Fotografò Gandhi pochi minuti prima che venisse assassinato, seguì le truppe americane in Europa durante la Seconda Guerra Mondiale e fu tra le prime persone a entrare nel campo di concentramento di Buchenwald dopo la liberazione: no, la vita di Margaret Bourke-White non fu come tutte le altre.

Fino al 29 agosto 2021 sarà possibile ammirare la sua storia e le sue fotografie, anche quelle meno conosciute, alla mostra a lei dedicata Prima, donna al Palazzo Reale di Milano. L’esposizione, curata da Alessandra Mauro, raccoglie più di 100 scatti presi dall’archivio Life di New York, suddivisi in 11 sezioni ed è accompagnata da un catalogo edito da Contrasto.

Prima, donna

Prima, donna

Il catalogo edito da Contrasto della mostra "Prima, donna" dedicata a Margaret Bourke-White.
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Dalle fotografie del mondo dell’industria ai grandi reportage per  Life e Fortune; la mostra mette in chiaro quanto Bourke-White sia stata davvero la prima a fare molte cose, il tutto in un momento storico in cui le donne erano il muto riflesso del padre o del marito, giudicate solo per il ruolo di figlie e mogli, lei ridefinì lo storia del fotogiornalismo.

Come raccontato nella sua autobiografia, Il mio ritratto, Margaret credeva fortemente nel potere narrativo delle immagini, soprattutto in un’epoca dominata dalla propaganda e dal populismo. La sua risposta all’odio e alle fake news era semplice: scattare, scattare ovunque, e raccontare la verità.

Sono fermamente convinta che il fascismo non avrebbe preso potere in Europa se ci fosse stata una stampa veramente libera che potesse informare la gente invece di ingannarla con false promesse.

Sfogliate la gallery per leggere la storia di Margaret Bourke-White…

Margaret Bourke-White e le immagini che possono cambiare il mondo
Fonte: Estate of Margaret Bourke-White
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