Dalla silver age alla longevity economy: l’età non è più un limite, ma un capitale

Stiamo vivendo in un periodo di longevità della vita, per questo è tempo di pensare a servizi, prodotti di consumo per gli anziani, che non sono un peso sociale, ma una risorsa, anche lavorativa ed economica.

Grazie a cure sempre più avanzate e al miglioramento della qualità della vita, l’età media della popolazione si è alzata molto. Oggi gli anziani rappresentano una porzione di cittadini significativa, attiva e in grado di dare il suo contributo. Sia sociale, che economico: ecco come è nato il concetto di longevity economy. Ovvero un sistema di economia che considera gli anziani come risorse, e insieme alla silver economy, che guarda invece ai prodotti di consumo specifici per loro, rappresenta oggi una grande fonte di interesse e guadagno per la società.

Longevity economy: di cosa si tratta?

L’Italia è uno dei Paesi con l’aspettativa di vita più alta, si è registrato negli ultimi anni un aumento della longevità, unito all’inversamente proporzionale calo delle nascite. Secondo i dati Istat, nell’ultimo anno gli over 85 rappresentano il 4,1% della popolazione totale, per non parlare degli ultra sessantacinquenni, che sono pari a 14 milioni 573mila unità e costituiscono il 24,7% del totale. Pertanto, si è ritenuto necessario fare i conti con la sfida della longevità, pianificando un futuro che potrebbe protrarsi diversi anni dopo la fine dell’attività lavorativa.

Grazie al loro crescente potere d’acquisto, gli anziani rappresentano un segmento di mercato in continua espansione, che richiede strategie di investimento sempre più innovative e personalizzate. La Longevity economy è un sistema economico e sociale che include un’ampia gamma di attività economiche, aspetti sociali e culturali legati all’allungamento della vita delle persone e riguarda sia gli anziani.

Per cui è necessario valorizzare il contributo che possono dare, sia le giovani generazioni, che devono iniziare presto a pianificare il loro futuro economico. L’invecchiamento della popolazione, comunemente percepito come un peso sociale, può in realtà trasformarsi in una risorsa strategica se affrontato nel modo giusto. Ciò implica un approccio proattivo, la pianificazione e la gestione degli investimenti, in modo da rispondere in modo efficace alle esigenze di una società che invecchia.

Differenze tra Silver Economy e Longevity Economy

In riferimento all’allungamento della vita, abbiamo visto come risulta oggi necessario trovare uno spazio economico e lavorativo per le persone anziane che non smettono di essere produttive e attive nella società dopo il pensionamento. Si parla quindi di Longevity economy, ma anche di Silver economy, due concetti collegati, che rappresentano la stessa questione, ma si distinguono per campo di azione e approccio.

La Silver economy infatti pone l’attenzione soprattutto sugli aspetti economici degli anziani come consumatori. Comprende pertanto l’insieme dei settori che si sviluppano per rispondere ai bisogni e alle preferenze di consumo degli anziani. Si tratta di un ambito in crescita costante, che include sanità, assistenza domiciliare, edilizia residenziale, tecnologie dedicate e molti altri servizi come il turismo e l’intrattenimento.

L’obiettivo principale della Silver economy è migliorare la qualità della vita della popolazione anziana. Guardando quindi ai beni di consumo, ai servizi e ai prodotti che possono servire alla popolazione senior, e trovare il modo di garantirli in maniera sostenibile per l’economia degli anziani. In questo modo quest’ultimi si sentono ancora inclusi nella vita sociale ed economica del proprio Paese. E l’Italia ne trae beneficio per l’intero sistema economico.

La Longevity economy invece, è un concetto più ampio, che include la Silver economy, ma guarda agli anziani come risorsa lavorativa e sociale. Ovvero, non soltanto a ciò che la società può dare a loro, ma anche quello che loro possono ancora offrire al Paese. Attraverso l’obiettivo di realizzare nuove iniziative imprenditoriali che sfruttano l’esperienza e il capitale della popolazione anziana, programmi di formazione e riqualificazione professionale per mantenere le persone aggiornate e attive, e ancora volontariato, mentoring e partecipazione civica. 

La Longevity economy e i giovani

L’aumento della longevità nella popolazione è un fatto che riguarda tutti, in primis gli anziani, ma anche i giovani. Sapere di avere un’alta probabilità di vivere a lungo, accresce anche la consapevolezza di fare una pianificazione finanziaria, per garantire un futuro economico a se stessi. Si pone quindi la necessità per i ragazzi sotto i 35 anni di risparmiare, procurarsi dei fondi assicurativi e pensionistici, investire.

Tutto questo ha degli ostacoli. Tanti giovani ancora hanno paura o non si fidano del tutto, hanno pochi esempi in famiglia o non trovano persone a cui affidarsi per non fare errori, o ancora troppi blocchi burocratici. Spesso la paura di “sbagliare” o di perdere denaro frenano i giovani. Ma questo timore può essere superato con una migliore educazione finanziaria e con una pianificazione attenta, che tenga conto del tempo a disposizione e delle necessità nelle diverse fasi della vita.

Bisogna trovare percorsi finanziari che siano sostenibili nel lungo periodo e che si adattino ai cambiamenti economici e personali. Qualsiasi strada si scelga, è chiaro che oggi sia fondamentale iniziare a pensare in anticipo a progetti a lungo termine, che non siano soltanto mettere da parte denaro, ma investirlo in modo sicuro ed efficace. In modo da avere una stabilità economica, anche a livello di progetti di lavoro e di vita, che possano garantire un futuro. Se, come sembra essere dalle statistiche, l’aspettativa di vita è sempre più alta.

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