Tutti concordano sul fatto che esista un dress code richiesto a seconda delle circostanze, e che il proprio abbigliamento sia adeguato al contesto in cui ci si trovi; nessuno, naturalmente, sognerebbe, tanto per fare un esempio, di presentarsi a un esame all’università vestito come andrebbe in spiaggia, o sul posto di lavoro come se stesse facendo una maratona di serie tv sul divano assieme agli amici.

C’è da dire, però, che in estate riuscire a vestirsi in modo appropriato rispetto alle situazioni diventa, talvolta, davvero difficile, perché la canicola non aiuta affatto il nostro slancio verso l’eleganza e il buon gusto, e – diciamoci la verità – a soffrire di più sono gli uomini, costretti a “ingabbiarsi” in completi o pantaloni lunghi per andare in ufficio anche quando il termometro segna i 30 gradi e oltre.

Già, perché se alle donne viene permesso di poter indossare abiti e gonne per respirare e sopportare meglio la calura, ai colleghi uomini invece questo privilegio non è concesso; come a dire sesso forte sì, ma l’afa è afa!

Proprio per rompere gli schemi, e la tirannia dei pantaloni lunghi, un ventenne del Buckinghamshire, Joey Barge, ha pensato di presentarsi una mattina al lavoro… in pantaloncini corti.

Reputando il dress code che prevede vestiti e gonne per le colleghe donne ma non bermuda o pantaloni corti per gli uomini “sessista” (nell’accezione contraria rispetto a quella solitamente intesa, è ovvio), il ragazzo ha deciso una mattina di andare al call center presso cui è impiegato con un paio di bermuda blu navy, e ha voluto anche immortalare il momento postandolo su Twitter, con una significativa didascalia.

Se le donne possono indossare abiti e gonne al lavoro io posso indossare pantaloncini del genere?

La risposta, evidentemente, doveva essere “no”, dato che il suo capo, appena lo ha visto vestito così, lo ha mandato a casa. Joey, però, non si è affatto perso d’animo, o più probabilmente deve aver pensato “Sono già stato mandato a casa una volta, ormai vale la pena rischiare il tutto per tutto”; così, la mattina seguente, ha deciso di cambiare abbigliamento: ha frugato nell’armadio della madre e ha indossato un vestito corto, rosa e nero, documentando anche stavolta tutto su Twitter, nella convinzione che il capo lo avrebbe cacciato di nuovo dal call center.

A fra poco Twitter – ha scritto nel post – tornerò a casa presto.

Ma qui arriva la parte sorprendente della storia: se Joey pensava solo di prendersi una ironica rivincita sul boss ma di rischiare seriamente il licenziamento, dopo essersi presentato al lavoro con il vestito ha ricevuto, come tutti i suoi colleghi, una mail che recitava:

A causa delle temperature estremamente calde di questo periodo, è stato concordato che gli uomini in ufficio possano vestire pantaloni a 3/4, a patto che siano neri, blu navy o beige.

Insomma alla fine il capo ha dovuto cedere e concedere questa piccola deroga ai suoi impiegati uomini, non si sa se più “impietosito” o divertito dall’atteggiamento di Joey, oppure se più intimorito dal fortissimo sostegno che il ragazzo ha ricevuto via social: tantissime persone, infatti, hanno appoggiato la sua scelta coraggiosa, sottolineando che, in fondo, il suo non è un lavoro a diretto contatto con il pubblico e che comunque quell’outfit non era affatto inappropriato, che non è giusto che le donne possano mettere abiti corti e gli uomini no, e c’è persino chi gli ha dato dell’eroe.

Quello sui pantaloni lunghi imposti a ragazzi e uomini, comunque, è un contenzioso sempre aperto, dato che una storia simile a quella di Joey, documentata dal Guardian, era già accaduta in una scuola di Exeter, nel Devon, la Isca Academy, dove una trentina di studenti si era presentata una mattina vestita  con camicia, cravatta, scarpe e calze scure d’ordinanza, e un gonnellino bianco e nero. Tutto per protesta delle madri contro i dirigenti scolastici che, alla richiesta di poter sostituire i pantaloni lunghi delle divise scolastiche con dei più confortevoli pantaloncini, si erano sentite rispondere ironicamente: “Potrebbero sempre indossare la gonna”. Cosa che i loro figli hanno fatto realmente.

Fonte: theguardian

Del resto, già qualcuno aveva anticipato la fine della “dittatura” dei pantaloni per gli uomini e la loro sostituzione con delle comode gonne!

Non sappiamo se i docenti della Isla Academy alla fine abbiano ceduto e riveduto il regolamento scolastico alla luce delle altissime temperature attualmente registrate nel Devon, permettendo infine ai propri studenti di indossare dei freschi pantaloncini; però sappiamo sicuramente non solo che Joey ha mantenuto il suo posto al call center, ma anche che è diventato il paladino di una battaglia tutta maschile contro l’obbligo del pantalone lungo, e che alla fine ha avuto la meglio sul suo capo… e anche sul caldo!

La sua storia ci ha fatto davvero divertire un sacco!

 

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