Il cinema italiano ha saputo regalarci veri e propri capolavori entrati a far parte della cultura collettiva mondiale, soprattutto dal dopoguerra in poi, quando registi come Vittorio De Sica, Luchino Visconti o Roberto Rossellini hanno interpretato al meglio il filone del neorealismo, aiutati anche da interpreti magnifiche come Silvana Mangano o Anna Magnani, per raccontare tutte le pieghe di un paese distrutto ma non annientato dagli anni del fascismo e della seconda guerra mondiale.

Nel tempo, pur evolvendosi, il gusto per la commedia all’italiana, che ha avuto tra i maggiori esponenti artisti magnifici del calibro di Sophia Loren, Marcello Mastroianni, Ugo Tognazzi, Alberto Sordi, è rimasto immutato, andando di pari passo con i cambiamenti sociali e culturali del paese senza mai perdere la propria missione originaria, che era quella di essere testimonianza, appunto, del modo di vivere e di pensare di un intero popolo.

Così, generazione dopo generazione, vizi e virtù degli italiani sono stati magnificamente rappresentati da registi e attori, che nelle commedie hanno letteralmente trasportato i problemi familiari, lavorativi, gli amori e le passioni di un intero paese. Talvolta in maniera allegorica, talvolta esagerando, ma sempre rimanendo fedeli al proprio intento.

Ma, se volessimo stilare una classifica delle migliori commedie italiane più recenti, quali film dovrebbero di diritto entrarvi a far parte? Noi abbiamo fatto la nostra personale, siete d’accordo con le nostre scelte?

1. Amici miei

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L’idea del film era di Pietro Germi, che però morì nel 1974, un anno prima della sua realizzazione. Per questo, nei titoli di testa, compare la scritta “Un film di Pietro Germi”, e solo la regia di Mario Monicelli. Il film, uscito nelle sale il 24 ottobre 1975, racconta di un gruppo di amici fiorentini di mezza età che reagiscono al passare del tempo con le famose “zingarate”, gli scherzi a danno di poveri sconosciuti ignari, e comprende un cast eccezionale: Ugo Tognazzi, Gastone Moschin, Philippe Noiret, Duilio Del Prete e Adolfo Celi. Il significato del titolo, secondo Gastone Moschin, è da riferirsi proprio all’addio al cinema di Pietro Germi: “amici miei, ci vedremo, io me ne vado”.

2. Non ci resta che piangere

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Roberto Benigni e Massimo Troisi vengono catapultati nell’immaginario borgo toscano di Frittole, nel Rinascimento, dove cercheranno di impedire a Cristoforo Colombo di partire per le Americhe. Lungo il cammino, incontreranno personaggi bizzarri e geni come Leonardo Da Vinci (che compare però solo nel finale della versione cinematografica, mentre quella televisiva ha un’altra fine). Il film, del 1984, è prodotto e diretto dagli stessi Benigni e Troisi, che poi morirà prematuramente dieci anni più tardi.

3. Nuovo cinema Paradiso

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Scritto e diretto nel 1988 da Giuseppe Tornatore, il film si aggiudicò il Grand Prix Speciale della Giuria al Festival di Cannes del 1989 e l’Oscar per il miglior film straniero nello stesso anno. Ripercorre l’infanzia siciliana di Salvatore, affermato regista, e dell’uomo che gli insegnò il mestiere, Alfredo, a cui l’uomo ripensa dopo aver ricevuto la notizia della sua morte. Il film lanciò sulla scena il giovanissimo Salvatore Cascio.

4. Maledetto il giorno che t’ho incontrato

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Tutta l’indole ipocondriaca di Carlo Verdone emerge in questa commedia del 1992 diretta dallo stesso attore e regista romano, che la interpreta insieme a Margherita Buy. Bernardo, giornalista romano ipocondriaco e depresso dopo la fine della sua relazione che vive e lavora a Milano, conosce Camilla, attrice complessata e da tempo innamorata dell’analista, che, come Bernardo, fa uso di antidepressivi e ansiolitici. Tra loro nasce una profonda amicizia, che, fra alti e bassi si trasformerà in amore.

5. Il ciclone

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Il capolavoro di Leonardo Pieraccioni, datato 1996, racchiude tutta l’ironia mai volgare del regista fiorentino. Levante, che vive nella campagna toscana con il padre, la sorella Selvaggia e il fratello Libero, viene stravolto, come tutto il paese, dall’arrivo di un gruppo di ballerine di flamenco arrivate in tournée in Italia ma che hanno sbagliato strada. La comitiva chiederà ospitalità proprio a casa di Levante, che subito rimarrà estasiato dalla bellissima Caterina, interpretata da Lorena Forteza.

6. L’ultimo bacio

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Uscito nel 2001, L’ultimo bacio, di Gabriele Muccino, ruota attorno alle vicende di un gruppo di amici che, giunti ormai alla soglia dei trent’anni, sono alle prese con gli inevitabili cambiamenti di quella fase della vita, fra famiglie che si formano, figli in arrivo, scelte da prendere e rimpianti sull’età della spensieratezza e dell’incoscienza. Interpretato da Stefano Accorsi, Giovanna Mezzogiorno, Giorgio Pasotti e Stefania Sandrelli il film ha rappresentato il debutto di Martina Stella.

7. Ricordati di me

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Uscito nelle sale cinematografiche il giorno di San Valentino del 2003, Ricordati di me vanta un cast d’eccezione, con Fabrizio Bentivoglio, Laura Morante, Monica Bellucci, Silvio Muccino e l’esordio di Nicoletta Romanoff. Il film racconta la vita della famiglia Ristuccia che, apparentemente normale e felice, nasconde in realtà profonde crepe e crisi esistenziali in ciascuno dei suoi componenti.

8. Manuale d’amore

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Il film del 2005 di Giovanni Veronesi richiama la classica commedia italiana, essendo diviso in quattro episodi: innamoramento, crisi, tradimento e abbandono. Ciascuno racconta una fase diversa dell’amore, e ha un cast stellare, fra cui spiccano Carlo Verdone, Margherita Buy, Sergio Rubini, Silvio Muccino, Luciana Littizzetto.

9. Notte prima degli esami

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In questa divertentissima commedia dove il compianto Giorgio Faletti recita nel ruolo dello spietato professore di lettere Antonio Martinelli, un gruppo di adolescenti degli anni ’80 si prepara ad affrontare l’esame di maturità: fra crisi, relazioni, amori e la passione per il calcio, vivranno un’estate davvero indimenticabile che, in un modo o nell’altro, li catapulterà nel mondo degli adulti. Luca Molinari è interpretato da Nicolas Vaporidis, e il film segna l’esordio alla regia di Fausto Brizzi.

10. Saturno contro

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Anche nel film di Ferzan Özpetek uscito nel 2007 ruotano le vicende di personaggi diversi, tutti sotto il segno di quel Saturno che, quando è quando è “contro”, porta rotture, cambiamenti, nuovi incontri. C’è Davide, ragazzo omosessuale e scrittore di favole; Antonio, bancario sposato con la psicologa antifumo Angelica ma che ama la fioraia Laura; Neval, l’interprete turca sposata con il poliziotto Roberto, succube di lei e poco integrato nel gruppo; Sergio, l’ex fidanzato di Davide che è ancora suo amico, anche se adesso Davide sta con Lorenzo, che lavora nel campo della pubblicità; Roberta, amica e collega di Lorenzo, patita di astrologia e con problemi di droga.

La loro vita sembra scorrere serenamente, fino a quando, durante una cena a casa di Davide, Lorenzo ha un malore, entra in coma e muore. L’evento imporrà a tutti una riflessione profonda sulla vita, e ad abbandonare debolezze e fragilità.

11. La felicità è un sistema complesso

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Enrico Giusti, interpretato da Valerio Mastrandrea, per lavoro cerca di convincere imprenditori e giovani ereditieri di complessi industriali, disinteressati alle sorti dell’azienda che dirigono, a vendere ad altri per evitare il fallimento e ridurre quindi al minimo perdite e licenziamenti. Due incontri casuali, però, lo faranno ripensare non solo al proprio ruolo, ma anche all’intera vita: il primo è con Achinoam, l’ex ragazza del fratello, una giovane israeliana che tenta di togliersi la vita, il secondo avviene con Filippo e Camilla, due adolescenti unici eredi del patrimonio di famiglia, rimasti orfani dei genitori. Il film, diretto da Gianni Zanasi, è uscito il 26 novembre 2015.

12. Lo chiamavano Jeeg Robot

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Il titolo del film, uscito nel 2016 per la regia di Gabriele Mainetti, è un chiaro omaggio alla serie manga e anime Jeeg robot d’acciaio di Gō Nagai, di cui il film costituisce un inside joke, dato che Alessia, uno dei personaggi principali crede che Hiroshi Shiba, l’eroe della serie, esista nel mondo reale e sia Enzo Ceccotti, il protagonista, interpretato da Claudio Santamaria.
Enzo è in realtà un ladruncolo romano che, per sfuggire alla Polizia, per il furto di un orologio, si getta nelle acque del Tevere ed entra in contatto con delle sostanze radioattive, contenute in alcuni bidoni nascosti sotto la superficie, finendo con l’acquisire veri e propri super poteri.

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