Toccare la figura di Gesù, per i cristiani, equivale sempre a un’onta inaccettabile, come dimostrano anche alcune esperienze del recente passato. Per questo, attorno al film Habit, interpretato dalla figlia di Michael Jackson, Paris, si è sollevato un clamoroso polverone, con tanto di petizione creata per impedirne la diffusione.

È davvero incredibile pensare che una simile polemica abbia investito un film che non solo non è ancora uscito, ma sulla cui data di rilascio non esistono neppure notizie certe, eppure le frange ultracattoliche americane si sono mosse con veemenza per bloccare la pellicola, nella quale Paris Jackson interpreterebbe una versione femminile del Messia.

Già dalle poche informazioni disponibili sulla trama di Habit – che, girato prima del Coronavirus, è attualmente in fase di postproduzione – si capisce comunque piuttosto bene il motivo di questo boicottaggio: Gesù, affermano le associazioni cattoliche americane che stanno portando avanti la petizione, sarebbe dipinto come “una donna lesbica”, un’immagine davvero inaccettabile per i fedeli, oltre che blasfema.

Nella petizione, indirizzata a Warner Bros e Lionsgate, le due case di produzione della pellicola, e firmata finora da oltre 280 mila persone, si leggono commenti come “Spazzatura cristianofobica che si diffonde al giorno d’oggi, e che in qualche modo è accettata e lodata dalla società”. Ma quella su Change.org non è la sola petizione creata per bloccare la diffusione di Habit:

Questo film dimostra l’arroganza delle compagnie di produzione cinematografiche e il loro completo disprezzo per la fede dei cristiani.

Scrive infatti l’associazione One Million Moms, parte del gruppo fondamentalista cristiano American Family Association, in un’altra petizione, che ha raggiunto oltre 40 mila firmatari, diretta alla compagnia di produzione Elevated Films. Mentre la rivista di ispirazione cristiana dedicata alle notizie di cinema, Movieguide, ne ha creata un’altra dal titolo “Stop Hollywood’s attack on Jesus“, ovvero “stop agli attacchi di Hollywood contro Gesù” che ha raccolto 100 mila firme.

Insomma il film ha scatenato una vera e propria rivolta cattolica, ma come detto non è il solo. Già nel 2004, ad esempio, quando Mel Gibson fece uscire il suo La passione di Cristo, le proteste furono numerose, sia per le scene di eccessiva violenza mostrate, che per le accuse di antisemitismo al regista e attore. E come dimenticare A Primeira Tentação de Cristo, il film uscito nell’inverno del 2019 per Netflix, che dipingeva nientemeno che Gesù come gay?

Ma cosa sappiamo effettivamente sulla pellicola?

Diretto da Janell Shirtcliff , in questa inedita versione femminile e contemporanea il Cristo di Paris Jackson accompagna la sua tunica tradizionale a gioielli e piercing al naso; nella pellicola compare anche Bella Thorne, che interpreta una ragazza di strada, molto devota a Gesù, che per scappare a un brutto affare legato alla droga si traveste da suora. A completare il cast ci sono Josie Ho e i musicisti Gavin Rossdale (leader dei Bush ed ex marito di Gwen Stefani), Alison Mosshart e Jamie Hince dei The Kills.

Il che preannuncia anche una colonna sonora rock, come confermato dai produttori, ma a questo punto la vera domanda è se il film vedrà mai la luce. Nonostante finora nessuno, nel cast e nella produzione, si sia espresso in merito alla petizione, anche se c’è da pensare che il team di legali della Warner Bros sia ovviamente già al lavoro per dirimere la spinosa controversia, non c’è nessuna certezza sull’uscita del film.

Per i credenti è stato davvero troppo: lo stravolgimento della figura di Gesù, interpretato da una donna, è visto come vera e propria blasfemia; eppure, se pensiamo alla stessa Passione di Cristo di cui parlavamo poc’anzi, Gibson affidò il ruolo di Satana a Rosalinda Celentano, ma nessuno fu turbato dalla scelta di trasformare il “signore del male” in una donna.

Il ruolo delle donne nella religione, del resto, è sempre stato piuttosto controverso: dipinte di frequente come tentatrici (Eva), ingannatrici (Sansone e Dalila), concubine (la schiava Agar che dà un figlio ad Abramo) e in generale lasciate spesso ai margini. Ma ad aggiungere sdegno alle proteste per Habit c’è anche, e non può essere sottovalutata, la dichiarata bisessualità di Paris Jackson. Una “combo” che i fedeli non hanno apprezzato.

A quanto pare la figura di Gesù, per i cattolici, è inamovibile, e qualsiasi rappresentazione diversa dalla tradizionale è vissuta come un vero e proprio attacco ai valori cristiani; non vogliamo entrare nel merito della fede o delle sue ragioni, ovviamente, ma è allo stesso tempo difficile pensare che l’intento della regista Shirtcliff fosse quello di deridere o denigrare il cattolicesimo e i suoi fedeli. Piuttosto, potrebbe essere un tentativo per mostrare davvero, come la religione insegna, che “Dio è ovunque”: e quindi, perché no, anche in una donna, lesbica o bisessuale.

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