“Non credo di farcela”: lo sfogo di Elodie e quel “difetto” che non sempre lo è
Lo sfogo di Elodie sulla sua incapacità di gestire la rabbia. Ma siamo sicuri che sia sempre un sentimento negativo?

Lo sfogo di Elodie sulla sua incapacità di gestire la rabbia. Ma siamo sicuri che sia sempre un sentimento negativo?
Da Amici a Sanremo, gli ultimi cinque anni sono stati per Elodie un crescendo continuo, che l’ha portata ad affermarsi come una delle voci nuove della musica italiana.
La cantante romana, però, non ha mai nascosto nemmeno un carattere piuttosto forte e sincero, né alcuni momenti di crisi personale vissuti nel tempo, e non si è smentita neppure stavolta, confidando, in alcune storie Instagram, di avere un problema.
Mi sto stressando molto – le parole dello sfogo di Elodie – devo fare delle cose, non credo di farcela ma ce la farò.
Fra le cose che la turbano
Una su tutte è che ultimamente sono troppo nervosa, mi inca**o sempre e devo trovare un modo per rilassarmi. Non lo so, per capire come non reagire con rabbia alle cose, che è il mio più grande difetto ed è la cosa che più mi fa soffrire. Lo sto dicendo ad alta voce e lo rendo reale, quindi devo risolverlo, per forza.
Una presa di coscienza su una rabbia difficile da gestire, e che per Elodie rappresenta un freno. Ma siamo sicure che questa emozione abbia sempre e solo risvolti negativi?
Storicamente alle donne è stata negata la rabbia come sentimento; soffocate da anni di patriarcato in cui erano obbligate all’obbedienza, prima al padre e poi al marito, le generazioni femminili passate sono state cresciute alla cieca devozione e nel rispetto totale della figura maschile, cui era vietato o quasi opporsi. Tanto che non era raro, nel passato, che le donne ritenute troppo emancipate per i tempi, o ribelli, fossero liquidate con l’internamento in manicomio.
Sottomesse, mansuete, docili, alle donne non era concesso esprimere rabbia, perché associata a una testa pensante che, in quanto tale, sarebbe stata troppo difficile da comandare. Per questo, si può dire che il momento di massima esplosione della stessa sia coincisa poi con alcune delle più importanti conquiste femminili, vedasi l’aborto o il divorzio.
Riprendiamo quindi la domanda iniziale: la rabbia ha sempre e solo risvolti negativi? La risposta è no. Nel caso delle donne, è stata essa stessa una conquista, uno strumento per esprimere la propria voce, e deve continuare a esserlo. Per abbattere i (tanti) stereotipi maschilisti che ancora le circondano, perché, come si legge nel libro La rabbia ti fa bella di Soraya Chemaly,
Siamo sottopagate e lavoriamo troppo. Troppo sensibili o non abbastanza. Troppo dimesse o troppo appariscenti. Troppo grasse o troppo magre. Puttane o puritane. Se veniamo molestate, ci dicono che ce la siamo cercata e ci chiedono se è così difficile fare un sorriso (sì, lo è).
Se in talune circostanze la rabbia può sovrastare e annebbiare la capacità di ragionamento, usarla per rivendicare i propri diritti e per manifestare la propria presenza, come è successo nel caso delle donne, contro l’oppressione culturale e politica è importantissimo.
Se Elodie ha voluto esprimere in questo sfogo il desiderio di contenere la sua rabbia, speriamo che ciò non significhi che ci rimetta la rabbia positiva (diversa da quella negativa nel momento in cui si manifesta per evitare dei soprusi) e che continui a usare la prima per le cose davvero importanti, come far sentire la sua voce, non solo sul palco.
Sfogliate la gallery per ripercorrere la carriera di Elodie.
Nell’estate 2020 Elodie ha collaborato con i produttore Takagi&Ketra per Ciclone, singolo il cui videoclip è chiaramente ispirato all’omonimo film di Leonardo Pieraccioni (che compare alla fine del video), dove la cantante balla il flamenco proprio come Lorena Forteza.
Elodie ha cambiato molti look negli anni: dai capelli rosa e cortissimi di Amici, fino alle trecce afro, lunghe e scure, con cui la vediamo oggi.
Dal 2019 ha una relazione con il rapper Marracash, conosciuto durante la collaborazione per Margarita.
Elodie non ha mai nascosto il suo passato burrascoso, trascorso nelle case popolari di Milano, fino alla sua “fuga” in Salento.
Sul lavoro del padre, artista di strada, ha detto a L’Assedio di Daria Bignardi.
Con gli altri non dicevo che lavoro facesse, me lo tenevo per me. Mi preoccupavo di quello che diceva la gente: sono sempre stata un’amante della libertà, ma mi sono subito resa conto che non tutti sono così. Sopratutto quando sei una ragazzina e il giudizio è difficile da combattere se non hai abbastanza armi a disposizione.
Lo stesso valeva per la madre, che fino ai 35 anni ha fatto la cubista, mestiere che poi ha fatto la stessa Elodie prima del successo.
All’inizio ci soffrivo da morire.
A quel tempo – ha dichiarato – l’idea che le difficoltà mi dovessero abbattere mi faceva rabbia: niente poteva togliermi la voglia che avevo di incontrarmi con le persone. Avrei trovato il modo per prendermi quello che desideravo dalla vita.
Oltre che il successo come cantante, oggi Elodie si è guadagnata anche la fama di “musa di Versace”, di cui ha sfoggiato gli abiti a Sanremo 2020, cui ha partecipato con Andromeda.
Per l’occasione, Vogue le ha dedicato un articolo definendola proprio “the Chart-Topping Italian Singer and Versace’s Latest Muse”.
Dopo aver partecipato a X Factor, venendo scartata nelle fasi iniziali, e poi una prima volta ad Amici nel 2009, Elodie ritenta la strada del talent di Canale 5 sei anni più tardi, nel 2015, arrivando seconda alle spalle di Sergio Sylvestre e vincendo il Premio della critica giornalista Vodafone e il Premio RTL 102.5 – Amici alla radio.
Rockettara, animalista, book addicted, vivo il "qui e ora" come il Wing Chun mi insegna, scrivo da quando ho memoria, amo Barcellona e la Union Jack.
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