Bella, bellissima, anzi di più: la più bella del mondo. Attrice e soprano, dotata di una voce sopraffina, Lina Cavalieri è stata una grande protagonista dell’Europa a cavallo tra Ottocento e Novecento. Oggi il suo nome è sconosciuto ai più, ma ai suoi tempi incarnò l’ideale di bellezza supremo, tanto da essere ritratta da famosi pittori come Giovanni Boldini e Vittorio Corcos, come ricordato nella sua biografia.

Figlia di un architetto marchigiano e di una sarta, Lina Cavalieri (all’anagrafe Natalina Cavalieri) nacque a Roma nel 1875. Quando era ancora bambina, il padre venne licenziato a causa delle molestie rivolte alla moglie del suo principale e si ritrovò in condizioni economiche catastrofiche. Fu così che, ancora piccola, Lina si trovò costretta a dare un aiuto impiegandosi nei più diversi mestieri tra cui fioraia, piegatrice di giornali presso una tipografia e infine apprendista sarta.

Fu proprio l’abitudine della ragazza a cantare durante il lavoro a spingerla verso la carriera di cantante. Sua madre le pagò le lezioni di canto e, a quindici anni, Lina debuttò in un teatro di Piazza Navona. Attirò subito l’attenzione di tutti, grazie alla bellissima voce, ma anche alla sua bellezza. Dopo esperienze in teatri diversi, a ventun anni debuttò al Salone Margherita di Roma, ottenendo un successo tale da poter aspirare al lancio in Europa.

Parigi si innamorò di lei, grazie alle esibizioni alle Folies Bérgères, dove cantava un programma di canzoni napoletane accompagnata da un’orchestra completamente femminile, tutte di chitarre e mandolini. Gli uomini cadevano ai suoi piedi e anche Gabriele d’Annunzio le dedicò una copia del romanzo Il piacere (1899), definendola una “Venere in Terra”.

Nel 1900 debuttò come cantante lirica per La bohème di Giacomo Puccini al Teatro San Carlo di Napoli, scoprendo la sua vera vocazione. La sua nuova carriera da soprano la portò nei più importanti teatri lirici d’Europa e d’America, al fianco di nomi celebri della lirica come Enrico Caruso e Francesco Tamagno. Non era la più brava, ma era sicuramente la più bella di tutte e il pubblico andava a vederla anche per ammirare i suoi costumi di scena, le sue estrose pettinature e la sua sensualità.

Il 5 dicembre 1906, Lina Cavalieri baciò appassionatamente Caruso, di fronte alla platea incredula del Metropolitan Opera House di New York. Da allora diventò anche “the kissing primadonna”, proprio in virtù di quel bacio inatteso con cui aveva reso indimenticabile la messa in scena della Fedora di Umberto Giordano.

Nel 1914 diede l’addio al teatro, per tentare la strada del cinema. Iniziò con Manon Lescaut e poi interpretò altri sette film, non convincendo pienamente. Fu così che, nel 1920, diede l’addio alle scene, dichiarando “mi ritiro dall’arte senza chiasso dopo una carriera forse troppo clamorosa”. L’anno dopo si trasferì a Parigi e aprì un istituto di bellezza, frequentatissimo proprio per la sua proprietaria.

La sua fama di mangiatrice di uomini incuriosiva ancora, tanto che si diceva avesse ricevuto ben 840 richieste di matrimonio. I mariti “effettivi”, però, furono solo cinque e non durarono molto. Solo il tenore Lucien Muratore, sposato nel 1913, era riuscito farle abbandonare il teatro, diversamente dai primi due mariti. Abbandonò anche lui, per sposare Giovanni Campari, notissimo imprenditore. Concluse la sua vita al fianco di Arnaldo Pavoni, suo storico segretario. Tra i suoi spasimanti spicca soprattutto il famoso designer Piero Fornasetti, che usò il suo bellissimo volto per le sue opere, ancora oggi molto popolari.

Lina Cavalieri passò gli ultimi anni della sua vita a Rieti, in compagnia del suo unico figlio Alessandro (avuto nel 1892 dal suo maestro di canto, ma tenuto segreto), scrivendo le sue memorie, che avrebbe dovuto diventare un film della Paramount. Morì nella sua villa di Firenze, dietro al Poggio Imperiale, durante un bombardamento aereo del 1944. La sua vita venne però raccontata su grande schermo da Gina Lollobrigida nel film La donna più bella del mondo del 1955.

Lina Cavalieri, la "donna più bella del mondo" che diede "il bacio più bello"
Fonte: Atelier Reutlinger, Parigi e Collezione Privata
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