Noi donne possiamo fare davvero la differenza ed essere la risorsa in più di un paese in crisi, oltre che quella di noi stesse.
I numeri parlano chiaro. Secondo quanto riportato dall’Osservatorio dell’Imprenditoria femminile di Unioncamere e Info-Camere, da settembre 2012 a oggi, delle 6.140 imprese nate nel nostro paese, ben il 63% è guidato da una o più donne. Altri numeri incoraggianti arrivano dalla Camera di Commercio che alla fine di Settembre registrava 1.431.167 imprese femminili (il 25% del totale). Non ci basta ancora? Di numeri ce ne sono altri a rafforzare l’impegno imprenditoriale delle donne nel nostro paese. La crescita maggiore si registra nel Centro-Sud, con il 63% del saldo totale (sarà il caso di giocarcelo questo 63?), mentre é in calo nel Nord-Est.
Parliamo di settori. Quelli in cui le donne investono e che sembrano essere ancora il motore dell’economia sono il turismo, la ristorazione, i servizi finanziari.
“Nonostante tutto, le opportunità ci sono, soprattutto in settori come il turismo, l’accoglienza, la cultura, i servizi alla persona: per in nostro Paese questi sono veri e propri giacimenti di ricchezza ancora da scavare e da mettere a frutto. I dati ci dicono che le donne, probabilmente, lo hanno capito e si stanno dando da fare. E’ nostro dovere creare le condizioni per sostenerle, in particolare con politiche del credito attente alle loro esigenze”. Questo quanto affermato dal Presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello.
Ristorazione in prima linea dunque, in crescita il settore del cibo da asporto e delle forniture per bar e pasticcerie, ma anche B&B, affittacamere e residence. Infine le imprese che offrono servizi di intermediazione turistica, tra cui agenzie di viaggio e tour operator, ma anche turismo congressuale, stabilimenti balneari, imprese legate ad attivita’ creative, artistiche e sportive, d’intrattenimento e divertimento.
Complimenti quindi a queste donne, che non ci stanno, che vanno avanti a testa alta, che lottano contro chi cerca di speculare sulla loro attività e che a mio avviso sono un esempio anche di altro e cioè che quando si depongono le armi e si mettono da parte invidie, malignità e quant’altro, ci si rende conto davvero della nostra potenzialità. Non ci sono dubbi, questa è una risposta forte e chiara ai sempre piu’ preoccupanti dati di disoccupazione a cui siamo abituati e alla discriminazione permanente anche sul ruolo e le retribuzioni delle donne sul posto di lavoro. Le donne ci sono e come sempre creano una soluzione, in alcuni casi si reinventano, si rimettono in gioco, ma non mollano mai.

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