Opzione Donna consente ad alcune categorie di lavoratrici, in possesso di specifici requisiti, di andare in pensione anticipatamente rispetto ai trattamenti previdenziali ordinari, ossia la pensione di vecchiaia e la pensione anticipata.

Inizialmente la misura era stata prevista in maniera sperimentale solo fino al 31 dicembre 2015. Successivamente, invece, la Legge di Stabilità 2016 e la Legge di Bilancio 2017 l’hanno prorogata per altri due anni. Dopo lo stop dello scorso anno, quando la Legge di Bilancio 2018 ha escluso un’ulteriore proroga, è tornata nel 2019. Nella nuova riforma delle pensioni, infatti, c’è nuovamente Opzione Donna 2020.

Pensione Opzione Donna: cos’è?

L’Opzione Donna consente l’accesso alla pensione anticipata, a patto di accettare un assegno calcolato interamente su sistema contributivo di cui al D.Lgs. 30 aprile 1997, n. 180 che determina purtroppo un taglio sull’importo finale. Tale penalizzazione in termini di denaro può arrivare anche al 20-30% in meno. Si accetta, nello specifico, di rinunciare alla parte dell’assegno che verrebbe calcolata con sistema retributivo, ossia quella riguardante i contributi accreditati prima dell’1 gennaio 1996.

I requisiti per Opzione Donna 2020

Opzione Donna 2020 è riservata alle lavoratrici iscritte all’Ago (Assicurazione generale obbligatoria) e ai fondi a essa sostitutivi o esclusivi (dipendenti del settore privato, pubblico e lavoratrici autonome) in possesso di contribuzione alla data del 31 dicembre 1995. Viceversa non vi rientrano le lavoratrici iscritte alla Gestione separata INPS o coloro che hanno intenzione di avvalersi della contribuzione maturata al suo interno per perfezionare i requisiti. Sono escluse anche le lavoratrici che, in base alla vigente normativa, sono in possesso dei requisiti per la pensione di anzianità o vecchiaia.

Le lavoratrici che intendono usufruire di questa Opzione possono presentare domanda attraverso i servizi online dell’INPS, accedendo al portale tramite PIN o credenziali SPID, oppure contattando telefonicamente il contact center integrato dell’Istituto (803164 gratuito da rete fissa, 06164164 da rete mobile a pagamento). Ci si può anche affidare a patronati e intermediari dell’Istituto.

La misura è stata prorogata con le stesse modalità della precedente ma è stata allargata la platea delle lavoratrici dipendenti e autonome. I requisiti richiesti per andare in pensione nel 2020 devono essere perfezionati entro il 31 dicembre 2019. Riguardano età e anni di contributi. Nello specifico:

  • 58 anni di età anagrafica per le lavoratrici dipendenti e 59 anni per le lavoratrici autonome;
  • un requisito contributivo di 35 anni per entrambe le categorie.

A tal proposito è bene specificare che è presa in considerazione la contribuzione a qualsiasi titolo versata o accreditata in favore dell’assicurata, compresi i contributi obbligatori, da riscatto o da ricongiunzione, volontari e figurativi. Sono esclusi, invece, i soli contributi figurativi accreditati per malattia e disoccupazione.

Inoltre non è possibile usufruire dell’Opzione Donna attraverso il cumulo e la totalizzazione: è vietato sommare i contributi accreditati in gestioni previdenziali diverse, mentre è consentita la sola totalizzazione dei contributi esteri. L’assegno pensionistico viene erogato dopo una finestra di 12 mesi per le lavoratrici dipendenti e 18 mesi per le lavoratrici autonome.

La situazione delle donne del comparto scuola è diversa, perché non rientrano nelle finestre di uscita ai sensi dell’art. 59 comma 9 della legge 449 del 27/12/1997 che stabilisce:

Per il personale del comparto scuola resta fermo, ai fini dell’accesso al trattamento pensionistico, che la cessazione dal servizio ha effetto dalla data di inizio dell’anno scolastico e accademico, con decorrenza dalla stessa data del relativo trattamento economico nel caso di prevista maturazione del requisito entro il 31 dicembre dell’anno.

Le ultime novità su Opzione Donna

Il meccanismo potrebbe essere esteso, nel 2020, anche alle lavoratrici nate nel 1961 (dipendenti) e nel 1960 (autonome).

Sono oggetto di discussione anche altre misure, pensate per le donne. Per esempio i sindacati hanno proposto l’introduzione di Quota 100 rosa. Si tratta di un’agevolazione pensata appositamente per andare in pensione senza dover necessariamente raggiungere l’età pensionabile. Oltre a questa misura è da valutare anche un eventuale bonus contributivo di un anno per ogni figlio.

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