15 immagini orribili di sfruttamento del lavoro minorile

15 immagini orribili di sfruttamento del lavoro minorile
L. Hine, National Child Labor Committee Collection
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Agli inizi del 1900 il sociologo statunitense Lewis Hine (1874-1940) era fotografo presso il Comitato Nazionale del Lavoro Minorile, mansione che svolse per circa dieci anni. Questo lavoro gli permise di viaggiare molto nel Paese e di osservare con i suoi stessi occhi (oltre che immortalare) la dura realtà del lavoro minorile. Secondo l’ufficio di censimento americano, nel 1900 lavoravano a tempo pieno 1.752.187 bambini di età compresa tra i cinque e i dieci anni.

Col suo documentario fotografico Hine voleva dimostrare la crudeltà delle condizioni a cui erano sottoposti i piccoli lavoratori e contribuire all’abolizione di queste pratiche. Gli scatti gli costarono non poche minacce da parte di coloro che sfruttavano minori nei campi, nelle fabbriche, nelle stalle, nelle miniere, per strada. Per non farsi scoprire il più delle volte era costretto addirittura ad adottare travestimenti. I fotografi non erano certo i benvenuti in quei posti.

Nella sua vita Hine utilizzò la fotografia come strumento per promuovere diverse riforme sociali, non solo quella a favore dei minori. Abbracciò anche la causa dell’immigrazione e del volontariato, in particolare si dedicò all’assistenza e al soccorso prestati dalla Croce Rossa. Per lui la professione era una vocazione da usare soprattutto a scopo sociale e culturale. Questo spiegava ai suoi studenti della Ethical Culture School di New York.

Le sue foto dedicate al lavoro minorile furono diffuse sui giornali dell’epoca e sulle riviste. Hine voleva sensibilizzare i potenti e le persone comuni su questo delicato tema, affinché si facesse finalmente qualcosa per risolvere il problema. Tutti quei minori erano analfabeti e sottopagati, ma soprattutto quotidianamente messi in pericolo; mettevano a repentaglio la loro salute e le loro stesse vite. L’obiettivo era tutelarli con leggi a loro favore e con punizioni esemplari per i trasgressori, proiettati esclusivamente ai guadagni e alla ricchezza.

Soltanto nel 1924 la Società delle Nazioni bandì definitivamente lo sfruttamento del lavoro minorile, grazie alla Convenzione di Ginevra.