Vi è mai capitato di avere una cotta in ufficio per una persona che in altri contesti non guardereste nemmeno? Non ci riferiamo solo a ciò che ogni persona trova o non trova affascinante, esteticamente o dal punto di vista della personalità, ma anche di individui, che diventano oggetto del nostro interesse, e che in altre situazioni neppure qualificheremmo per motivi di atteggiamento, ideologie politiche o sociali distanti dalle nostre o addirittura comportamenti che in condizioni normali riterremmo inqualificabili. Questo fenomeno, che non è scientifico, prende il nome di office ten.

Office ten: significato ed etimologia

Se ne parla in un ormai celebre articolo apparso su The Cut, in cui viene spiegata la fascinazione romantica al centro del fenomeno sociale. Office ten è un’espressione anglofona la cui etimologia fa riferimento al fatto che una persona può essere tradotta con un numero secondo la propria preferenza.

Non è una cosa bella né da dire né da pensare, ma è una cosa che alcune persone fanno, anche inconsapevolmente, magari come retaggio dell’adolescenza. E questo voto, all’interno del microcosmo ufficio (da cui “office”) vale, in una scala da 0 a 10, dieci appunto (da cui “ten”). Ma se fossimo fuori dal microcosmo stesso, non lo valuteremmo così tanto.

Chi è l’office ten?

Office ten
Fonte: iStock

L’office ten è quella persona, uomo o donna, che fuori dall’ufficio troveremmo insignificante, ma che in un ambiente chiuso, per diverse ore al giorno, esercita il fascino di quel certo non so che, magari anche solo per le tante ore che passiamo al loro fianco. I tratti fisici e caratteriali della persona che potenzialmente incarna l’office ten potrebbero essere questi:

  • nessuna particolare attrattiva fisica, ovvero niente che catturi l’attenzione dal punto di vista estetico. Fermo restando che il senso estetico cambia da persona a persona: la percezione verso l’altr* su occhi, capelli, caratteri sessuali secondari (come seno per le donne o spalle larghe e voce bassa per gli uomini) non è mai univoca;
  • abbigliamento che viene considerato trasandato o con poco stile;
  • assenza di discorsi affabulatori, o in generale assenza di cose da dire che alla persona che subisce la fascinazione comunemente risulterebbero interessanti;
  • assenza di particolari capacità intellettuali o sul lavoro stesso;
  • personalità sgradevole che si esprime attraverso atteggiamenti discriminatori per esempio, antipatici o semplicemente di scarsa empatia;
  • lontananza dagli interessi che caratterizzano invece la persona che subisce la fascinazione.

Perché si prova attrazione verso i colleghi

In generale, l’attrazione si può provare su base fisica o sulla base della personalità. In altre parole, ci affascinano persone che troviamo gradevoli (indipendentemente dal fatto che tutti gli altri le percepiscano come tali) o persone che dicono e fanno cose interessanti, con cui abbiamo qualcosa o molto in comune. Verso queste persone ci potremmo ritrovare semplicemente a provare attrazione di tipo sessuale, ma anche un trascinamento romantico, tutto dipende dalla situazione.

Con l’office ten invece ci ritroviamo a flirtare con qualcuno che non rappresenta assolutamente questo. E accade per una ragione. Abbiamo parlato dell’ufficio come microcosmo, quindi come un ambiente limitato numericamente nelle persone che possiamo incontrare.

È una situazione che sottende una certa intimità, molte ore da trascorrere insieme e a volte la noia tra un disbrigo e un altro stuzzicano la fantasia dell’avventura. È naturalmente una situazione che non porta a nulla di concreto e non è una situazione di lunga durata. In altre parole vediamo l’office ten come l’ennesimo passatempo per interrompere la routine.

Pro e contro delle storie tra colleghi

Office ten
Fonte: iStock

Pro

Avere una relazione con un collega o una collega agevola la possibilità di vedersi anche al lavoro oltre che nel tempo libero. Può essere un vantaggio per quelle coppie in cui le persone sentono il bisogno dei propri spazi fuori dal lavoro per stare da soli o con i propri amici, sacrificando così il tempo destinato alla coppia. In questo modo, ci sarebbero occasioni per trascorrere comunque del tempo di qualità (per esempio durante la pausa pranzo), senza rinunciare a un passatempo a cui ci si è dedicati per anni e al quale l’altra persona è estranea, come la pratica di un determinato sport o lo studio di uno strumento. Inoltre, se si hanno molte cose in comune e se si riesce a trovare un equilibrio, il rapporto potrebbe essere decisamente durevole.

Contro

Non a tutti può piacere vedere la persona con cui si ha una relazione al lavoro e fuori dal lavoro. Quindi questa iper-presenza può diventare nociva per il rapporto. Inoltre, se la relazione a un certo punto termina, si rischia che l’ambiente di lavoro diventi, almeno per i primi tempi della rottura, quanto meno imbarazzante.

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