Nell’estate del 1890, l’allora 45enne Bram Stoker entrò nella biblioteca di Whitby, in Inghilterra, e chiese un libro scritto da William Wilkinson, console britannico in Valacchia e Moldavia, storiche regioni dell’Europa orientale. Si trattava di un volume raro, non accessibile al grande pubblico, e lo scrittore irlandese era interessato solo a un capitolo: proprio tra quelle pagine iniziò a palesarsi lo spettro del suo Dracula.

Dracula

Dracula

Il giovane Jonathan Harker, in Transilvania per una vendita, farà un incontro molto strano con il conte Dracula, che si rivelerà una creatura malvagia e senza tempo pronta ad arrivare fino in Inghilterra per ghermire la sua fidanzata Mina
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Come ricorda un articolo del Time, subito dopo si recò al museo cittadino e si soffermò su diverse mappe, passando dal cuore di Londra ai lontani boschi selvaggi della Romania. Seguendo il suo percorso, ritroviamo Bram Stoker nel porto, impegnato a raccogliere dettagli su una nave, la Dmitri, giunta a riva qualche anno prima con uno sparuto gruppo di superstiti.

Partita da Varna, cittadina portuale affacciata sul Mar Nero, si vociferava trasportasse un misterioso carico di casse piene di terra. Chi era presente disse anche di aver visto scappare dal veliero un grande cane nero, mai più ritrovato. Ascoltate le storie ed esplorata la zona, in particolare quella della lugubre abbazia sulla scogliera, lo scrittore aprì il suo diario e tornò all’informazione appuntata in biblioteca.

Nella lingua valacca “Dracula” significa DIAVOLO. Gli abitanti della Valacchia erano soliti dare questo soprannome a chiunque si fosse distinto per coraggio, azioni crudeli o astuzia.

Queste e molte altre successive ricerche contribuirono alla nascita del suo romanzo più celebre, Dracula, pubblicato per la prima volta nel 1897. Chi cerca una sola vera storia all’origine del libro resterà deluso: l’immaginario dell’autore si era nutrito di tanti aneddoti diversi.

Bram Stoker aveva fatto studi approfonditi sul folklore europeo e in particolare sulle storie dei vampiri, focalizzandosi in particolare sul saggio del 1885 di Emily Gerard, intitolato Superstizioni della Transilvania. Secondo alcuni studiosi si sarebbe ispirato in parte a una figura storica, Vlad III Dracula, soprannominato Vlad l’Impalatore, un sanguinoso tiranno della Valacchia.

Sicuramente pesarono anche le storie che sua madre gli raccontava da bambino, fondate su fatti reali e intrise di una giusta dose di fantasia. Tra queste c’era la leggenda degli spiriti che mangiavano gli uomini e dei succhiatori di sangue della tradizione irlandese, oltre ai dettagli più cruenti legati alla grandi carestia del 1845-48 e alle successive epidemie mortali.

Resta però un grande mistero, che difficilmente potrà essere svelato. Nella prefazione originale di Dracula, Stoker aveva spiegato che non si trattava di finzione. In quelle 101 pagine, di cui rimane solo qualche stralcio portato avanti grazie alla traduzione originale in islandese del 1900 e da un’opera postuma, l’autore si diceva convinto di aver raccontato una storia reale, seppur terribile.

Preoccupato per l’effetto che quelle pagine avrebbero potuto avere sui lettori britannici, già facilmente impressionabili a causa di alcuni episodi violenti dell’epoca, l’editore decise di tagliarle. Persino il ritrovamento del manoscritto originale, comparso dal nulla in un fienile della Pennsylvania e oggi posseduto dal cofondatore di Microsoft Paul Allen, inizia a pagina 102.

Cosa contenevano di così terribile quelle pagine? Impossibile dirlo, ma certamente rimane una storia che non smette di affascinare e intrigare i lettori. Il vampiro più famoso della letteratura è diventato un personaggio ricorrente soprattutto nei film, che dagli anni Venti a oggi hanno continuato a interrogarsi sul suo mistero.

Sfogliate la gallery per continuare a leggere la storia di Dracula e del suo autore…

Dracula è esistito davvero? I fatti veri dietro il personaggio
Fonte: Wikimedia
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