Pillole di storia della moda: I Blue-Jeans.

Oggi vi raccontiamo la storia di un indumento che è diventato simbolo del XX secolo: i Blue-Jeans, un capo irrinunciabile nel guardaroba di ogni persona indipendentemente dal sesso, dall'età o dall'estrazione sociale. Come sempre aggiungiamo qualche consiglio utile per scegliere il vostro jeans ideale!

Quello che oggi è comunemente conosciuto come tessuto “denim” nasce a Genova più di 160 anni fa. Blue Jeans vuol dire infatti “Bleu de Genes” (= Blu di Genova.) Per molti secoli la città di Genova era stata uno dei più importanti centri di scambio commerciale della penisola Italica, dai quali venivano esportati le merci e i tessuti che dovevano raggiungere il Nord America. Con questo materiale, dal caratteristico colore indaco, identificato nel “bordatto ligure”, venne prodotto un particolare pantalone da lavoro, dotato di cinque tasche e destinato principalmente agli operai e agli scaricatori di porto. Levi’s Strauss aprì il suo primo negozio a San Francisco, in California nel 1853, erano gli anni della “febbre dell’oro” e Strauss decise di impiegare il denim importato dalla Liguria per produrre capi di abbigliamento e grembiuli da lavoro utili ai cercatori d’oro, notando subito la maggiore resistenza e versatilità di questo tessuto. In tempi più recenti, il modello di Levi’s 501, sarà uno dei più famosi e venduti al mondo.

Negli anni successivi alla seconda guerra mondiale, i Blue Jeans divennero un indumento di uso comune, non più relegato all’ambito operaio o militare. Negli anni ’50 e ’60 divennero famosi grazie al cinema americano e a divi come James Dean ed Elvis Presley. In seguito, si fecero simbolo della contestazione giovanile del ’68. Dagli anni ’80 e ’90 invece, i jeans sbarcarono sulle passerelle di tutti gli stilisti che li reinterpretarono in milioni di modi, colori, forme, tagli e stili diversi. Con il passare degli anni, i jeans vengono scoloriti, invecchiati, strappati, stropicciati; assumono linee sempre nuove, come ad esempio quella a zampa d’elefante molto in voga negli anni ’70 o lo skinny fit, il più indossato negli ultimi tempi.

Eterno ed estremamente durevole, il jeans è uno dei pochi capi che non passerà mai di moda. Un jeans è come un amico, è la certezza nelle giornate indecise, quelle in cui davanti all’armadio ci poniamo la fatidica domanda: “E oggi che cosa mi metto?”. Come ogni amico che si rispetti, il jeans deve essere nostro alleato e sposarsi alla perfezione con le nostre forme, esaltare i nostri pregi e mascherare abilmente eventuali difetti. Ecco alcuni consigli pratici per scegliere il vostro jeans ideale:

LINEE E FORME: Ricordate sempre che è sciocco scegliere un modello troppo attillato e fasciante indipendentemente dalla vostra fisicità: è stato provato che i jeans troppo stretti, oltre ad impedire la regolare traspirazione della pelle, contrastano la circolazione sanguigna e favoriscono la ritenzione idrica (ergo: cellulite come se piovesse). Se proprio non potete rinunciare ai super-skinny, cercate almeno di scegliere un modello molto elasticizzato che lasci la maggior libertà possibile nei movimenti. Altri modelli simili agli skinny sono i regular (meno aderenti) e gli straight (il classico pantalone a sigaretta). Questi modelli hanno un vantaggio: stanno bene più o meno a tutte. Attenzione invece ai jeans larghi: dai flare (stretti sulla coscia e scampanati in fondo) ai wild leg (che coprono completamente la scarpa) fino a quelli baggy da hip hopper col cavallo bassissimo. Complici nel creare un look volutamente casual e un po’ “sciamannato”, questi jeans camuffano i polpacci robusti e sono perfetti per le donne longilinee, ma non per quelle di statura piccolina, perchè non slanciano la figura.

VITA: La vita dei jeans è sempre stata un dilemma: bassa o alta? Ricordate che la vita alta allunga e slancia la gamba, mentre la vita bassa va indossata con cautela dalle rotondette. Tenete a mente che non esiste nulla di più trash dell’intimo a vista che sporge.

COLORE: Il blu scuro è più chic e versatile, va bene sia di giorno che di sera. Invece i colori chiari si prestano maggiormente ad un look più casual.

Un ultimo consiglio: Quando provate un paio di jeans nel camerino di un negozio, smettetela di farvi venire il torcicollo per controllare continuamente lo stato del vostro lato B! Vi basterà vedere la posizione delle tasche: in genere se sono ravvicinate e non troppo grandi “rimpiccioliscono”! Focalizzatevi piuttosto sui dettagli che compongono l’insieme: controllate che la lunghezza sia giusta e che la gamba sia ben proporzionata. Le numerazioni americane stabiliscono la taglia del girovita (dalla 24 in su) e la lunghezza della gamba (quest’ultima è indicata con i numeri 30/32/33).

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