Il nostro posto di lavoro può essere un inferno. Non accade necessariamente per il lavoro in sé, ma spesso per le dinamiche che si instaurano con i colleghi, a causa di qualche gelosia o per l’ambizione per esempio. Al contrario, in altri casi, il posto di lavoro può essere un paradiso e anche in questo hanno un grosso ruolo le persone che condividono con noi una scrivania, un deposito oppure una catena di montaggio.

A volte queste persone sono talmente meravigliose da diventare addirittura risolutive a fronte di un dramma. La cronaca ci restituisce alcune storie del genere, storie di colleghi che hanno “regalato” le ferie a chi è stato colpito da una malattia, a chi ha esaurito i giorni di congedo per stare accanto a un famigliare malato e così via.

Alcune di queste storie si concludono bene, altre no, e purtroppo vedono protagonisti anche giovani e giovanissimi. È tuttavia confortante sapere che ci sono degli esseri umani capaci di grandi gesti – perché il tempo per riprendersi da una malattia o accudire una persona amata è il bene più prezioso che ci sia.

1. Giovanni

Posto di lavoro
Fonte: Pixabay

Vanity Fair racconta la storia di Giovanni Paladino, operaio specializzato di 61 anni a un passo dalla pensione. Un giorno Giovanni ha iniziato ad avere problemi di vista, piccoli sintomi al principio, ma poi si è scoperto che l’uomo aveva subito una lesione e perforazione della cornea. Nell’agosto 2017 ha iniziato il suo periodo di malattia, come previsto dal contratto di lavoro, fino a marzo 2018. Due mesi dopo sarebbe dovuto rientrare al lavoro oppure licenziarsi.

Così i colleghi hanno pensato di cedergli le loro ferie retribuite, per farlo arrivare alla pensione, nell’aprile 2020. Questi lavoratori hanno perfino protestato, perché inizialmente l’azienda, una fabbrica chimica di Carrara, non stava riconoscendo il loro “dono” – come però poi ha fatto in seguito. Giovanni, di suo, non era mai stato assente dal lavoro prima.

2. Emilio

Emilio Lentini di Vimodrone, 53 anni, è stato protagonista di una vera e propria catena di solidarietà. Come riporta il Corriere della Sera, nel 2016 è svenuto a casa dopo il lavoro: gli è stato diagnosticata una leucemia mieloide acuta, che è riuscito a vincere grazie a un trapianto di midollo del figlio.

I giorni di malattia però sono terminati mentre l’uomo iniziava a riprendersi: a questo punto avrebbe dovuto tornare al lavoro o mettersi in aspettativa non retribuita. Così tutti i colleghi del suo stabilimento, e poi gli altri dell’intero gruppo aziendale, gli hanno regalato tutte le loro ferie e permessi, aiutando così Emilio a riprendersi e a tornare al lavoro.

3. Michela

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Fonte: Pixabay

La storia di mamma Michela non ha avuto un lieto fine. La donna di Marostica aveva ricevuto in dono dieci mesi di ferie da parte dei colleghi, per poter accudire Nicole, la sua bambina affetta da tetraparesi spastica. Purtroppo la piccola non ce l’ha fatta, è morta all’età di 6 anni, come riporta Vanity Fair, ma Michela non dimenticherà mai il gesto di quelle persone che l’hanno aiutata quando ne ha avuto più bisogno, quando lei aveva esaurito ferie e congedi e il suo desiderio più grande era essere accanto alla figlia fino all’ultimo momento.

Molti dipendenti li conosco soltanto di vista – raccontò Michela quando ricevette il peculiare dono – eppure hanno saputo fare un gesto di puro altruismo, arrivando a rinunciare, per me, a un po’ del tempo che invece avrebbero potuto trascorrere con le loro famiglie.

4. Valentino

Valentino Basile è un giovane impiegato in un’azienda di costruzioni trevigiana. Per poter stare accanto alla moglie, Maila Casagrande, affetta da una patologia genetica, come riporta Fanpage, i suoi seimila colleghi gli hanno offerto le proprie ore di permesso. Anche questa storia purtroppo non è a lieto fine. Maila è morta a soli 24 anni, ad appena quattro mesi dalle nozze con Valentino.

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