Il pene di Rasputin è davvero conservato sotto formalina?

Il pene di Rasputin è davvero conservato sotto formalina?
Fonte: ALEXANDER DROZDOV/AFP via Getty Images
Foto 1 di 10
Ingrandisci

Il pene di Rasputin è al centro di una bizzarra storia. Il presunto membro del mistico russo stimato dallo zar – lungo 33 centimetri – è conservato nel museo di Erotica a Sanpietroburgo, in un vaso con la formalina.

Rasputin morì, nel corso di una congiura ai suoi danni nel 1916 e, come spiega Fanpage, non ci sono prove di una sua evirazione prima o dopo la morte, anche perché quel membro conservato nel museo non è una parte di essere umano.

La vicenda del pene di Rasputin inizia infatti nel 1920, a quattro anni dalla sua morte. A Parigi, un gruppo di esuli russi, fuggiti dopo la Rivoluzione d’Ottobre, acquistò l’“oggetto” considerandolo come una reliquia e conservandolo in una bara di legno. Poi, il pene passò a Marie Rasputin, figlia del mistico, che lo reclamò e lo tenne in California fino alla sua morte, avvenuta nel 1977.

In seguito, il pene di Rasputin fu ritrovato tra gli oggetti appartenuti a Marie, tra cui alcuni manoscritti della donna. Il membro era stato conservato in un sacchetto di velluto e dopo il ritrovamento fu acquistato dalla casa d’aste Bonham, finendo per rivelarsi per quello che è: un cetriolo di mare. In altre parole, quello che è conservato nel museo di Sanpietroburgo è solo un’oloturia, cioè un organismo che di solito vive in mare.

Sfogliamo insieme la gallery per scoprire la storia di Grigorij Rasputin e la sua fine.