Cos'è il battesimo civile e come si svolge

Un recente errore che abbiamo commesso sul tema, ci ha spinti ad approfondire il tema dei battesimi civili: perché, anche se in Italia non hanno (ancora) attecchito, queste cerimonie esistono in diversi Paesi europei già da tempo, e hanno regole precise.

Negli scorsi giorni hanno suscitato scalpore alcuni articoli (tra cui uno nostro) in cui si parlava di un battesimo civile svoltosi in un paesino del Trentino; in realtà la cerimonia tenutasi a Massimeno non era un battesimo civile, ma un’iniziativa legata a un progetto chiamato “Costruiamo Gentilezza”, e quindi com’era giusto che fosse abbiamo provveduto alla rettifica:

Fra i vari commenti social comparsi sotto il nostro post di errata corrige, alcuni utenti si sono domandati: “Ma come avete potuto pensare che esistesse un battesimo civile?”.

In realtà, il battesimo civile non è fantasia, ma esiste in diversi Paesi europei, anzi ha una storia piuttosto lunga, che affonda le proprie radici addirittura nella Rivoluzione francese.

Cos’è il battesimo civile

Chiamato anche battesimo repubblicano o parrainage, il battesimo civile è un’istituzione laica, priva di validità religiosa, che stabilisce l’inserimento del bambino nella comunità di appartenenza.

Per recuperare le sue origini occorre risalire al 13 luglio 1790, quando, in occasione della festa della Federazione a Strasburgo, fu officiato il primo battesimo repubblicano, mentre la sua celebrazione risale direttamente al 1789, anno della Rivoluzione francese, inserito in quel contesto di laicizzazione della società e di separazione della Chiesa dallo Stato.

Fu ufficializzato con la legge del 20 pratile dell’anno II, corrispondente all’8 giugno 1794, che stabilì anche che tutti i minori di 13 anni potevano essere battezzati civilmente, con la sola regola che i padrini fossero maggiorenni.

Questa cerimonia cadde in disuso nel corso del XIX secolo, per essere poi ripresa nel 1892 dall’amministrazione socialista del comune di Saint-Denis, e divenne molto di moda nel corso della Belle Epoque soprattutto nel nord della Francia. Da lì, è iniziato un secondo declino che ha portato persino a “dimenticare” della sua esistenza.

Come si svolge?

Prima di capire nel dettaglio come si svolga un battesimo civile, è importante sottolineare che questo tipo di cerimonia non ha valore legale: come ben si legge in questo documento, non viene trascritto all’anagrafe e si tratta più che altro di un impegno morale meramente privato.  Mentre la chiesa tiene registri formali delle persone che sono state battezzate, quindi, chi riceve un battesimo civile non viene registrato dal proprio comune.

Di conseguenza, anche padrini e madrine nominati/e non hanno uno status legale, a meno che non venga sottoscritto un accordo formalmente redatto assieme ai genitori, firmato da tutte le parti di fronte a un notaio; eventualità che potrebbe accadere, ad esempio, se si desiderasse che il figlioccio passasse sotto la tutela di padrino o madrina in caso di morte dei genitori.

Fermo restando che un sindaco può anche scegliere di non celebrare un battesimo civile, le regole della cerimonia sono poche e semplici: i genitori, prima di tutto, non devono essere sposati, e si può scegliere il numero che si desidera di padrini e madrine.

Generalmente il sindaco celebrante tiene un discorso e conduce una cerimonia in cui genitori, padrini e madrine firmano i certificati di battesimo, dopodiché ci sono discorsi, letture, canzoni e riti vari: ad esempio, c’è il rito della sabbia, che consiste nel versare piccole quantità di sabbia di colori diversi all’interno di un barattolo di vetro, che poi viene chiuso e agitato per simboleggiare l’unione della famiglia e della comunità; altre persone, invece, preferiscono piantare alberi o seppelliscono delle capsule del tempo.

Non essendo prevista dal Codice Civile, la cerimonia non attribuisce diritti ulteriori al neonato oltre a quelli già previsti per legge.

Il battesimo civile in Italia

Come abbiamo sottolineato in apertura di articolo, nel caso di Massimeno abbiamo parlato impropriamente di battesimo civile, perché questa cerimonia, di fatto, nel nostro Paese non c’è.

Esistono, in Italia, le cosiddette cerimonie di benvenuto, che rientrano nell’ambito di un progetto di UAAR (Unione Atei e Agnostici Razionalisti) e che, come si legge sul loro sito, hanno lo scopo di

accogliere il nuovo bambino nella sua famiglia, presentarlo con il suo nome all’interno di un’atmosfera gioiosa e aperta a tutti, che celebri in modo laico tutto il valore della nuova vita giunta fra noi.

Diversamente dal battesimo religioso la cerimonia di benvenuto viene di volta in volta organizzata assieme ai genitori, a partire dal luogo in cui si svolgerà, fino alla presenza di musiche, poesie, canti.

Vista così, appare lampante che la differenza con il battesimo civile di cui abbiamo parlato nel precedente paragrafo è veramente sottile; qual è la discriminante principale che distingue le due tipologie di cerimonia, quindi?

Ciò che potremmo suggerire è che cerimonie di benvenuto senza esplicito intento ateo, come nel caso trentino, non intendono porsi come alternativa al battesimo religioso, mentre il battesimo civile vero e proprio si ha nel momento in cui la celebrazione avviene per affermare la propria laicità. Cerimonie come quella di Massimeno, in buona sostanza,  non affermano la laicità dei partecipanti, che potrebbero poi ricorrere a loro discrezione al classico battesimo religioso.

Il battesimo civile in Europa

Anche se in Italia, al momento, non ha attecchito, il battesimo civile esiste, come detto, in diversi Paesi europei: nella nazione di nascita, la Francia, ancora oggi viene celebrato, anzi, con l’aumento della laicità si sta osservando un ritorno in auge del battesimo civile. Basti pensare che, nel 2015, ad esempio, a Parigi si sono svolti 325 battesimi repubblicani, 135 a Nantes, 80 a Rennes. Il battesimo civile ha trovato anche un proprio ambito giuridico nel 2016, grazie all’emendamento n. 434 al disegno di legge in materia di “Uguaglianza e cittadinanza”.

Il battesimo civile esiste anche nel Regno Unito, dove le cerimonie alternative al battesimo religioso sono chiamate naming ceremonies, e sono organizzate dalla British Humanist Association; queste possono essere condotte dai genitori o da un esponente dell’associazione. Anche in questo caso parliamo di cerimonie prive di valore legale, che prevedono un discorso di benvenuto, le ragioni della scelta del nome attribuito al bambino, le promesse d’impegno dei genitori, e infine la lettura di poesie o brani letterari. Solo a volte vengono nominati dei padrini scelti tra gli amici di famiglia e chiamati supporting adults (adulti di sostegno) o mentors (mentori).

Anche in Spagna il Bautismo civil è una vera e propria alternativa laica al sacramento della religione cattolica, e Igualada, nella provincia di Barcellona, è stato il primo comune a celebrarlo, il 7 novembre del 2004; dopo sono seguiti i comuni di Rivas-Vaciamadrid (Madrid), nel 2007, e di El Borge (Malaga) e Madrid nel 2009. In questa cerimonia il sindaco o il consigliere comunale delegato legge alcuni articoli della Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia delle Nazioni Unite e della Costituzione spagnola, in particolare quelli relativi all’istruzione, ai diritti e alle libertà fondamentali dell’individuo; la cerimonia si conclude poi con la firma di una “Carta della cittadinanza”.

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