Purple Drank: cos'è la droga "leggera" osannata dalla Trap

Non lasciatevi ingannare dall'innocuo sciroppo per la tosse, l'ingrediente che lo contraddistingue. La sua concentrazione in alte dosi può portare a effetti devastanti, specialmente tra i giovanissimi, target di riferimento del purple drank.

Risale al gennaio dell’anno scorso l’allarme scattato a Napoli che ha come sciagurata protagonista una droga (catalogata “leggera”) originaria d’oltreoceano: il purple drank. La notizia è stata riportata sulla testata “Il Mattino“, e spiega come questo mix di sostanze abbia sempre più catturato l’attenzione dei giovanissimi campani e come la musica da loro ascoltata abbia agevolato la sua diffusione.

In parte già sdoganata nel Nord Italia, nel Meridione è stata accolta e tristemente sperimentata come una novità. Non si può fare lo stesso discorso per gli Stati Uniti, dove questa miscela (chiamata Lean o Sizzurp) esisteva già nei primi anni ’90 all’interno della comunità hip-hop di Houston, in Texas.

Analizziamo cos’è, in breve, questo nuovo fronte dello sballo, assieme ai possibili rischi e conseguenze.

Cos’è il Purple Drank?

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Fonte: Web

L’ingrediente base di questo cocktail consiste in uno sciroppo per la tosse, allungato solitamente con gazzosa e ghiaccio, per rendere il gusto più gradevole. Un mix di ingredienti reperibili con spaventosa facilità, ad eccezione del Makatussin Comp., lo sciroppo, per l’appunto.

Il Makatussin Comp. è un medicinale che da noi ha obbligo di ricetta medica, ma che si può reperire senza nessun problema nelle farmacie svizzere, divenute meta di pellegrinaggio di giovani nostrani e non alla ricerca della fonte dello sballo. Un servizio della RSI del 2018 può darci un’idea di questo preoccupante fenomeno.

Questo sciroppo presenta i due principi attivi in grado di causare il trip ad alte dosi: la codeina e la difenidramina, in grado di agire sul midollo allungato, sede del cervello che tra le altre funzioni controlla la respirazione. Chi l’ha provata riporta effetti sedativi e rilassanti, ma paradossalmente anche stati di euforia.

Il legame tra Purple Drank e musica Trap

Se in origine il suo cugino americano era intimamente legato all’onda musicale hip-hop, il purple drank lo ritroviamo nei brani di alcuni dei più influenti trapper nostrani. Vi dice nulla Sfera Ebbasta? È stato giudice dell’ultima edizione di X Factor e ha calcato palchi importanti come quello del Concerto del Primo Maggio.

Ebbene, il testo del suo brano “Sciroppo“del 2018 è quasi un manifesto di questa nuova droga:

Sciroppo cade basso come l’MD
Io non cado in basso, sono ancora in piedi […]
Bevo solo makatussin nel bicchiere […]
Droga, moda, rosa la mia soda […]
Sciroppo all’amarena, c’ho la gola secca, ehi […]

Seguono a ruota altre sue canzoni come “No champagne” e “Blunt e sprite“, di grande seguito e successo tra i giovani.

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Il trapper Sfera Ebbasta. Fonte: Web

Purple drank: rischi e conseguenze

I rischi maggiori legati a un’assunzione elevata di Makatussin si concretizzano in crisi respiratorie: la codeina e la difenidramina contenute nello sciroppo, come prima accennato, agiscono direttamente sul cervello e possono alterare pericolosamente l’area dedicata alla respirazione.
Partecipa attivamente anche il nostro organismo: una volta assunta la codeina, il nostro corpo può tramutarla in quantità variabile in morfina, che a livello molecolare presenta una grande somiglianza con il principio attivo. Trattandosi di due oppioidi, si corre il rischio di sviluppare a lungo termine una loro dipendenza fisica.

Si sospetta inoltre che il gas contenuto nella gazzosa sia in grado di velocizzare e aumentare gli effetti collaterali causati da questi principi attivi.
Gli effetti possono degenerare quando a questo pericoloso cocktail si addizionano alcool o altri farmaci.
Enrico Tonioni, psichiatra e psicoterapeuta dell’Area dipendenze del Policlinico Gemelli di Roma, in un’intervista del 2018 ha riportato le seguenti dichiarazioni per Adnkronos Salute:

Oggi il profilo cognitivo dei giovani che assumono droghe è cambiato: non è più teso alla ricerca del piacere, ma a manipolare i propri stati d’animo, magari anche in base a musiche e compagnie diverse. I ragazzi hanno una loro regia molto attiva, e il poliabuso risponde al bisogno di programmazione degli stati emotivi. Questo perché a far paura agli adolescenti oggi sono le emozioni, che non si possono controllare. Gli stati emotivi alterati in modo programmato sono surrogati di ciò che fa loro più paura, come ad esempio l’innamoramento.

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