La tradizione del “naohun” (disturbare un matrimonio) è molto antica in Cina e prevede che gli invitati mettano in atto alcuni scherzi nei confronti degli sposi per rallegrare la giornata. Purtroppo, negli ultimi anni, questi scherzi si sono trasformati in molestie, quasi sempre rivolte alle damigelle d’onore.

Le ragazze vengono molestate di fronte a tutti, prima e dopo la cerimonia, con la scusa del “naohun”, mentre i presenti non reagiscono, giustificando tutto con la tradizione.

La storia

Fonte: The Conversation

In Cina, nel Medioevo, le donne, durante la cerimonia, erano spesso vittime di rapimenti e violenze. Una donna violentata era infatti obbligata a sposare l’aggressore, perché nessuno avrebbe voluto sposare una ragazza non vergine.

Il rapimento poteva anche essere un “dispetto” nei confronti dello sposo, soprattutto se si trattava di una figura di spicco della comunità. A questo proposito, le damigelle d’onore dovevano proteggere e sorvegliare la sposa, dando l’allarme in caso accadesse qualcosa di brutto.

Con il tempo il ruolo delle damigelle d’onore è diventato più simbolico che attivo, ma continuano a essere una parte importante dello sposalizio. Più damigelle ci sono più le famiglie degli sposi sono importanti e facoltose.

In Cina le damigelle hanno anche il compito di richiamare gli invitati a molti brindisi, il che le porta spesso a ubriacarsi. Alcune rischiano persino il coma etilico e tutto ciò non fa che alimentare la gravità degli episodi legati al “naohun”

Damigelle e testimoni si dedicano a volte anche a giochi erotici per prendere in giro la coppia e la sua prima notte di nozze, come leccare una banana di fronte a tutti, nonostante il sesso sia ancora un tabù per la società cinese. Giochi che, complice anche l’alcol, possono scivolare in qualcosa di più pericoloso.

Gli episodi

Fonte: Vagabomb

Il cambiamento della tradizione, da scherzo a violenza, è balzato agli onori delle cronache dopo la diffusione di un video nel quale una giovane damigella viene aggredita in auto, mentre il gruppo andava al matrimonio. Due uomini le tolgono a forza le mutandine e la obbligano a ripetere gemiti di piacere. L’episodio si è verificato nella città di Xi’an, nella Cina nord occidentale.

La polizia ha rintracciato i due uomini nel giro di due giorni e li ha arrestati ma la ragazza non ha voluto denunciarli. Capita spesso infatti che alle violenze non segua una denuncia perché le damigelle non vogliono rovinare il giorno delle nozze dei propri cari, ma così facendo si lascia la strada sgombra ai molestatori.

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Come riporta Tpi, c’è stato anche un altro caso, questa volta a Guangzhou nel settembre 2016, che ha avuto come conseguenza la morte di una ragazza. Alcuni uomini hanno portato un regalo a casa degli sposi e sono saliti al piano di sopra inseguendo le damigelle d’onore. Le ragazze correvano a nascondersi e una di loro è caduta dal terrazzo cercando di sfuggire a uno degli aggressori.

Come scritto anche da Vagabomd, in rete è circolato un ulteriore video si vede una ragazza in mezzo a un gruppo di uomini. Due le tengono le mani in alto mentre gli altri la toccano ovunque.

La maggior parte degli episodi avviene in zone rurali o in piccole città, ma le grandi metropoli non sono esenti, anche se in modo minore.

Dati

Indiatimes riporta che nel 2014 il China Youth Daily ha intervistato 21 mila persone: l’80 per cento di queste ha affermato di aver subito molestie o di aver visto qualcuno molestato durante un matrimonio. Il fenomeno è diventato così diffuso che hanno cominciato a comparire damigelle di professione (in pratica escort) perché le ragazze sono troppo spaventate. Il loro prezzo per partecipare ai matrimoni come damigelle è di circa mille yen.

“A volte le cose si fanno così spinte che capita che le damigelle assunte se ne vadano prima di essere pagate perché si spaventano dalla violenza o chiedono il doppio del prezzo pattuito” racconta sempre Liu, una ragazza cinese, a Indiatimes.

Sembra quasi che la comunità cinese ritenga il sesso una pratica non-consensuale, quasi come se l’uomo avesse la facoltà di costringere una donna a subire (più che avere) un rapporto sessuale. Per fortuna lo sdegno dell’opinione pubblica ha fatto emergere il problema.

Si è arrivati addirittura al rifiuto del matrimonio: molte coppie decidono di non sposarsi per evitare che alla cerimonia ci siano violenze.

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