6 attori trans che stanno rivoluzionando l’idea di mascolinità

6 attori trans che stanno rivoluzionando l’idea di mascolinità
Fonte: instagram @chellaman/ instagram @jake_graf5
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In principio fu Laverne Cox. Potremmo dire così, usando l’attrice che interpreta Sophia Burset nella serie Orange is the new black, per raccontare la situazione dei trans nel dorato mondo del piccolo e grande schermo.

Prima di lei, in effetti, i transessuali hanno avuto vita tutt’altro che facile a Hollywood e dintorni, con poche parti e pochissimi ruoli lasciati a loro, vittime di un pregiudizio ancora latente (ma nemmeno troppo) che li porta a essere ostracizzati dai set.

Pare, però, che in tempi recenti – forse appunto anche grazie a personaggi forti come Laverne – le cose stiano leggermente cambiando, soprattutto per i FtM, ovvero i transessuali uomini, che faticano ancora più delle donne a ritagliarsi un proprio spazio in televisione o al cinema.

Una cosa che sicuramente sorprende, a questo proposito, è pensare che i ruoli di transngeder al cinema siano stati affidati praticamente in maniera esclusiva a persone cisgender: pensiamo al recente The Danish Girl, dove a interpretare Lili Elbe è stato chiamato il bravissimo Eddie Redmayne, a Dallas Buyers Club, che è valso a Jared Leto un Oscar come Miglior attore non protagonista per il personaggio della transessuale Rayon, e, andando ancora a ritroso nel tempo, a Boys Don’t Cry, sulla vita e l’omicidio di Brandon Teena, interpretato da Hilary Swank.

Della penuria di ruoli da trasngeder affidati ai transgender si è lamentato anche Harrison Knights, attore trans e attivista, che ha detto:

Ho una barba e un tono di voce basso, cosa che non si aspettano.

Paradossalmente, per gli attori trans è molto più facile avere un ruolo da cis, ma anche qui c’è una discriminante importante: generalmente, parliamo infatti di ruoli piuttosto marginali,

Quando [un attore trans] – dice ancora Knights – verrà assunto per ruoli cis più importanti perché è il migliore attore per quel ruolo, piuttosto che perché completa una casella, allora avremo veramente vinto.

Nell’ultimo anno, per fortuna, almeno per ciò che riguarda il panorama, non solo si è dato sempre più spazio a uomini transessuali sulle scene, ma in particolare a ciò che rappresentano, la realtà della vita trans e non binaria che, spesso, si interseca anche con altre caratteristiche, razziali, di classe, culturali, o con disabilità, ad esempio.

Grazie alle loro performance negli show di cui non sono solo comprimari, ma anche ai messaggi sui loro social media, questi attori stanno aggiornando e ampliando l’idea stessa dell’uomo protagonista, proprio in un momento in cui i diritti dei trans sono messi in discussione – pensiamo alle restrizioni per l’entrata nell’esercito USA, volute da Trump e approvate dalla Corte Suprema, o alla richiesta del presidente americano di approvare il licenziamento per orientamento sessuale – e in cui la violenza anti-trans è diventata quello che sia la Campagna per i Diritti Umani che l’Associazione Medica Americana chiamano una vera e propria epidemia.

Secondo uno studio del 2018 pubblicato sulla rivista Pediatrics, più della metà degli adolescenti transessuali ha tentato il suicidio, e Scott Turner Schofield, protagonista del nuovo Studio City di Amazon, è convinto di sapere perché.

Siamo cresciuti con la convinzione che ci sia qualcosa che non va in noi. Ci hanno insegnato a credere che siamo gli unici.

Un bellissimo esempio, che è un invito a vedere la mascolinità sotto punti di vista nuovi, arriva da Chella Man, attore e modello americano che condivide spesso su Instagram le sue idee sull’essere transgender, sordo, ed ebreo cinese. In questo post, ad esempio, scrive:

Amare il proprio corpo come individuo trans nel nostro mondo è un atto radicale.

Sono orgoglioso del mio corpo dal petto piatto e senza pene.

Sono orgoglioso di coloro che, nella mia comunità, preferiscono non fare la transizione dal punto di vista medico e restano saldi nelle loro decisioni.

Il vostro corpo, la vostra scelta.
Sempre.

Chella ha anche sfoggiato un tatuaggio sul bicipite con scritto “I am my own Masculinity“, ovvero “sono la mia mascolinità”, a indicare proprio che la mascolinità è qualcosa che ciascuno si deve attribuire secondo il modo che preferisce, e non lasciandosi influenzare da quelli che sono gli stereotipi imposti. Lo scopo, per Man e per gli altri, è proprio quello: passare da una situazione in cui il genere ci è stato “consegnato” dagli standard della società, a un futuro in cui poter esprimere chi siamo senza controlli esterni. “La mascolinità deriva dal genere, che è socialmente costruito –  afferma Man – Chiunque ha il potenziale per distruggere ed eradicare i costrutti sociali e ridefinirli secondo quello che possono significare per loro”.

Sfogliate la gallery per conoscere alcuni dei più celebri attori trans che stanno ridefinendo la mascolinità.