Perché l'ex gieffina Serena Garitta difende il Grande Fratello (e cosa fa oggi)

Perché l'ex gieffina Serena Garitta difende il Grande Fratello (e cosa fa oggi)
Fonte: Instagram @ serenupi
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Serena Garitta all’attacco contro i nemici del Grande Fratello. Molti penseranno che è solo un debito di riconoscenza per il reality che l’ha lanciata, ma leggendo bene le sue parole, si comprenderà come l’ex vincitrice del Gf abbia ben ragionato sui concetti che esprime. Quest’edizione ha scatenato moltissime polemiche. Bullismo, sessismo, branco. In tanti hanno usato queste parole sulla stampa e sui social, ma quello che vuole dire Serena è: davvero dobbiamo credere in un mondo patinato oppure comprendere che in effetti il Grande Fratello è solo uno specchio della società? E nella sua disamina spende anche belle parole per la conduttrice Barbara D’Urso.

Spesso vorrei esprimermi su argomenti di cronaca o politica,ma so di non averne l'autorevolezza.Sul GF però sento di poterlo fare perché vincerlo è un po’ come ottenere un titolo da Miss,ti accompagna per sempre.Mi colpiscono molto le considerazioni che leggo a riguardo,perché sono affezionata ad un'esperienza che per me è stata unica,perché stimo e voglio bene alla "sig D'Urso" e agli autori. Mi e Vi chiedo: e' giusto pensare che sia compito del GF proporre modelli da seguire? I modelli morali e comportamentali a cui ispirarci,da mostrare ai più giovani,non dovremmo cercarli altrove?! Penso alla classe dirigente,alla scuola,alla famiglia.Se parte dell'opinione pubblica ritiene compito di un programma TV fungere da modello educativo,mi viene da pensare che forse abbiamo decisamente fallito altrove. Vi domando:Siamo sicuri che la situazione fuori sia così diversa da quella di alcune vicende tanto discusse nella casa? Non per niente il "GF" ha sempre avuto la capacità di essere "specchio della società",forse ,anche in alcuni episodi che hanno segnato l'edizione di quest'anno. A me sembra che il dissenso e l'indignazione possano essere utili solo la' dove i modelli sono diversificati e l'osservatore può identificarsi nella rappresentazione di ciò che più gli somiglia e gli piace. Ecco,la mia opinione è che forse ci vorrebbe più indignazione per quello che accade fuori dai programmi tv, sui quali ci si può esprimere, che si può decidere di seguire o meno,ma ai quali non si devono attribuire responsabilità che non hanno.Su una cosa sono d'accordo, negli anni il GF e' cambiato,almeno quanto è cambiato il mondo fuori dalla casa;quando vinsi io nel 2004 non esisteva neppure FB... Ecco il "GF" con l'avvento dei social non è più solo dentro le mura di Cinecittà,ad esibirsi non sono più solo gli inquilini, ma anche tutti coloro che si esprimono a riguardo ;a volte con cognizione,a volte solo per avere l'occasione di sentirsi più intelligenti,altre per apparire, proprio come fanno i concorrenti. Io il GF continuerò a seguirlo,con l'interesse della spettatrice e l'affetto di chi a questo programma deve tanto.

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Certo, può essere anche che il casting sia davvero molto diverso dalle prime edizioni. Quest’anno ci sono infatti tra i concorrenti volti noti al pubblico come Lucia Bramieri o Simone Coccia. È possibile che il successo del Grande Fratello Vip abbia orientato gli autori verso persone che non siano necessariamente i ragazzi della porta accanto, mai visti prima. E anche Serena Garitta ammette: il reality si è trasformato nel tempo. Ma, come nel tempo ha partorito personaggi degni di nota come Serena, non vuol dire che non succederà ancora oggi e nel futuro.

Mi e vi chiedo – scrive Serena – è giusto pensare che sia compito del Gf proporre modelli da seguire? I modelli morali e comportamentali a cui ispirarci, da mostrare ai più giovani, non dovremmo cercarli altrove?! Penso alla classe dirigente, alla scuola, alla famiglia. Se parte dell’opinione pubblica ritiene compito di un programma tv fungere da modello educativo, mi viene da pensare che forse abbiamo decisamente fallito altrove.

Tra l’altro, ma questo Serena Garitta non lo dice, in un reality in cui il pubblico è sovrano, le cronache dei vincitori parlano chiaro: a vincere sono molto spesso i personaggi che nella casa di Cinecittà sono messi in minoranza dagli altri. Personaggi come Serena, Cristina Plevani, Mauro Marin, Andrea Cocco, Floriana Secondi. Personaggi veri – o a volte anche veraci – che piacciono proprio per il loro essere trasparenti, senza filtri. Perché stavolta non dovrebbe essere diverso, perché il pubblico non dovrebbe premiare l’escluso?