Partiamo da un’immagine che ci guiderà nella comprensione: se un estremo è il nero e l’altro il bianco, le sfumature di mezzo che conducono da un capo all’altro, sono grigie. Nello spettro che va dall’allosessualità all’asessualità, le sfumature di mezzo le chiameremo asessualità grigia o graysexuality.

Uno dei primi a fare riferimento a questa nuova concezione della sessualità, lontana dalla fissa categorizzazione, è stato Alfred Kinsey, biologo e sessuologo statunitense, che inventò la scala Kinsey, uno dei primi tentativi in ambito scientifico di introdurre il concetto di sessualità umana, allontanandola dalle semplificazioni.

La gradualità è un elemento importante in questa scala, perché possono influire le circostanze ambientali e legate all’età: è proprio studiando gli orientamenti sessuali che Kinsey riconobbe l’esistenza di persone asessuali. 

La sessualità come spettro: cosa significa asessualità grigia

Per rispondere alle esigenze sempre più impellenti circa le definizioni degli orientamenti sessuali, per imparare a dare un nome alle sfumature di cui si compone la sessualità, possiamo vederla come uno spettro fluido. Questa immagine simbolica è semplificativa e riassuntiva del complesso mondo celato agli occhi di molti.

La nostra sessualità è molteplice e articolata, motivo per cui è stata rappresentata in molti studi come uno spettro. Immagine che ne restituisce l’idea di molteplici sfumature, spesso cangianti e facilmente confondibili ad una prima lettura a tentoni. Per questo, al nome spettro si aggiunge l’aggettivo fluido per la mutevolezza.

Alla domanda se non sarebbe più semplice non dividere gli orientamenti sessuali, non analizzarli nella loro complessità, la risposta è no, non sarebbe più facile. Il meccanismo di semplificazione delle realtà andrebbe ad appiattire una serie di definizioni in cui la comunità riesce finalmente ad identificarsi.

Sentirsi rappresentati nel linguaggio e combattere per esso è una tappa fondamentale. Vale la regola della nominazione, secondo cui nel momento in cui si riesce a dare un nome alle cose, allora vuole dire che esistono, vivono.

Sono proprio queste sfumature che spesso ne comprometto la comprensione, ma questo non significa che non ci sia la necessità di chiarirne meglio il significato. Si confondono spesso pansessualità con bisessualità, o asessualità con demisessualità, pur essendo orientamenti sessuali differenti.

Esiste lo spettro che ha ad un capo l’omosessualità, dall’altro l’eterosessualità e al centro la bisessualità. Esiste poi, lo spettro che ha ad un capo l’allosessualità che comprende le persone che provano attrazione e desiderio sessuale, dell’altro l’asessualità che comprende tutti coloro che non provano attrazione sessuale. Al centro poi, troveremo la demisessualità. L’area che va dall’allossualità all’asessualità, che in questa analisi potremmo considerare come gli estremi dello spettro, è una zona che viene anche chiamata grigia.

Perché le persone asessuali o demisessuali hanno rapporti sessuali?

Un altro pregiudizio ingannevole quando si affronta la materia è l’attività sessuale che non è assolutamente preclusa alle persone demisessuali e asessuali.  Ciò accade perché nella sfera dell’asessualità grigia esistono persone sex repulsed che non provano alcun interesse verso il sesso, non lo praticano o lo trovano repellente e hanno un atteggiamento respingente; e persone sex favorable e cioè interessate al sesso, che lo praticano ma senza provarne attrazione.

Per capire meglio questo discorso dobbiamo far riferimento al concetto di libido, elaborato da Freud nel Novecento per indicare il desiderio sessuale che è mosso sia da fattori biologici come gli ormoni, ma anche da condizioni psicologiche e relazionali. Se è vero che tutti possediamo la libido, è anche vero che essa varia: esistono individui con una libido più alta e altri, con una più bassa. A differenza dell’attrazione sessuale, è una pulsione biologica e naturale.

Le persone demisessuali solitamente provano attrazione sessuale secondaria, ma non provano attrazione sessuale primaria. In dettaglio, definiamo:

  • attrazione sessuale primaria l’istantanea attrazione sessuale basata su informazioni subito accessibili, come ad esempio l’aspetto fisico o l’odore/profumo, che possono portare o no a eccitazione sessuale;
  • attrazione sessuale secondaria quella basata sulla profondità di un legame emotivo in un rapporto interpersonale o di coppia.

Questo deriva dal fatto che la libido è legata all’eccitazione, quindi si può provare piacere nella masturbazione, nell’orgasmo. La libido può trasformarsi in attrazione sessuale verso una persona, ma può anche non accadere. Quindi, per le persone asessuali è anche naturale che pratichino sesso in risposta al desiderio sessuale che è insito nella libido stessa.

Medesimo discorso per la demisessualità: è assolutamente normale avere relazioni occasionali, per esempio, perché sono una risposta alla libido. È anche naturale la masturbazione, la visione di film pornografici per le persone asessuali e demisessuali.

Sessualità grigia e tipi di relazioni

Poste le basi di cosa sia la libido e i suoi livelli biologici variabili, le persone che rientrano in questo campo grigio hanno attrazione sessuale per gli altri molto più bassa rispetto alla media. Non è confusione, è libido ed è naturale.

Possono anche provare desiderio sessuale a seconda di momenti o periodi particolari. Per questo definita via di mezzo. Tutti coloro che si rispecchiano nella sessualità grigia, sotto il punto di vista relazione possono essere persone aromantiche, cioè tutti coloro che non sono attratti in senso romantico, quindi non intraprendono relazioni.

Considerano, spesso, altre vie oltre la monogamia e non considerano la relazione di tipo romantica l’unico modo per poter essere legati. Per esempio, possono non sentirsi a proprio agio nella vita di coppia, ma instaurano comunque legami forti di altro tipo.

Persone grayromantiche in cui l’attrazione romantica c’è, ma avviene raramente o con intensità minore, quindi si ritrovano in quell’area grigia tra aromanticismo e romanticismo. Persone demiromantiche che possono avere attrazione sessuale verso qualcuno, ma solo dopo aver instaurato un certo legame stabile, forte e quindi sviluppano più lentamente l’attrazione sessuale.

Uno degli errori più comuni è proprio quello di dare per scontato che tutti possano essere attratti da qualcuno, ma non è così.  Difatti, anche tutti coloro che si identificano in questo spettro vengono ritenuti parte della comunità LGBTQIA+, in cui proprio la A finale sta ad indicare l’asessualità. La demisessualità rientra in quella zona grigia o graysexuality, perché include tutte le persone che provano attrazione sessuale verso persone specifiche, di solito con un forte legame emotivo.

Rientra nella sfumatura grigia perché generalmente le persone demisessuali non provano attrazione sessuale verso chiunque, ma solo se conseguente a un legame emotivo solido.

La discussione continua nel gruppo privato!
Seguici anche su Google News!