Mentre qualcuno, per motivi diversi, è in perenne lotta con la propria immagine corporea e odia vedersi riflesso in uno specchio, c’è anche chi si piace così profondamente da essere letteralmente innamorato di se stesso.

Non parliamo però di mero narcisismo, ma di qualcosa con implicazioni psicologiche ancor più profonde, che hanno a che fare anche con l’attrazione sessuale, al punto che più d’uno include questa situazione nell’ambito degli orientamenti sessuali: parliamo dell’autosessualità.

Autosessualità: cosa significa?

Prima di tutto, è importante non confondere l’autosessualità con l’autoerotismo, che è invece l’atto di darsi piacere da soli, con la masturbazione; l’autosessuale è colui che si piace e prova attrazione verso se stesso.

La presidentessa della Federazione italiana di sessuologia scientifica Roberta Rossi ha dichiarato al Corriere che, in realtà, il fenomeno è tutt’altro che recente, solo che, come spesso capita, solo da poco ha un nome e una descrizione precisi.

Si tratta di persone che hanno un rapporto con loro stesse sia romantico che sessuale e che preferiscono questo rapporto a quello con gli altri.

Spiega. Attenzione, però: non è affatto detto che gli autosessuali siano single. Possono infatti intrattenere relazioni con altre persone, in cui però metteranno sempre al primo posto l’amore per se stessi. Insomma, ok l’attrazione per un partner, ma nulla che superi quella per la propria persona.

Chi sono gli autosessuali?

Lo spunto per parlare di autosessualità deriva proprio dalla testimonianza, raccolta dal Corriere, di un autosessuale, Sandro, che aiuta a entrare con un po’ più di precisione nella psicologia degli autosessuali, anche rispetto alla percezione che hanno degli altri.

Sono uno dei pochi autosessuali che conosca – dice – Ho realizzato di esserlo pian pianino: all’inizio prendendola sul ridere e poi seriamente.

Sandro ha anche aggiunto di essere eterosessuale ma di aver provato attrazione, in passato, per uomini in cui notava caratteristiche simili alle sue, e anche nel rapporto con l’altro sesso dichiara:

Quando mi piace una ragazza mi sembra naturale pensare che deve piacersi tantissimo anche lei.

La sua, quindi, è stata una presa di coscienza graduale, perché inizialmente era convinto che tutti amassero se stessi come accadeva per lui. Ancor più clamoroso è però il caso della scrittrice newyorchese Ghia Vitale, che ha dichiarato di essere fidanzata con se stessa dal 2017 e di aver persino programmato un vero e proprio matrimonio, scambiando l’anello tra il dito medio della sua mano destra e quello della mano sinistra.

Autosessualità, amore e romanticismo

Come detto, pur essendo considerata un orientamento sessuale, l’autosessualità non esclude la convivenza con altri orientamenti, né l’instaurarsi di una relazione amorosa e sessuale con un partner; c’è differenza, ad esempio, rispetto a una persona autoromantica, che cioè sperimenta la sua relazione con se stessa in maniera romantica e considerano il rapporto con se stessi come un legame in cui danno e ricevono amore.

Pur potendo essere coinvolte in altre relazioni, svilupperanno una maggior concentrazione sul trattamento del proprio essere, ad esempio acquistando regali romantici per se stessi (un po’ come si farebbe con un amante).

Per quanto riguarda gli autosessuali, invece, si sentono eccitati dal proprio fisico, sentendo quindi verso se stessi anche un’attrazione sessuale, ma anche in questo caso ci sono persone che comunque hanno legami con altri partner, e altre per cui invece l’autostimolazione e l’autoerotismo sono sufficienti.

Sandro, l’autosessuale intervistato dal Corriere, ad esempio, dichiara:

Per me, l’autosessualità significa anche essere piuttosto indipendente dal bisogno di avere rapporti sessuali. Posso averne, certo, ma ho avuto anche periodi di astinenza che sono duranti anni. In quel caso è successa una cosa curiosa: mi sono ‘dimenticato’ come fosse fare sesso al punto da provare curiosità, come fosse la prima volta.

Autosessualità e narcisismo

Può l’autosessualità essere considerata una forma di narcisismo? Sicuramente, la sessuologa Roberta Rossi sostiene che potrebbe rappresentarne una estensione estrema, ma occorre comunque adoperare le giuste distinzioni, proprio perché il fatto di essere autosessuali non esclude l’intessere rapporti o relazioni con altre persone (è sempre tutto molto individuale); occorre inoltre considerare che l’autosessualità può sopraggiungere, per stessa ammissione di alcuni autosessuali, dopo una o più relazioni fallite, rappresentando quindi un “porto sicuro” in cui ricostruire il proprio pensiero sull’amore e le relazioni.

Insomma, l’amore per se stessi, in questo caso, non è frutto di un egoismo innato che porta a considerarsi migliori e inarrivabili, ma spesso rappresenta il culmine di un percorso introspettivo.

In ogni caso, abbiamo a che fare con le esperienze e i desideri di ogni singolo individuo, che sono ovviamente diversi, perciò è naturale che anche l’autosessualità abbia significati diversi per ogni persona.

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