12 Oggetti che Non Dovremmo Mai e Poi Mai Condividere con Qualcuno!

A chi di noi non è mai capitato di condividere con la migliore amica gli orecchini, il burrocacao o l'accappatoio? A tutte, noi comprese. Ma adesso scopriamo che non avremmo dovuto farlo: vediamo i 12 oggetti che non dovremmo prendere mai in prestito - né prestare - e perché!

Ok, sono i nostri amici e le nostre amiche e sappiamo tutto di loro, ci raccontiamo persino i minimi dettagli, anche quelli più intimi e personali. Ci viene pressoché naturale, quindi, quando siamo in vacanza insieme o quando l’una trascorre qualche giornata a casa dell’altra – o dell’altro – condividere tutto. Che male c’è, ci chiediamo? In fondo ci scambiamo abbracci e baci con il partner e bere dallo stesso bicchiere non è mai stato un problema. E poi lei è sanissima, altro che i poveri pesci vessati dal mercurio e dall’inquinamento.

Vi capiamo bene, perché anche noi abbiamo amiche e fidanzati con cui condivideremmo tutto. Ma ci sono alcuni oggetti, soprattutto quelli che hanno a vedere con la bellezza e l’igiene personale, che non andrebbero mai e poi mai (capito? Mai!) condivisi con nessuno, nemmeno con nostra sorella o con il nostro partner. Molte di voi probabilmente staranno pensando che stiamo esagerando, un po’ come quando la mamma ci intima di indossare la maglietta della salute. Ma una volta che vi avremo spiegato quali rischi per la salute si corrono condividendo alcuni oggetti… forse cambierete idea anche voi.

Andiamo dunque a vedere quali sono i 12 oggetti che non dovremmo mai condividere con nessuno!

1. Il dentifricio!

dentifricio
Fonte: Web

Il dentifricio! E che male ci sarà, direte voi, a prestarsi il dentifricio? “Capiremmo lo spazzolino, ma…”. Allo spazzolino da denti arriveremo poi, intanto soffermiamoci sul dentifricio: ovviamente prestarsi il dentifricio non è tanto rischioso come scambiarsi lo spazzolino, nondimeno permane un certo livello di rischio, soprattutto se abbiamo l’abitudine di sfregare a fondo l’estremità del tubo sulle setole dello spazzolino. Il tubo può essere un covo di batteri che, passando sullo spazzolino, passano poi automaticamente nella nostra bocca. Se vogliamo usare il dentifricio di qualcun altro, dunque, puliamo bene l’estremità del tubo e facciamo attenzione a non sfregarla sullo spazzolino. 

2. Gli asciugamani!

asciugamani
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Siamo in palestra con la nostra migliore amica. “Ehi, dannazione, ho dimenticato l’accappatoio”; “Prendi pure il mio asciugamano pulito, è proprio lì”. Pessima idea, soprattutto se poi quell’asciugamano lo dobbiamo utilizzare anche noi. Perché? Perché gli asciugamani sono un terreno fertilissimo per funghi, batteri, muffe e germi in generale, specie se sono umidi o comunque custoditi in un ambiente umido (come il bagno, che generalmente è il loro habitat naturale). Scambiandoci gli asciugamani corriamo il rischio di prendere infezioni fungine sulla pelle, l’acne batterica o di sviluppare infezioni agli occhi. Oltre a lavare sempre i nostri asciugamani e lasciarli asciugare completamente, se andiamo in palestra con un’amica smemorata ricordiamoci piuttosto di portarne uno in più!

3. Gli auricolari!

auricolari
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A noi l’idea di prestare i nostri auricolari ha sempre dato un po’ fastidio perché comunque, per quanto possiamo curare l’igiene personale, l’interno dell’orecchio non è mai perfettamente pulito, né il nostro né quello della persona con cui eventualmente condividiamo le cuffiette. Certo, dimenticare gli auricolari se dobbiamo allenarci, viaggiare in treno o in aereo è una mezza tragedia, ma le cuffiette, dicono gli studi scientifici, generano un sacco di batteri all’interno dell’orecchio, destinati ad aumentare ulteriormente durante l’attività fisica a causa del calore, del sudore e dell’umidità. 

Prestare gli auricolari a qualcuno, per quanto possa fare ribrezzo ciò che stiamo per dire, potrebbe significare che gli stafilococchi e gli streptococchi dell’altra persona rimarranno “impigliati” nel nostro cerume provocandoci infezioni o addirittura pustole. Se proprio non possiamo fare a meno di prestarle o farcele prestare, puliamo le cuffiette con un batuffolo di cotone imbevuto di alcol (cosa che tutte naturalmente non abbiamo in borsa…).

4. La saponetta!

la saponetta
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È la cosa più normale del mondo: abbiamo ospiti, hanno bisogno del bagno, lo usano e si lavano le mani con la saponetta che trovano sul lavandino. Un gesto lodevole, no? No, a quanto pare.

Dopo ogni utilizzo, infatti, le saponette trattengono una parte di ciò che era presente sullo strato superficiale della pelle, dagli organismi più innocui ad aggressivi germi patogeni che possono “risiedere” anche sulle mani di persone perfettamente sane. Elemento che peggiora se la saponetta è adagiata in un portasapone con un filo d’acqua, come spesso capita quando la riponiamo dopo esserci lavati le mani.

Come già detto e ridetto, l’umidità è il terreno più fertile per batteri, funghi e virus. Cosa rischiamo, quindi? Influenze intestinali e infezioni, anche gravi, di vario genere. Una buona notizia tuttavia c’è: il rischio scende, e di molto, se la saponetta viene condivisa col nostro partner visto che i nostri corpi sono già “affiatati” e abituati alle reciproche flore batteriche (respiro di sollievo)!

5. La spugna!

la spugna
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Non sono tantissime – almeno non per noi – le occasioni in cui capita di condividere una spugna, ma tant’è. Se anche accadesse una volta soltanto nella vita, sarebbe bene conoscerne i rischi. Rischi dai quali, naturalmente, nemmeno le spugne sono esenti e per una ragione molto semplice: dopo ogni utilizzo non si asciugano mai del tutto. Non staremo a ripetere quanto l’umidità sia fonte d’attrazione per germi e batteri, sta di fatto che fra trame e fibre della spugna si annida di tutto un po’, e quel tutto un po’ potrebbe provocarci acne batterica, micosi alle unghie e addirittura tigna. Insomma, evitiamo di condividere tutto ciò che per sua natura è – e resta – umidiccio. 

6. Lo spazzolino da denti!

spazzolino da denti
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Non ci vuole di certo Einstein per capire che condividere con chicchessia lo spazzolino da denti potrebbe non essere l’idea del secolo. Nondimeno accade: tra amiche, tra madre e figlia e così via.

Se anche risciacquiamo ben bene lo spazzolino dopo l’utilizzo, ci sono batteri che permangono sulle setole e che si moltiplicano nell’intervallo che ci separa dall’utilizzo successivo. Se i germi sono nostri non ci sono problemi, ma se sono quelli di un’altra persona potremmo entrare in contatto con nuovi agenti patogeni che il nostro sistema immunitario non conosce.

Rischi? Si va da un banale raffreddore al norovirus, che non è letale ma di certo nemmeno piacevole. Inoltre, sebbene si tratti di un caso più raro, potremmo contrarre patologie trasmissibili per via ematica qualora sia noi che l’altra persona soffriamo di sanguinamento delle gengive e/o scarsa igiene orale.

Conclusione: a ciascuno il suo spazzolino (e per le emergenze teniamone sempre qualcuno di scorta: in borsa, a casa, nella sacca della palestra e in ufficio).

7. La pinzetta per sopracciglia!

la pinzetta per sopracciglia
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E che ci sarà mai di male a farsi prestare una pinzetta per sopracciglia? C’è, eccome se c’è. Oddio, non parliamo di chissà quale rischio, ma se la pinzetta è sporca, nel momento in cui “scaviamo” per estrarre un pelo incarnito o ci procuriamo involontariamente una piccola ferita, possiamo generare dei varchi per il passaggio di malattie trasmissibili per via ematica. Va detto che si tratta di un’evenienza molto rara, ma è possibile contrarre l’epatite C o addirittura l’Hiv. Se abbiamo dubbi, prima e dopo l’utilizzo delle pinzette immergiamole in un barattolo di alcol. 

8. Il burrocacao!

burrocacao
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In questo paragrafo parliamo di burrocacao, ma il discorso non è troppo diverso nemmeno per rossetti e lucidalabbra. La premessa, ormai l’abbiamo capito, è che non vanno mai scambiati. Il motivo, in questo caso, è che i batteri presenti sulla superficie del burrocacao potrebbero, attraverso la membrana orale, passare nel flusso sanguigno. Le labbra sono infatti ricche di vasi sanguigni appena sotto la superficie, pronti ad assorbire qualsiasi cosa vi si applichi, germi e batteri compresi. Il rischio più tangibile è di portarsi a casa un herpes labiale, fastidioso e antiestetico, anche se la persona che ci ha prestato il burrocacao non presenta lesioni visibili sul labbro.

9. Creme e lozioni in vasetto!

creme e lozioni in jar
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Ogni qualvolta qualcuno immerge le dita in un vasetto di crema o lozione, la crema stessa si contamina con nuovi germi che poi finiranno spalmati sulla pelle del viso o del corpo. In questo modo si possono diffondere batteri come stafilococco o streptococco e possiamo incorrere in follicoliti (infiammazione del follicolo pilifero) o acne batterica. Se proprio dobbiamo condividere un crema in vasetto, preleviamola con gli appositi stick in plastica (o in alternativa con un cucchiaino, la sostanza non cambia). 

10. Le infradito!

le infradito
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Al di là del gusto per il tipo di ciabatta in sé, le infradito non dovrebbero mai essere oggetto di utilizzo comune fra più persone. Il tipo di suola, infatti, assorbe completamente il sudore – con annessi germi e batteri – del proprietario della ciabatta ed è quindi possibile, prendendole in prestito, prendere anche verruche o virus che provocano irritazioni e pustole. 

11. Gli orecchini!

gli orecchini
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Ecco qui un altro gesto che facciamo con una certa frequenza: usciamo, abbiamo dimenticato gli orecchini e coincidenza vuole che la nostra amica ne abbia giusto un paio in più, quella con cui siamo solite prestarci continuamente orecchini per evitare di spendere un capitale in bigiotteria. Ma non dovremmo farlo. Oddio, niente di trascendentale in verità: c’è un rischio remoto di contrarre infezioni trasmissibili per via ematica. Ma è un rischio che si annienta pulendo il gioiello con alcol prima e dopo averlo indossato. Continuiamo dunque a spulciare il cassetto degli orecchini delle nostre amiche!

12. La pietra pomice!

la pietra pomice
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Ci riesce difficile immaginare occasioni in cui ci si trovi a condividere la pietra pomice, ma tant’è. Se dovesse capitare, è bene sapere che non dovrebbe capitare. Il motivo è facilmente intuibile: la pietra pomice è un coacervo di pelle morta altrui e questo sarebbe già un ottimo motivo per non usare quella d’altri. Non bastasse, le pietre pomici possono trasmettere anche funghi o alcuni ceppi di Hpv responsabili di verruche plantari. Ci sembra che queste poche spiegazioni siano sufficienti per evitare di utilizzare in comune con altri la pietra pomice.

Amiche, sia chiaro: non vogliamo fare del terrorismo di alcun tipo, intendiamo semplicemente mettere in guardia da rischi spesso “invisibili” o ai quali non si pensa che potrebbero danneggiare in modo più o meno serio la nostra salute. Quindi facciamo attenzione a cosa prestiamo. 

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