Il lavoro può essere vissuto in molti modi: come una passione, come un obbligo, come un mezzo per guadagnare ciò che ci permette di fare le cose che ci interessano. Per alcune persone, però, il lavoro diventa una vera e propria dipendenza: si chiama workaholism e alcuni segnali aiutano a capire chi ne soffre.

Cosa significa workaholism?

Con il termine workaholism (che unisce a work “lavoro” la desinenza che indica le dipendenze, come in alcholism) o work addiction è la dipendenza da lavoro, una patologia riconosciuta e introdotta nel 1968 dallo psicologo statunitense Wayne Oates.

I ricercatori Schaufeli, Taris, e Bakker nel testo del 2008 It takes two to Tango: workaholism is working eccessively and working compulsively hanno definito il workaholism come “la tendenza a lavorare eccessivamente in modo compulsivo”. Questo significa che non è sufficiente che una persona lavori eccessivamente perché si possa parlare di dipendenza dal lavoro, ma è necessaria anche la presenza di una spinta interiore (compulsione) che guidi questa persona verso questo carico eccessivo di lavoro.

Il workaholism viene associato ad una vera e propria dipendenza comportamentale, che porta l’individuo workaholic a escludere dalla propria vita affetti, relazioni e vita sociale. Insomma, tutto ciò che non è attività lavorativa passa in secondo piano.

Le cause della dipendenza da lavoro

Le cause del workaholism non sono state identificate con certezza ma sono stati indicati diversi fattori di rischio, che spesso si sovrappongono.

Alla base di una dipendenza da lavoro possono infatti esserci tratti geneticamente acquisiti ma anche caratteristiche – come la volontà di controllo e la difficoltà nel delegare – acquisiti dall’ambiente in cui si cresce.

La fase dell’infanzia rappresenta un momento fondamentale, perché il modello di lavoro compulsivo potrebbe essere acquisito emulando i genitori o come conseguenza di genitori eccessivamente esigenti o protettivi, ma anche da un attaccamento insicuro con le proprie figure genitoriali.

Anche fattori di stress ambientale nell’infanzia – come crescere in una famiglia povera – può rappresentare un fattore di rischio, così come una scarsa autostima e la paura dell’intimità.

Ci sono poi quelli che vengono definiti “rinforzi comportamentali”: le ricompense finanziarie e l’aumento dello status attraverso le promozioni spesso alimentano la dipendenza dal lavoro.

Infine, potrebbe esserci anche un sistema di ricompensa neurobiologico – simile a quello di altre dipendenze comportamentali, come il gioco d’azzardo, i videogiochi e il sesso – che potrebbe rendere gli individui più vulnerabili e farli soccombere alla dipendenza dal lavoro.

Sintomi e caratteristiche dei workaholic

Il workaholic diventa del tutto incapace di staccare dal lavoro: dedica qualunque pausa o momento libero ad attività collegate al lavoro, anche semplicemente controllare l’agenda o inviare mail. Tratti tipici della persona con comportamenti riconducibili al workaholism sono l’irrequietezza, la noia quando non è alle prese con attività lavorative, il bisogno costante di mantenere un contatto col lavoro, la rigidità di comportamento.

Altri sintomi possono essere:

  • Tempo eccessivo dedicato consapevolmente al lavoro e non dovuto a particolari esigenze economiche (anche più di 12 ore al giorno, compresi weekend e festivi);
  • costanti pensieri ossessivi e preoccupazioni legate al lavoro (scadenze, appuntamenti, attività da programmare);
  • timore di perdere il lavoro;
  • insonnia o ore notturne tolte al riposo e dedicate al lavoro, con conseguenti irritabilità, aumento di peso, disturbi psicofisici, sbalzi di umore e irritabilità;
  • attacchi di panico o crisi di ansia quando non si è sul posto di lavoro (tipici sintomi da astinenza);
  • disprezzo verso coloro che si dedicano ad attività ritenute futili, come andare al cinema, ascoltare musica, fare sport, stare con amici e famiglia;
  • abuso di caffeina, farmaci, sostanze stimolanti.

Le persone affette da dipendenza dal lavoro provano ansia nei momenti liberi, che dovrebbero essere di relax e rigenerativi.

Dimostrano spesso una scarsa preoccupazione per la loro salute, pur manifestando solitamente mal di testa, mal di stomaco, disturbi cardiaci e circolatori, tutti dovuti agli alti livelli di stress.

Come superare la dipendenza da lavoro

Come accade per le altre dipendenze, anche chi è affetto da workhaolism tende a vivere un processo di negazione e a non voler ammettere di avere un problema. Il primo passo per affrontare la dipendenza da lavoro, quindi, è riconoscerla. Il secondo è chiedere aiuto a un professionista che elaborerà un trattamento personalizzato; in alcuni casi potrebbe essere necessario un trattamento ospedaliero o in una struttura dedicata per interrompere la dipendenza da lavoro in un luogo sicuro e con accesso a Internet limitato.

10 segni per capire se soffri di dipendenza dal lavoro

Secondo l’articolo Dimensions, Antecedents, and Consequences of Workaholism: A Conceptual Integration and Extension, ci sono 10 segnali che possono indicare una dipendenza da lavoro, individuabili attraverso una serie di domande:

  1. Rilevanza: Il lavoro è la cosa più importante della tua vita?
  2. Cambiamenti dell’umore: lavorare ti fa sentire meglio?
  3. Tolleranza: hai bisogno di dedicare più tempo al lavoro o fare di più per sentirti meglio?
  4. Sintomi di astinenza: ti senti a disagio quando non lavori?
  5. Conflitto: discuti con te stesso o con le persone a te vicine se stai lavorando troppo?
  6. Ricaduta: hai provato a ridurre quanto lavori ma non ci sei riuscito?
  7. Compulsione: hai pressioni interne per continuare a lavorare?
  8. Pensieri intrusivi: hai pensieri casuali sul lavoro quando non lavori?
  9. Scarsa considerazione delle conseguenze: lavori al punto in cui hai difficoltà in altre parti della tua vita? Ignori le conseguenze negative del passare molto tempo a lavorare?
  10. Riempimento di un vuoto: c’è qualcosa che pensi manchi nella tua vita e che il lavoro sta compensando?

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