La terza prova di maturità 2018, ultimo esame scritto per i maturandi, è fissata lunedì 25 giugno. Pare anche che quest’anno sia l’ultimo anno in cui ci sarà questa famosa terza prova, dall’anno prossimo la maturità dovrebbe cambiare e tra i vari cambiamenti dovrebbe esserci proprio l’eliminazione della terza prova.

Non sappiamo se il Miur lo fa per facilitare la vita dei maturandi o se magari aggiunge un esame molto più tosto, sicuro è che la terza prova crea molti problemi di stress e ansia a ogni maturando. Essa ha lo scopo di valutare la preparazione dei candidati su diverse materie, il che significa che in vista di quella prova sarà necessario ripassare il programma di quinta superiore di almeno quattro materie, se si è fortunati.

A differenza della prima e della seconda prova, non sarà il Miur ad annunciare le tracce della prova. La terza prova infatti non è ministeriale, ma varia da scuola a scuola, più precisamente ancora da classe a classe. La tipologia, la durata, i quesiti e le materie potranno essere scelte solo dalla commissione d’esame.

Come avviene la scelta della tipologia, delle materie e dei quesiti?

Come dicevamo solo la commissione d’esame di ogni quinta superiore può scegliere su cosa verterà e come sarà la terza prova. Questa scelta non avviene ovviamente a caso. Nel documento di classe che viene consegnato alla commissione vi è una parte dedicata alla terza prova con le varie simulazioni svolte durante l’anno. In più i professori dovranno tener conto del famoso Documento del 15 maggio che raccoglie tutti gli argomenti svolti dalla classe durante il quinto anno.

Così tenendo conto delle competenze e conoscenze della classe la commissione crea una terza prova di maturità ad hoc, scegliendo tipologia, durata, quesiti e discipline. Sarà sempre la commissione a decidere i criteri di valutazione e i sussidi didattici permessi tra calcolatrici e dizionari. Ricordate, nella terza prova possono solo esserci materie per le quali è presente un docente in commissione o almeno un docente abilitato a tale insegnamento. Esempio se nella commissione non c’è la professoressa di storia dell’arte, nella terza prova non potranno esserci quesiti riguardanti storia dell’arte.

Purtroppo oltre a questo, non si sa di più riguardo alle materie presenti. Qualsiasi materia in commissione potrebbe esserci in terza prova. È proprio questo che la rende uno degli scritti più odiati dagli studenti. Oltre a dover ripassare tutto il programma, non si ha nemmeno la possibilità di concentrarsi su una materia piuttosto che un’altra.

Sperando nella bontà dei vostri professori, potrebbero essere proprio loro a suggerirvi in vista dell’esame le discipline presenti in terza prova.

Quali sono le tipologie di terza prova di maturità?

Il decreto ministeriale riguardante la terza prova, definisce le sei diverse tipologie tra le quali la commissione d’esame può scegliere.

  • Terza prova tipologia A: trattazione sintentica
    Cinque quesiti pluridisciplinari che richiedono una risposta ampia e ben articolata.
  • Terza prova tipologia B: quesiti a risposta singola
    10-15 quesiti suddivisi in più materie, solitamente prevedono due domande per ogni materia che richiedono una risposta breve e precisa.
  • Terza prova tipologia C: quesiti a risposta multipla
    30-40 quesiti a risposta chiusa. Il maturando deve scegliere l’opzione corretta.
  • Terza prova tipologia D: problemi a soluzione rapida
    Non più di due problemi basati sull’indirizzo di studio.
  • Terza prova tipologia E: analisi di casi pratici e professionali
    Massimo due casi pratici, con annesse indicazioni di svolgimento.
  • Terza prova tipologia F: sviluppo di un progetto
    Un progetto che coinvolga diverse discipline e implichi la conoscenza degli strumenti e delle metodologie di lavoro.

Come prepararsi alla terza prova di maturità?

Quello che ti consigliamo di fare per prepararti al meglio è di suddividere attentamente il lavoro da fare, così da non avere un sovraccarico proprio nei giorni precedenti all’esame. Per suddividere gli argomenti di studio nei vari giorni a tua disposizione potrebbero esserti utili i programmi di quinta di ogni disciplina e una tabella di marcia per il tuo studio, con pause caffè comprese.

Dato di fatto: nessuno studente sotto esame troverà il tempo per studiare argomenti sconosciuti. L’unica cosa fattibile è ripassare quanti più argomenti possibili, già studiati durante l’anno. In questo momento capirete l’utilità di riassunti, schemi e mappe concettuali. E ringraziate per averli fatti. Riprendere in mano un libro di 300 pagine aumenterebbe sicuramente il vostro livello di stress, che crediamo già abbastanza elevato.

Quel giorno sarà fondamentale presentarsi riposati e freschi, chi arriva il giorno della terza prova stanco e con la mente offuscata a causa del troppo studio avrà compromesso il suo esame. Non vi stiamo dicendo di non studiare, ma di fare un ripasso intelligente e calibrato.

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