*** Aggiornamento del 25 febbraio 2022 ***

Simone Biles torna a sorridere. E lo fa dopo aver ricevuto la proposta di matrimonio dal fidanzato Jonathan Owens, giocatore di football della National Football League che attualmente milita negli Houston Texans, con cui è impegnata dal 2020. Dopo le difficoltà avute alle Olimpiadi di Tokyo, con i twisties che l’hanno costretta ad abbandonare quelli che, per sua stessa ammissione, sarebbero stati i suoi ultimi Giochi, Biles ha postato sul proprio profilo Instagram le immagini della romantica dichiarazione.

Il sì più facile – scrive la campionessa – non vedo l’ora di passare il sempre e per sempre con te. Sposiamoci FIDANZATO!

*** Articolo originale ***

È nata nel 1997, è alta 143 centimetri, ma nonostante l’età e le sue misure, la sua levatura nello sport è immensa. Parliamo di Simone Biles, campionessa statunitense di ginnastica artistica capace di infrangere i record e mettere perfino in difficoltà i giudici di gara.

L’ultimo colpo di scena lo ha regalato durante un’intervista concessa a 60 minutes, durante la quale ha fatto capire che, buone probabilità, tenterà di portare anche alle Olimpiadi di Tokyo rimandate al 2021 lo Yurchenko con doppio carpio al volteggio, un elemento mai eseguito prima da una donna. Il tutto dopo 16 mesi di inattività, visto che le ultime gare ufficiali sono del 2019, i Mondiali in cui vinse cinque medaglie d’oro.

Potremmo pensare che in una giovane di grande talento e successo come lei la vita sia stata sempre in discesa. Non è stato però così.

L’esistenza di Simone Biles è stata costellata di ostacoli. A 3 anni ha lasciato Columbus in Ohio: i genitori erano alcolisti e lei è andata a vivere in Texas, con i nonni. Non è stato completamente negativo: è stata proprio la nonna ad avviarla alla pratica della ginnastica artistica, tanto che a 6 anni in molti pensavano che ci fosse molto portata.

E infatti a 16 anni Simone Biles partecipò e vinse ai Mondiali di Aversa. Poco prima l’atleta aveva subito un infortunio al polpaccio ma anche questo limite fu trasformato in orizzonte: la giovane inventò un doppio salto mortale con mezzo avvitamento che prende il nome di Biles. A quel movimento seguì il Biles II, un doppio salto mortale con triplo avvitamento e poi uno Tsukahara avvitato (per il quale la Federazione internazionale ha attribuito un livello basso in modo da demotivare altre atlete a farlo a rischio della vita).

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Intanto non sono mancati i guai. Sul suo capo sono piovute ingiustamente delle accuse di doping. È accaduto il 12 settembre 2016, poco dopo il successo alle Olimpiadi. Gli hacker russi del gruppo Fancy Bears hanno reso noti alcuni dati contenuti nel database World Anti-Doping Agency (Wada), che monitora i dati delle sostanze assunte dagli atleti di tutto il mondo. Simone Biles, alle Olimpiadi 2016, era risultata positiva al metilfenidato e all’acido ritalinico: in realtà la ginnasta aveva i permessi per assumere quelle sostanze, contenute nei farmaci che prende per il suo disturbo dell’attenzione.

Nonostante i problemi affrontati, la forza di Simone Biles si è rivelata anche in una sua testimonianza: l’atleta ha denunciato nel 2018, insieme a molte altre colleghe, di essere stata oggetto di molestie da parte del medico della nazionale Larry Nassar che è stato condannato a 175 anni di carcere. La forza di Simone Biles è davvero grande, il suo coraggio è ammirevole. E ci auguriamo che in futuro, quando non sarà più un’atleta, resti per tutte noi un role model. Le Olimpiadi 2020 saranno le sue ultime, perché ha annunciato il ritiro.

Il mio corpo è molto affaticato – ha detto la giovane – e sento che sta quasi cadendo a pezzi. Spesso sento dolori e non è molto bello.

Sfogliamo insieme la gallery per scoprire la storia e la carriera di Simone Biles.

Oltre gli abusi e il dolore: Simone Biles, la ginnasta più forte di tutti i tempi
Fonte: Instagram @ simonebiles
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