Un genitore farebbe di tutto per il proprio figlio, ma questo implica anche denunciarlo quando il suo comportamento è fuori controllo?

Alla domanda più difficile si è trovata a dover rispondere Patrizia Mirigliani, figlia dello storico patron di Miss Italia Enzo, che del concorso ha preso le redini dopo la morte del padre, nel 2011. A Selvaggia Lucarelli per Tpi l’imprenditrice ha confessato di aver dovuto denunciare il figlio Nicola, attivando la procedura di codice rosso.

Ho denunciato mio figlio per salvarlo, è il più grande dolore della mia vita ma non avevo scelta“, le parole dolorose della Mirigliani, che ha spiegato i motivi per cui è dovuta giungere a una decisione tanto drastica e sofferta.

Sono dodici anni della mia vita che combatto, Nicola soffre di dipendenze, l’ho portato in sette comunità. Se sono arrivata al punto di denunciare mio figlio, è perché sono distrutta.

Il suo racconto continua, parla dei problemi che Nicola, oggi trentunenne, unico figlio di lei e del marito Antonello, ha sempre dato alla famiglia da quando era appena diciottenne: “L’ho portato in non so quante comunità, l’ultima due settimane fa, siamo andati da Don Gelmini. Ma lui esce e ogni volta mi manca il terreno sotto i piedi. Ho avuto un grave problema di salute due anni fa, io mi preoccupo, non voglio lasciare mio figlio nella società in questo modo“.

Nicola adesso ha dovuto lasciare la casa con cui viveva con la madre, deve indossare il braccialetto elettronico e ha il divieto di avvicinamento, dovendo stare ad almeno 400 metri da Patrizia. È questa la decisione del giudice, che ha raccolto la denuncia della Mirigliani per maltrattamenti in famiglia, estorsione e tentata estorsione.

Proprio lui, Nicola, ha parlato di questa storia per primo ai giornali, e questo è il motivo per cui anche Patrizia ha accettato di farlo.

Mia madre mi ha cacciato di casa, dicendo di farmi la mia vita – sono le parole del ragazzo – Ma lei non lo può fare, per legge mi deve mantenere fino ai 34 anni, non può lasciarmi così e io le farò una denuncia civile. Ora lei mi ha fatto tre denunce e ha chiesto a tutti quelli che mi conoscono di non aiutarmi. Io non nascondo i miei problemi con la droga, sono cominciati a 18 anni, adesso ne ho 31, in passato ho fatto qualche furtarello a casa, ma sono un bravo ragazzo e ora sono pulito. Venerdì sarò sentito dal giudice, spero mi toglieranno questo braccialetto. Mia madre ha fatto la cosa più brutta che si può fare a un figlio e voglio renderla pubblica, è imperdonabile

Ma per Patrizia, in realtà, questo è stato un gesto di amore estremo.

Per una mamma denunciare un figlio è una cosa terribile. Io vorrei tanto che Nicola avesse una vita normale, una ragazza, una famiglia, è un dolore vedere un figlio che non trova una sua dimensione. Io spero che nessuno di un certa tv si nutra di questo gossip. La mia è una tragedia, se deve diventare pubblica che sia un messaggio per i genitori che come me vivono questo dramma: arrivati a questo punto di non ritorno denunciate per salvare i vostri figli. Io ho dovuto denunciare Nicola per salvarlo, è pieno di mamme che sono costrette a farlo. Non avevo scelta. Non abbiamo scelta. Sono stata sola in una battaglia più grande di me. Ho sperato tanto in un bel finale, è stato in questi 12 anni il più grande sogno della mia vita. Chissà che questa, nel dolore più atroce, non sia una svolta.

Certamente questo gesto deve essere costato moltissimo a Patrizia come madre, e parlarne pubblicamente deve essere valso uno sforzo supplementare. È chiaro che certe situazioni possano essere davvero comprese fino in fondo solo vivendole, mentre da fuori le opinioni chiaramente possono spaccarsi: proteggere sempre e incondizionatamente il figlio, o “punirlo” anche con misure estreme per cercare di dare una svolta a una situazione diventata insostenibile?

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"Ho denunciato mio figlio per salvarlo": il più grande dolore di Patrizia Mirigliani
Fonte: web
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