Che il Grande Fratello, nella rinnovata edizione NIP, fosse una carrellata di orrori sessisti, insulsi doppi sensi e offese discriminatorie – più o meno – velate, lo si era già capito praticamente dagli esordi.

“Casi umani” al limite dell’inverosimile, storie familiari difficili pubblicamente spiattellate in prima serata, personaggi discutibili e dalle idee politiche decisamente borderline avevano fatto dubitare fin dal principio del cast di questa nuova edizione del padre di tutti i reality, e dalle perplessità non si era salvata neppure Barbara D’Urso, tornata al timone dello show dopo anni di assenza e “rea” di aver portato nella Casa il meglio del peggio del suo salotto televisivo.

Ma in questi giorni il reality sta veramente rischiando di raschiare il fondo del barile; prima gli sponsor che abbandonano lentamente, uno dopo l’altro, il programma (e così niente più  costumi, abiti, acqua e prodotti di bellezza per i concorrenti) e ora la bufera che si è abbattuta, in tutta sincerità ragionevolmente, non solo su Luigi Mario Favoloso, espulso dal gioco per una maglietta di stampo sessista esibita una notte, ma sull’intera produzione del programma, che non avrebbe poi dimostrato di condannare così nettamente il comportamento del ragazzo.

L’ultima offensiva presa in giro al pubblico italiano è stata sintetizzata da Selvaggia Lucarelli che peraltro, suo malgrado, è stata protagonista dello spiacevole episodio.

Qualche giorno fa – ha scritto Selvaggia nel suo post – un personaggio della casa del gf, alle 4 del mattino, ha protestato con chi non gli dava le sigarette infilandosi una maglietta su cui aveva scritto col rossetto ‘Selvaggia suca’. Lo aveva raccontato la mattina dopo Simone e il tizio in questione, parlando sottovoce con altri inquilini, si chiedeva preoccupato se l’avesse fatta troppo grossa. È un personaggio che ho già diffidato in passato tramite avvocato per atteggiamenti dal sapore vagamente minatorio e calunnie sul conto di persone che mi sono vicine.

Da qui la squalifica, durante la diretta di martedì 15 maggio, di Favoloso, con l’accusa di aver “scritto una cosa sessista su una maglietta”. Eppure, sottolinea Selvaggia, l’atteggiamento della produzione dello show, capitanato da Barbara D’Urso in prima linea, non è stato esattamente quello di chi, apertamente e con convinzione, condanna un gesto che è sicuramente offensivo, sicuramente sessista, certamente diseducativo e oscenamente privo di rispetto.

Già, perché il Favoloso, prima di ricevere la comunicazione della squalifica, ha l’opportunità di essere protagonista del programma per venti minuti circa, durante il quale ha un duro confronto con la (ex?) fidanzata Nina Moric, offesa dalle attenzioni rivolte dal compagno a una delle coinquiline, che se ne esce con una frase, già diventata cult, “Un purosangue non compete con un pony”. Tanto per chiarire che l’invidia e la competizione tra donne non esiste, così, giusto per dire…

Non solo. Al ragazzo viene anche data l’opportunità di abbandonare il gioco per seguire la sua Nina e cercare di recuperare il rapporto, cosa che lui fa, così che la successiva squalifica sembra a malapena un palliativo, una sciocchezzuola in più, rispetto a una decisione già presa da lui. E così tanti saluti al sessismo e al discorso del “Selvaggia suca”, che viene sì riaffrontato in studio, ma con la nonchalance con cui si disquisisce del tempo.

Il tizio – scrive Selvaggia – sempre per punizione, viene invitato in studio per altri venti minuti di faccia a faccia con la conduttrice. E ha modo di spiegare ‘Ma io mica ho offeso le donne, ne ho offeso una specifica’. Ah, allora ok.

Selvaggia ha criticato aspramente anche l’atteggiamento della padrona di casa, Barbara D’Urso, che non ha citato il suo nome nella cronaca dei fatti e ha parlato dell’argomento in maniera troppo superficiale.

[…]  se un concorrente offende una donna in presenza di altre persone e di telecamere e scegli di non dire in tv cosa ha detto e a chi, come minimo informi in privato quella donna in modo tale che lei possa difendersi in eventuali sedi legali. Nessuno mi ha chiamata. Nessuno mi ha consegnato le immagini. Anzi, sono pronta a scommettere che siano state fatte accuratamente sparire.

La seconda cosa è che anche se scegli di non dire il suo nome perché quella donna non ti piace al punto che impedisci di nominarla agli ospiti in tutti i tuoi programmi (una cosa perfino comica), nel momento in cui però scomodi la parola sessismo, la solidarietà la devi avere fino in fondo. Pure nei confronti di chi non ti piace. Vera però, non all’acqua di rose.

Insomma, impossibile non riportare la mente all’episodio Clemente Russo, durante la prima edizione del Grande Fratello VIP, e a quella tristissima frase pronunciata mentre Stefano Bettarini faceva un’ancor più triste elenco di tutte le sue conquiste femminili, che gli costò la squalifica e l’epurazione dal programma, dove non presenziò mai come ospite nelle puntate successive; c’è un’evidente disparità di giudizio, o meglio nell’approccio che si è scelto di dare a certi tipi di tematiche, che è deprimente in maniera imbarazzante, perché per lo share e l’audience questo GF sembra davvero disposto a dare spazio a personaggi e situazioni che distruggono anni di lotte contro discriminazioni, sessismo e maschilismo.

Dire di “avercela con una donna e non con tutte” non rende meno grave il comportamento di un uomo che pubblicamente umilia e schernisce il genere femminile nel suo complesso, ma ancor più gravi sono i discorsi dello stesso personaggio sul “se non puoi sedurle puoi sedarle”, frase ingiustificabile e per cui non esistono possibilità di interpretazioni diverse da quella che è, per cui non può essere concesso il beneficio del dubbio portato avanti dal pensiero del “Cosa avrà voluto dire?”.

Una frase simile avrebbe dovuto meritare non solo la squalifica dal “gioco”, che quando assume tale gravità di toni non può comunque più essere definito tale – perché se questo deve rappresentare davvero uno spaccato di vita reale, il risultato che ne esce allora è piuttosto sconfortante – ma la scomparsa, come sottolinea la Lucarelli, da tutti i palinsesti televisivi come minimo.

Invece, per assurdo, gli è stato dedicato mezzo programma; alla faccia delle lotte contro le discriminazioni e di chi si professa “paladina delle donne” e invece si comporta più da “paladina dello showbusiness”.

Nella gallery abbiamo raccolto tutti gli episodi che rendono questo GF davvero offensivo per le donne – e non solo – e per cui ha davvero toccato il fondo.

Perché il Grande Fratello ha toccato il fondo e dovrebbe chiedere scusa alle donne
treshold
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