"Perché io e mio marito abbiamo scelto di mantenere i nostri soldi completamente separati"

I soldi rappresentano da sempre ragione di discussione: ecco l'esempio di una coppia sposata che ha bypassato il problema, evitando di unire le finanze.

I soldi, all’interno di una coppia, devono essere condivisi o separati? Si tratta di una domanda annosa, cui tanti si ritrovano a pensare alla vigilia del matrimonio o dell’unione civile. Tra l’altro è meglio pensarci prima: se si decide di cambiare regime dopo, si rischia di spendere un capitale dal notaio. Ma neppure chi decide di convivere è esente da questo dubbio. Perché i soldi fanno parte della vita quotidiana, tra spese, bollette, eventuale affitto e salari, e volenti o nolenti dobbiamo farci i conti. Ma cosa succede quando condividiamo tutta l’esperienza della quotidianità con qualcuno?

Naturalmente non c’è una risposta valida per tutte noi a questa domanda. A meno che non si parli in generale di divisione di beni. Questa è, ad esempio, consigliabile in alcuni casi: se si esercitano dei mestieri rischiosi dal punto di vista legale – quasi tutti i liberi professionisti sono a rischio in tal senso – è bene optare per una divisione di beni, in modo che l’altra persona non si ritrovi nell’indigenza nel caso in cui capiti un guaio o si faccia uno sbaglio irrimediabile.

A difendere il diritto del coniuge a tener per sé ciò che è proprio è intervenuta Marian Schembari, redattrice di Marie Claire, che in una lunga lettera ha spiegato che a prima impressione si tratta di una mera questione di indipendenza – ma scrutando meglio c’è molto di più. Proprio per questo abbiamo letto questa lettera e abbiamo deciso di offrire una traduzione delle sue parti più salienti. Quello che emerge immediatamente del giudizio di Marian è che lei non ha più bisogno di giustificarsi per l’acquisto di scarpe da 200 dollari, né suo marito per essersi comprato una tuta da stormtrooper – gli assaltatori di Star Wars. Ma si tratta appunto di una lettura superficiale. Se si trattasse solo di questo, il loro sarebbe mero egoismo.

Parte della ragione di questa scelta deriva dalle esperienze dell’infanzia.

Non ho mai sentito i miei genitori litigare per i soldi – ha spiegato Marian nella lettera – Alle mie giovani orecchie, ogniqualvolta [papà e mamma] trattavano le spese quotidiane, sembrava che lui fosse più suo padre che il mio. Crescendo, ho sentito sempre di più che i soldi erano la ragione numero uno per cui le coppie litigano. Così quando mi sono sposata, condividere i soldi non aveva senso.»

In effetti, in tutte le famiglie, anche se non si litiga per i soldi, se ne parla a lungo, anche solo per mettersi d’accordo. Certo, non tutti possono comprendere – o decidere addirittura di abbracciare – questo modo di fare. Non si tratta di essere moderni o antiquati: anche tra le nostre nonne ci sono quelle che hanno deciso di tenere il proprio denaro separato da quello del nonno. Però si tratta di mosche bianche, soprattutto se si va a ritroso nel tempo. Gran parte delle coppie condivide il denaro. Qualche volta va bene, qualche volta va male. «Mentre non possiamo condividere un cognome o un numero di conto – continua Marian – mio marito e io siamo compagni e, insieme, abbiamo deciso di tenere i soldi fuori dalla nostra equazione. Sorprendentemente il conflitto è venuto dal di fuori della nostra relazione: gli amici e la famiglia non hanno mai capito perché abbiamo tenuto le finanze separate.»

Per quanto riguarda Marian, lei non dice che questa sua scelta sia definitiva, ma che per il momento va benissimo così.

Entrambi siamo in salute e impiegati – conclude – e tiriamo su uno stipendio decente. Siamo senza figli e viviamo in una città poco costosa. Mi immagino che una volta che un mutuo e i bambini entreranno nel quadro, o se uno di noi perdesse il lavoro o rimanesse infortunato, non avremo il lusso di separare gli stili di vita, ma le nostre vite saranno sposate. […] Per ora siamo compagni anche nella nostra indipendenza e programmiamo di andare avanti in questo modo più a lungo possibile.»

Voi che ne pensate di questa visione?

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