Nel 1964, il regista Pietro Germi raccontò il senso dell’onore nella tradizione siciliana in una commedia grottesca e memorabile, Sedotta e abbandonata. Una scena in particolare, descrive il ratto di una minorenne nubile rimasta incinta dopo essere stata sedotta dal fidanzato della sorella. Si tratta della simulazione della cosiddetta fuitina, che spesso viene confusa appunto con le premesse di un matrimonio riparatore, che in passato serviva a estinguere reati come stupro o abuso sessuale di minore.

E allora cos’è (o meglio cos’era) esattamente la fuitina?

Cosa significa fuitina?

Fuitina
Fonte: Pixabay

Può darsi che alcune delle nostre lettrici ne abbiano avuto esperienza, nella generazione famigliare che le precede. Non si tratta infatti di una consuetudine in disuso da troppo tempo.

Il termine viene dal dialetto siciliano e indica la decisione consensuale di due giovani di mettere di fronte al fatto compiuto la famiglia del proprio amore. Questi giovani scappavano insieme per passare qualche giorno (e qualche notte) insieme, dando l’idea che avessero consumato il rapporto sessuale (ma in realtà non accadeva necessariamente).

Le ragioni di questa scelta potevano essere diverse. In alcuni casi i genitori si opponevano al matrimonio, in altri si voleva evitare di affrontare la spesa del ricevimento (in questi casi erano proprio i parenti a ospitarli), in altri ancora si aveva fretta di sposarsi alle proprie condizioni.

Nella casistica dell’opposizione al matrimonio rientra un caso di cronaca interessante, salito alla ribalta in questi ultimi anni. Nel 2018, Vanity Fair ha raccontato la storia di Salvatrice e Rosalia, due donne di Termini Imerese che, grazie alla legge Cirinnà, hanno potuto optare per un’unione civile. Ma questo non era possibile nel 1973, quando Rosalia era in procinto di sposare il fratello di Salvatrice: le due donne organizzarono così una fuitina e, al loro ritorno, dopo alcune resistenze, tutti i parenti si rassegnarono al loro amore. Che dura ancora oggi.

Le fuitine nella storia

SiciliaFan racconta che la fuitina è diventata una sorta di tradizione alla fine dell’800. Una delle ragioni alla base dell’usanza era la corresponsione della dote.

Per capire facciamo un esempio. Fino ad alcuni decenni fa, quando le donne si sposavano, fornivano una dote alla famiglia in formazione. Questa dote consisteva soprattutto nelle forniture di corredo (lenzuola, asciugamani, tovaglie e così via), che non aveva certo un costo economico basso. Soprattutto se all’interno di un nucleo famigliare originario c’erano molte figlie femmine, cosa non rara perché in passato le famiglie erano più numerose.

Diciamo che in una famiglia c’erano cinque femmine: la dote per la primogenita non sarà stata un problema, magari anche per la secondogenita e per la terzogenita. Arrivati alla quinta figlia in procinto di sposarsi, la dote diventava una bella gatta da pelare. E si risolveva appunto con la fuitina.

Fuitina e matrimonio riparatore

Fuitina
Fonte: Wikipedia

All’inizio di questo approfondimento vi abbiamo citato Sedotta e abbandonata, per invitarvi a non confondere la fuitina con il matrimonio riparatore. Questa era una consuetudine tutelata dalla legge, dal codice penale: quando avvenivano gli stupri, la colpa e la perdita della reputazione ricadevano sulla donna. E, anche e soprattutto quando questa era minorenne, veniva organizzato un rapimento-finta fuitina, al fine di rendere palese l’intenzione di un matrimonio riparatore. Riparatore per la reputazione di lei, riparatore per la fedina penale di lui, perché il matrimonio estingueva il reato in Italia, almeno fino al 1981.

Esemplare è la vicenda di Franca Viola (in foto, con il Papa), che nel 1963 si fidanzò, con il consenso dei genitori, con il nipote di un mafioso. Quando il giovane fu arrestato, il padre di Franca le fece rompere il fidanzamento, ma la famiglia dell’ex futuro sposo non la prese affatto bene: dopo mesi di minacce e intimidazioni, Franca fu rapita e stuprata. Al suo ritorno (grazie alla liberazione da parte delle forze dell’ordine), il rapimento e la violenza vennero spacciati come fuitina, cosa che venne ripetuta più volte al processo. Franca però tenne duro ed è grazie a lei che questa legge barbara è stata abrogata.

Con l’abrogazione della legge sul matrimonio riparatore è venuto meno un aspetto del maschilismo italiano consolidato e appunto legalizzato. Secondo le norme e la morale comune, per molti all’epoca pre-Franca Viola, era meglio avere la figlia sposata con uno stupratore o un poco di buono, che la sua perdita di reputazione agli occhi di tutto il paese.

La fuitina oggi

I casi di fuitina sono oggi dei veri e propri casi limite: se si ha voglia di sposarsi in fretta, si va semplicemente in municipio dopo aver sbrigato l’intera burocrazia, mentre se ci sono contrasti con i genitori si opta per qualche compromesso o semplicemente ci si allontana emotivamente da loro, oltre che fisicamente.

Non possono essere considerate fuitine i viaggi che i fidanzati fanno spesso prima del matrimonio, magari per tutelare la propria intimità e allentare la tensione dovuta all’organizzazione delle nozze. Al massimo si possono ritenere un assaggio di luna di miele.

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