a nome dei suoi compagni di scuola, usa parole forti e toccanti: sostiene che troppo spesso i ragazzi e le loro opinioni non siano presi in considerazione e il motivo è la loro età. Come se non fossero in grado di comprendere e analizzare quello che sta succedendo. Loro invece capiscono, capiscono tutto: dalle responsabilità finanziarie alle preoccupazioni per le rielezioni. Purtroppo però hanno dovuto capire anche il dolore di perdere un compagno di banco, un amico con cui fino al minuto prima stavi chiacchierando, giocando a tris di nascosto o ascoltando la lezione, scambiandoci gli appunti. Lo capiscono anche meglio degli adulti e vogliono anche loro aver voce in questo atroce capitolo.

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