La consapevolezza ambientale è un tema sempre più presente nelle nostre vite, così come (purtroppo) l’ansia e lo stress legati talvolta proprio agli effetti del cambiamento climatico. Come recuperare il proprio benessere psicofisico, modificando allo stesso tempo il nostro modo di stare nell’ambiente, imparando a proteggerlo? Con l’eco-mindfulness. Ecco di cosa si tratta.

Che cos’è l’eco-mindfulness?

L’eco-minfulness è una particolare evoluzione della mindfulness – una pratica di meditazione sviluppata a partire dai precetti del buddismo che aiuta a ridurre lo stress e coltivare la propria salute mentale – che incorpora la consapevolezza dell’impatto delle proprie azioni sull’ambiente.

Questo tipo di meditazione ci permette di entrare in contatto con la natura e, attraverso essa, comprendere appieno le sue caratteristiche, le sue necessità e le sue richieste di aiuto, spiega Davide Viola, autore di Eco-Mindfulness. Meditazioni per connettersi con la natura e sviluppare una nuova consapevolezza ambientale.

Eco-Mindfulness. Meditazioni per connettersi con la natura e sviluppare una nuova consapevolezza ambientale

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Una consapevolezza che si traduce in azioni e in un cambio di paradigma radicale, aiutandoci a passare da una visione antropocentrica, che pone l’uomo in contrapposizione con l’ambiente, a una più ampia e ricca visione ecocentrica, che «ci riconosce come parte integrante del percorso evolutivo della vita sulla terra» e riconosce il peso delle nostre azioni sul benessere del Pianeta, insegnandoci a cambiarlo.

Eco-mindfulness: come si pratica

Se la mindfulness tradizionale si rivolge all’interno di noi stessi, insegnandoci a meditare per entrare in connessione con il nostro corpo, l’eco-mindfulness è proiettata allo stesso tempo dentro e fuori da noi, verso l’ambiente che ci circonda, con il quale dobbiamo entrare in contatto attraverso, dice ancora Viola,

il legame tra il nostro corpo e l’ambiente intorno a noi, l’attenzione all’erba o alla sabbia sotto ai nostri piedi, al legame tra noi e il bosco o il mare che abbiamo di fronte, l’attenzione ai mille colori della natura che si manifesta in tutte le sue diversità.

Nel libro, Viola illustra una serie di esercizi meditativi divisi in base all’elemento naturale coinvolto: acqua, aria, terra, fuoco, mostrando diverse pratiche per entrare in contatto con noi stessi attraverso la natura, come la costruzione di un “ecomandala”, un’immagine rappresentativa di noi stessi realizzata con oggetti naturali.

Ci sono anche delle pratiche che si possono svolgere nella vita quotidiana e che hanno come obiettivo ridurre il proprio impatto sull’ambiente.

In generale, l’eco-mindfulness si realizza proprio nel contatto del corpo con la natura, i suoi odori, le sue consistenze e nella consapevolezza dello stare nel qui e ora legati alla Terra.

I benefici dell’eco-mindfulness

I benefici del contatto con la natura sul benessere fisico e psicologico sono noti: alcuni studi giapponesi, ad esempio, hanno mostrato come il cosiddetto “forest bathing” influisca positivamente sul sistema immunitario, sulla pressione arteriosa, sull’umore e sui disturbi d’ansia. Allo stesso modo, è ben conosciuta l’efficacia delle pratiche di mindfulness per ridurre lo stress e migliorare il proprio benessere psicofisico.

L’eco-mindfulness, però, rivolgendosi non solo all’interno di noi stessi ma anche all’ambiente circostante ci aiuta anche a riconoscere il nostro ruolo nello spazio e a comprendere l’impatto che le nostre azioni, soprattutto quelle di cui siamo inconsapevoli, hanno sul pianeta. Lavorare sull’interconnessione tra l’ambiente naturale e l’essere umano ci permette di sintonizzarci con la natura e sviluppare quella che Viola ha definito “intelligenza ecologica”, sanando la frattura tra noi stessi e la natura per il benessere nostro e del Pianeta.

Vivere la natura come qualcosa da sfruttare, ha spiegato Viola, infatti, non è genera solo la crisi ecologica che stiamo attraversando, ma

una profonda crisi interiore e psicologica che ci porta a non sentirci parte di questa vita, tutti soli nelle nostre singole sofferenze. La perdita di connessione con noi stessi è perdita di connessione con il resto del mondo. Solo quando riusciremo a uscire dalla stanza chiusa del nostro “Io”, ci renderemo conto di essere in continua interconnessione con la natura che ogni nostra azione esercita un’influenza su tutto l’universo.

Dove meditare nella natura

Per praticare eco-mindfulness non è necessario immergersi nel cuore profondo della foresta: un parco, la spiaggia, un fiume nel cuore della città sono tutti spazi in cui è possibile sempre ritrovare il contatto con la natura, senza dimenticare che ogni giorno possiamo rafforzare questo legame attraverso pratiche che ci aiutino a sviluppare la nostra consapevolezza ambientale e modificare la nostra impronta ecologica sul Pianeta.

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