Kim Kardashian, mamma con la maternità surrogata: "È frustrante non avere il mio bambino nella pancia"

Kim Kardashian sarà mamma per la terza volta, ma stavolta attraverso la maternità surrogata. Alla base per la decisione un problema di cui l'ereditiera soffre. Ma questa nuova esperienza le lascia dubbi e perplessità, come ha raccontato nell'ultima puntata del suo show.

Kim Kardashian e il marito Kanye West saranno genitori per la terza volta. Il lieto evento è previsto per l’inizio del 2018, e porterà in famiglia un’altra bambina, dopo North, nata nel 2013, a cui nel 2015 si è aggiunto il fratellino Saint.

Questa volta, però, c’è una novità: la gravidanza, infatti, non è portata avanti dall’ereditiera, ma da una madre surrogata scelta dalla coppia per portare in grembo il terzogenito. Alla base di questa decisione c’è il problema serio di cui soffre Kim, la placenta accreta, un’anomalia nello sviluppo della placenta che può provocare problemi durante i nove mesi e anche gravi emorragie dopo il parto, ma al contempo il desiderio, condiviso con il marito, di avere una famiglia numerosa. Dopo il consulto con due specialisti della fertilità, avvenuto nel novembre 2016, che hanno sconsigliato vivamente l’ipotesi di una terza gravidanza, Kim e Kanye hanno cominciato a pensare a delle alternative per riuscire ad avere un terzo figlio. Fino a che la sorella della star dei reality, Kourtney, le ha presentato l’amica Natalie, che ha avuto uno dei due figli proprio grazie alla maternità surrogata.

La Kardashian allora è parsa convincersi di questa opportunità, e nel giugno del 2017 è stato ufficialmente annunciato che la madre surrogata fosse stata scelta, precisando però che l’identità non sarebbe stata rivelata. Adesso che ha raccontato tutti i dettagli nel corso dell’ultima puntata di Keeping Up with the Kardashians, il reality show che segue le vicende della sua numerosa famiglia, Kim è sembrata però nutrire più di una perplessità sull’idea di avere un figlio tramite questa tecnica.

Mi preoccupa l’aver dato alla luce due bambini, aver sopportato tutto quel dolore insieme a loro – ha spiegato nel corso del programma, come ha riportato anche Vanity FairIn quel momento senti tutto il tuo amore, sono vicini al tuo cuore e dentro di te”.

Timori che  Kim aveva già espresso prima di decidere di fare ricorso alla madre surrogata, quando a spaventarla era soprattutto l’idea che il legame con il bambino che sarebbe arrivato potesse essere diverso, alla luce del fatto che non fosse stato portato in grembo per nove mesi:

Il mio legame con i miei figli è fortissimo, così la mia più grande paura è questa: se ricorressi alla maternità surrogata, amerei poi il bambino allo stesso modo?

Le preoccupazioni, nonostante l’approssimarsi del parto e il ringraziamento verso la donna che Kim ha definito “altruista e disposta a fare ciò“, sembrano però non essere del tutto scomparse: “È frustrante non avere il mio bambino nella pancia – ha confessato Kim nell’ultima puntata del reality, sottolineando poi come a sembrarle strana sia tutta la dinamica nel complesso. “Vado a tutti gli appuntamenti dal dottore e provo a essere presente, ma quando non sei tu a essere incinta, devi provare a fare di tutto per essere presente nelle loro vite ed è un equilibrio davvero sottile: voglio essere tenuta al corrente su tutto ciò che riguarda il mio bebè, ma mi fido della madre surrogata e non voglio diventare la sua ossessione“.

Insomma Kim sembra davvero stravolta da questa nuova esperienza, pur dopo aver passato due gravidanze che, per via del suo problema, non sono state affatto facili. Eppure, la maternità surrogata, per quanto sia indubbiamente oggetto di discussioni e di pareri contrastanti, ad oggi è una scelta piuttosto diffusa, anche tra i personaggi celebri, da Cristiano Ronaldo, che in questo modo ha avuto tre figli, fino a Ellen Pompeo.

Manca ormai davvero poco al parto che porterà un nuovo membro nella già nutrita famiglia dei Kardashian.

Chissà se i dubbi di Kim si dissolveranno nel momento in cui, all’inizio del 2018, stringerà la sua bambina.

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