Attualmente il Cammino Neocatecumenale è presente in 134 nazioni e cinque continenti, con 21.300 comunità. Questi i numeri ufficiali riportati da camminoneocatecumenale.it. Ma chi sono i membri delle comunità neocatecumenali? Perché il loro stile di vita è così criticato?

Il dibattito è sempre molto acceso, proprio perché le regole del Cammino appaiono incomprensibili e inconciliabili con una vita “normale”, soprattutto oggi. Viceversa, chi vi fa parte difende la coerenza del percorso, il grande coinvolgimento umano, i valori portanti dell’umiltà e della famiglia.

A proposito di famiglia: gli Anania di Catanzaro (padre, madre e ben 16 figli), saliti sul palcoscenico dell’Ariston nel 2015 durante il Festival di Sanremo, sono proprio membri del Cammino Neocatecumenale.

Come nascono le comunità neocatecumenali?

Il Cammino Neocatecumenale nacque nel 1964 in Spagna, in ambienti piuttosto degradati della società. Le baracche di Palomeras Altas (a Madrid) raccoglievano vagabondi, analfabeti, delinquenti, immigrati, poveri, emarginati. Qui la vita cristiana venne improntata a un modello di Chiesa primitiva, fatto di regole ferree seguite alla lettera da tutti.

Momento cruciale di questa storia fu l’arrivo a Palomeras Altas di Francisco Josè Gomez Argüello (Kiko). Il pittore spagnolo abbandonò tutto per ritirarsi in povertà nelle baracche, vivendo col solo supporto della fede. Fu lui, che comunque aveva una formazione teologica e di catechista, a dare la spina dorsale al processo di evangelizzazione degli adulti in cui consiste il Cammino Neocatecumenale.

Questa esperienza comunitaria si diffuse ben presto al di fuori di Madrid, con l’appoggio dell’allora Arcivescovo Casimiro Morcillo. Nel corso dei decenni anche i Pontefici hanno riconosciuto il valore positivo del Cammino, a cominciare da Giovanni Paolo II. Anche Benedetto XVI ne ha sostenuto l’espansione, così come Francesco I, che il 6 marzo 2015 durante un’udienza ha così salutato i neocatecumenali presenti:

“Esprimo anche a loro il mio apprezzamento e incoraggiamento per tutto ciò che, attraverso il Cammino, stanno facendo per il bene della Chiesa. Io dico sempre che il Cammino Neocatecumenale fa un gran bene alla Chiesa”.

Alcune regole delle comunità neocatecumenali

Come si legge nello Statuto del Cammino Neocatecumenale, quest’ultimo è per definizione

“un itinerario di formazione cattolica, valida per la società e per i tempi odierni”,

espressione di Giovanni Paolo II.

I neocatecumenali portano avanti questo itinerario avendo come modello il catecumenato della Chiesa primitiva e la comunità della Sacra Famiglia di Nazareth, attenendosi a rigide regole e stili di vita comuni.

  • Ci sono diverse tappe, diverse fasi, che cominciano con una catechesi iniziale e culminano con un pellegrinaggio in Terra Santa. Lo step che consente di passare da una fase all’altra del Cammino è chiamato scrutinio: in queste sessioni i catechisti interrogano ogni membro della comunità, con domande molto specifiche, anche intime e personali. La persona è seduta su una sedia al centro della sala dinanzi ai catechisti, circondata dagli altri membri. Questa regola è un punto molto controverso e criticato della vita dei neocatecumeni, perché secondo alcuni psichiatri sarebbe una sorta di plagio psicologico tipico delle sette che puntano a rendere la persona psicologicamente vulnerabile e succube.
  • L’educazione alla vita comunitaria passa attraverso un momento molto importante: la giornata mensile di convivenza. In essa, dopo la celebrazione delle Lodi, ciascun membro rende gli altri partecipi della propria esperienza, delle proprie difficoltà, in un’ottica di reciproco incoraggiamento circa l’operato di Dio nella storia di ciascuno.
  • I genitori sono istruiti a trasmettere la fede ai figli in una celebrazione domestica domenicale. Tutti sono obbligatoriamente tenuti a conoscere le Scritture, per questo si è soliti pregare molto in casa. E a proposito di famiglia: i rapporti sessuali sono pensati solo in funzione della procreazione e solo dopo il matrimonio, non è contemplata la contraccezione e per questo le famiglie sono solitamente molto numerose.

Testimonianze di donne non più neocatecumenali

comunità neocatecumenali
Fonte: iStock

D la Repubblica delle Donne riportò pochi anni fa l’esperienza di Sara: dieci fratelli, adolescenza trascorsa tra messe domenicali e continui momenti di preghiera, nessuno svago, incontri obbligatori con gli altri membri della comunità. Una famiglia che lei definisce ipercattolica, con una visione della religione a suo dire opprimente. Rimasta incinta giovanissima di un ragazzo non approvato dalla comunità, decise di sposarsi e uscire dal Cammino. Ricorda però:

“Come dice la mia psicoterapeuta, a cui mi sono dovuta rivolgere dopo i vent’anni, sono stata caricata precocemente di responsabilità troppo grandi, anche perché il mio carattere mi spingeva a dare tutta me stessa per svolgere al meglio il mio dovere di figlia-sorella-studentessa, mentre nel frattempo i catechisti non facevano che ripeterci quanto fossimo peccatori, inculcandoci un senso di colpa spaventoso”.

Altre testimonianze critiche sono state raccontate in seguito a un episodio accaduto a Bari e riportato su un giornale online locale. Una maestra si trovò in difficoltà quando, dopo aver chiamato a colloquio i genitori di un suo alunno, vide presentarsi un bambino di 12 anni. In famiglie numerosissime come quelle neocatecumenali, infatti, non è insolito che i fratelli maggiori si occupino dei minori, anche per questioni come quelle scolastiche. C’è un controllo anche sulle amicizie, visto che i non credenti o gli esterni al Cammino non sono visti di buon occhio.

A tal proposito raccontava l’allora 23enne Martina, che stava cercando di uscire dalla comunità a cui la sua famiglia voleva invece restare saldamente ancorata:

“I rapporti sociali sviluppati con gente che possiede altre credenze o che pratica altre religioni sono malvisti […] I neocatecumenali sono un movimento chiuso, quasi una casta, un gruppo elitario ed endogamo che quindi non può avere rapporti di nessun tipo col persone esterne”.

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