La maggior parte delle culture nel mondo considera gli escrementi umani molto sgradevoli e preferisce evitare persino di parlarne. Si chiama toilet taboo, ma non tutti sanno che anche gli escrementi potrebbero (e dovrebbero) essere riciclati per il bene del pianeta.

In un mondo che sta affrontando il cambiamento climatico, anche gli escrementi sono rifiuti organici che andrebbero riciclati per mantenere l’equilibrio dell’ecosistema. I servizi igienici che riciclano i rifiuti umani sono però molto rari, perché la maggior parte delle persone prova un generale ribrezzo verso questo tema.

Molto spesso le grandi aziende non trattano gli escrementi umani in modo sicuro. Li scaricano infatti nelle sovraccariche reti fognarie, che li rilasciano nei fiumi e nei mari con le terribili conseguenze che possiamo immaginare. Le innovazioni tecnologiche possono, in tal senso, darci una grande mano nella gestione di questo pressante problema, fornendoci impianti più ecologici in grado di ridurre l’impatto ambientale delle feci.

L’importanza di riciclare gli escrementi

I servizi igienici in grado di riciclare i rifiuti umani potrebbero ridurre significativamente la quantità di liquami scaricati indistintamente nelle reti fognarie. Potrebbero, inoltre, convertire i rifiuti in fertilizzanti organici e in biogas combustibile. Questo utilizzo delle feci umane potrebbe sostituire o ridurre l’uso dei tradizionali combustibili legnosi, che causano un inquinamento notevole dell’aria.

La tecnologia del biogas domestico consente di collegare i servizi igienici a un ‘digestore anaerobico’. Questo cosiddetto digestore è in grado di trasformare i materiali di scarto organici in energia pulita e rinnovabile. Un altro dei vantaggi del biogas domestico è la possibilità di utilizzarlo come combustibile da cucina gratuito.

Si tratta di una tecnologia impiegata soprattutto nei paesi a basso e medio reddito, ma dovrebbe essere utilizzata più ampiamente in tutto il mondo.

Una ricerca condotta dal Singapore’s National Water Agency ha rilevato un fatto importante: a Singapore l’acqua potabile proveniente dalle acque riciclate è oggi ampiamente accettata. Le autorità del luogo hanno infatti promosso campagne mediatiche a favore del consumo di acqua riciclata, dando valore al suo basso impatto ambientale.

La situazione è diversa nei Paesi più benestanti, come il Regno Unito. Qui le acque reflue e i rifiuti alimentari si convertono in biogas e fertilizzanti agricoli attraverso la digestione anaerobica, ma questo viene fatto solo su scala industriale. L’utilizzo del biogas a livello domestico rimane, per ora, solo un sogno.

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