Da Anoressica a Curvy: "Oggi Rotolini e Cellulite mi Rendono Felice"

Questa non è un'altra storia di anoressia: è una storia di vittoria contro l'anoressia. Megan Jayne soffriva di disturbi legati all'immagine di sé e all'alimentazione sin dall'età di 5 anni. Ma un giorno qualcosa le è scattato dentro. E ora ama le sue curve: "Vorrei che tutti riuscissero a innamorarsi del proprio corpo: bisogna solo credere di meritarlo".

Aggiornamento di novembre 2017

Nel novembre 2015 avevamo trattato la vicenda della giovane Megan Jayne Crabbe la quale con forza e determinazione era riuscite a sconfiggere la piaga dell’anoressia e, successivamente, quella della bulimia. Dopo due anni, la ragazza si qualifica ancora come una delle icone “body positive” più famose su Instagram: attraverso disegni, scritte e fotografie postate sul suo account social, Megan tratta il tema dell’amarsi per come si è, nonostante i difetti del tutto normali.

Nel settembre 2017, Megan Crabbe ha inoltre pubblicato un libro dal titolo Body Positive Power – How to stop dieting, make peace with your body and live attraverso il quale spera di aiutare tutti coloro che come lei hanno sofferto di disturbi legati all’alimentazione e all’immagine di sé.

Articolo originale – 06/11/2015

L’anoressia è una morsa, una tagliola. Ogni giorno centinaia di persone – in prevalenza ragazze e donne – vi rimangono intrappolate, catapultate in una prigione dalla quale non sanno se e quando potranno mai uscire. Ogni giorno altrettante persone combattono strenuamente con le unghie e con i denti contro la malattia. E ogni giorno molte di queste ce la fanno, a vincere il mostro. È accaduto all’attrice Rachel Farrokh, è accaduto a Megan Jayne, 24 enne che si è salvata miracolosamente dall’anoressia dopo essere arrivata al peso di 30 chili.

Se vi sembra di averla vista recentemente è per questo suo video diventato virale:

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Megan ha visto la morte in faccia, ma ora ha recuperato pienamente e ama condividere online le foto dei suoi “rotolini di pancia e cellulite” per dare la forza ad altre donne di amare il loro corpo. Megan – che nel periodo più nero della malattia ha sfiorato i 28 chili – ci è riuscita bandendo dalle sue giornate la bilancia; al contempo, la giovane ha iniziato ad affrontare la vita con positività, una atteggiamento che ha deciso di diffondere e promuovere per trasmettere ad altri l’amore per il proprio corpo, in primis attraverso il suo account Instagram. Da quando è piccolissima, ossia dall’età di cinque anni, Megan soffre di problemi legati all’immagine del suo corpo. A 14 anni i demoni che la divoravano si sono tradotti in una diagnosi: anoressia nervosa. Una diagnosi che è costata a Megan un’estate in un istituto psichiatrico giovanile, premessa di un ricovero in ospedale in cui i medici non le davano che poche settimane di vita, oltre a un sondino per l’alimentazione e l’ordine di assoluto riposo a letto. Da lì in poi il calvario è durato ulteriori 5 anni fatti di diete drastiche, dolore, disperazione. Finché Megan, ormai fisicamente distrutta ma mentalmente sempre più presente, ha provato ed iniziato ad amare il suo corpo pubblicando le immagini della sua nuova linea, ribattezzata tra l’altro da lei stessa “cosce di tuono” sul social d’immagini più famoso al mondo. Quando Megan cerca di invitare le altre donne ad accettare il proprio corpo, scrive:

Quando mi guardo allo specchio vedo i rotolini sulla pancia, la cellulite e un milione di difetti che in precedenza mi hanno trascinato in una spirale di odio verso me stessa. Ma stavolta vedo la felicità. Vedo bellezza, al di là dei canoni cui ci viene insegnato ad aspirare. La mia visione non è più contrassegnata dal pensiero: “Non sono abbastanza” che, in qualche modo, è stato inculcato a tutte noi.

Già a 5 anni Megan era terrorizzata dal pensiero che, sedendosi, gli altri avrebbero potuto notare le pieghe sul suo ventre, e vedeva costantemente migliori di lei tutte le ragazze della sua classe. Sino al disturbo alimentare.

Quando ho raggiunto il mio peso più basso, i vestiti non mi stavano, mi cadevano, i miei capelli erano sempre più sottili e io costantemente morivo di freddo. Se una sola foto della mia pancia o delle mie cosce riesce a dimostrare a qualcun altro che vale la pena di amare il proprio corpo, allora posterò le immagini in cui sono più evidenti i rotolini sul ventre, la cellulite e le cosce.

Insomma, Megan ha sconfitto l’anoressia.

Magra per me non sarebbe mai stato ‘abbastanza magra‘. Il disturbo alimentare mi ha consumato tanto che credevo fosse tutto quello che ero, che avevo. Sono diventata l’involucro vuoto di una ragazza ossessionata da sé, controllavo compulsivamente se la pancia si intravedesse attraverso il camice dell’ospedale.

megan jayne
Fonte: dailymail.co.uk

Dopo due anni di lenta ma progressiva ripresa – complice il sostegno incrollabile del padre – Megan ha sentito scattare il cambiamento dentro di sé all’età di 16 anni.

La rabbia mi ha travolto. Rabbia allo stato puro verso questa malattia che mi aveva rubato così tanto della mia vita, di me stessa. Ne avevo abbastanza: era ora di riavere la mia vita.

Così Megan ha iniziato a mangiare come mai prima, e nel giro di un anno è riuscita a triplicare il suo peso. Tuttavia, la sua fame era diventata un disordine binge, e per questo la giovane era ancora infelice. Dopo altri cinque anni oscillanti fra diete e abbuffate compulsive, nell’estate 2015 la ragazza era ancora imprigionata nel conteggio delle calorie e in sessioni sfiancanti di allenamento, quando ha trovato un’immagine che le ha cambiato la vita. Aveva cercato su Instagram la voce fitspiration, ma è inciampata nella fotografia di qualcuno che promuoveva l’esatto contrario, ossia la filosofia “abbraccia il tuo corpo e ama te stesso esattamente per come sei”.

megan jayne
Fonte: dailymail.co.uk

Da lì anche Megan ha dato il via alla sua missione sui social, una sorta di terapia personale, che le ha permesso di scattarsi la prima foto in bikini nel novembre dello scorso anno.

La mia prima foto in bikini mi terrorizzava. Ho passato ore a scrutare ogni dettaglio, immaginando le cose orribili che la gente avrebbe detto, le stesse cose che io avevo detto a me stessa per anni… Ma la comunità online che mi ha accolto è stata incredibile: ci sono persone che ogni giorni si sostengono l’un l’altra, e ho trovato la forza di raccontare la mia storia.

megan jayne
Fonte: dailymail.co.uk

Ora le sue immagini in intimo o costume sono la quotidianità: mette a nudo le sue curve con fiducia e con un sorriso. A luglio 2015, Megan Jayne ha lanciato un sito web per aiutare le persone che soffrono di disturbi d’immagine.

Da quando ho iniziato a parlare di più del mio disturbo alimentare, la mia pagina è cresciuta e ho ricevuto messaggi in cui mi si diceva che stavo aiutando persone a guarire, o persino che stavo salvando vite. Anche se non mancano i commenti crudeli di troll, nulla potrà annientare la bellezza della sensazione che si prova quando si aiutano le persone a rendersi conto di quanto meravigliose siano veramente.

La ragazza vorrebbe che tutte le persone che soffrono come ha sofferto lei riuscissero a vedere ciò che ora Megan vede riflesso nello specchio:

Mi rifiuto di fossilizzarmi sui difetti. Rispetto il mio corpo: custodisce una persona che è molto di più della taglia di un vestito o dell’apporto calorico giornaliero. Ora vedo un corpo che mi ha tenuto in vita nonostante tutti i miei sforzi per lottare contro di lui. Gli sarò eternamente grata, in tutta la sua bellezza imperfetta. Cerco di mostrare alle persone che gli standard di bellezza impossibile non sono viatici per la felicità. Se sono riuscita io a innamorarmi del mio corpo, dopo tutto ciò che ho passato, credo che possano farcela tutti: devono solo credere di meritarlo. La positività ha il potere di salvare vite umane. E questa è la mia missione.

Brava, bravissima Megan. Sappiamo che non è facile – tutt’altro – combattere contro il demone dell’anoressia. Ma se le foto di Megan riusciranno ad aiutare anche solo una persona a uscire da quel tunnel di dolore che è l’anoressia, allora sì, Megan avrà definitivamente portato a compimento la sua missione.

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