Vi è mai capitato di notare che qualcuno attorno a voi, o direttamente voi stesse, si isolasse ma fosse un grandissimo oratore se messo su un palco a parlare? Potrebbe trattarsi di una persona introversa: ecco 10 atteggiamenti che distinguono le persone introverse da quelle estroverse!
Possono sembrare scontrosi, burberi, scostanti e talvolta addirittura antipatici o “strani”. In realtà, gli introversi fanno “solo” alcune cose differenti e si comportano in modo diverso in talune situazioni rispetto agli estroversi. Rispondono, in poche parole, in modi differenti a ciò che la vita li pone dinanzi.
L’autrice di Science of Us Melissa Dahl ha per esempio illustrato la ricerca dello psicologo Brian Little, confluita nel libro sulla scienza della personalità Me, Myself, and Us: The Science of Personality and the Art of Well-Being in cui lo studioso rileva come sarebbe meglio che gli introversi, per esempio, evitassero caffeina prima di un incontro o un evento importante.
Lo psicologico cita la teoria dell’estroversione di Hans Eysenck e la ricerca di Wiliam Revelle della Northwestern University, che spiegano come gli introversi e gli estroversi differiscano naturalmente in termini di prontezza e di modalità di risposta in un medesimo ambiente. Un episodio che sovrastimoli il sistema nervoso centrale di un introverso potrebbe far sì che la persona introversa stessa si senta travolta, sconcertata ed esausta, anziché entusiasta e coinvolta.
Ancora, nel suo intervento alla conferenza Ted 2012 dal titolo “The Power of Introverts” (Il potere degli introversi), Susan Cain ha sottolineato questo punto nella sua definizione di introversione, spiegando che si tratta di una caratteristica diversa dalla timidezza: “La timidezza ha a che vedere con la paura del giudizio sociale – aveva illustrato Cain – L’introversione ha più a che fare col modo in cui rispondiamo agli stimoli, inclusi quelli sociali. Le persone estroverse sostengono una grande quantità di stimoli, mentre le persone introverse si sentono come se l’interruttore della loro vita fosse posizionato sul massimo e si sentono più capaci quando sono in situazioni di quiete, in ambienti con meno stimoli e variabili”.
Elementi da non sottovalutare, questi, visto che un po’ ovunque le persone introverse sono da un terzo alla metà della popolazione. Ecco qui dunque 10 casi in cui le persone introverse interagiscono in modo diverso a quelle estroverse!
Quando siamo entrati nel ventesimo secolo siamo parallelamente entrati in una nuova fase culturale che gli storici definiscono cultura della personalità, è l’opinione che ha espresso Cain nel suo intervento alla conferenza Ted. In pratica, secondo Cain, siamo passati da un’economia rurale a un grande mercato mondiale che ha fatto sì che improvvisamente le persone abbiano iniziato a trasferirsi dai piccoli centri alle città, dovendosi mettere alla prova in una folla di estranei. Una folla rumorosa e fitta, che sovrastimola gli introversi prosciugando tutte le loro energie fisiche. Le persone con temperamento introverso, di conseguenza, sono finite per sentirsi più isolate che non esaltate da ciò che le circonda e vorrebbero essere in qualsiasi posto che non preveda la presenza di una marea di gente.
Mentre la maggior parte delle persone estroverse riceve energia da qualsiasi interazione, gli introversi nelle stesse situazioni si sentono talvolta intimiditi, annoiati o addirittura esausti. Non è raro che in conversazioni con tanti interlocutori gli introversi assumano il ruolo dell’ascoltatore silente e che trascorrano il loro tempo isolati finché i discorsi non siano finiti.
Insomma, una persona riceve – o non riceve – energia dall’ambiente che la circonda. Dal canto loro, gli introversi preferiscono conversazioni profonde, che magari vertano su argomenti filosofici.
Almeno la metà delle persone che esercitano professioni correlate con il fatto di parlare sono introverse per natura: semplicemente fanno leva sulle loro forza e si preparano. Molti dei principali performer di successo sono in realtà introversi. Su un palco, separati dalla folla, è per loro molto più facile mettersi alla prova che non nelle brevi conversazioni che generalmente seguono questi avvenimenti.
Se volessimo distruggere il grado di attenzione di una persona introversa, sarebbe sufficiente metterla in una situazione in cui si senta sovrastimolata. A causa dell’aumentata sensibilità nei confronti dell’ambiente circostante, gli introversi se la devono vedere con distrazioni e talvolta sopraffazione nelle folle ampie e in grandi spazi aperti.
Tuttavia, quando sono in pace e tranquillità, non hanno problemi a immergersi nel loro hobby preferito o a sprofondare in un libro per ore. Avere tempo per curare la propria interiorità aiuta una persona introversa a ricaricare le batterie attraverso attività che la stessa è già sicura le piacciano.
Gli introversi, per natura, preferiscono trascorrere il loro tempo in solitudine o al massimo in piccoli gruppi, concentrandosi su un compito alla volta e prendendosi il loro tempo quando si tratta di assumere decisioni e risolvere problemi. Pertanto se la passano meglio lavorando in ambienti che consentano loro di esprimere queste loro inclinazioni. Alcune professioni – come lo scrittore, le mansioni nel campo del campo delle scienze naturali e della tecnologia, purché “a riflettori spenti” – possono dare agli introversi gli stimoli intellettuali che essi desiderano per non cadere nella distrazione causata dagli ambienti affollati e confusi che cercano di evitare.
Gli introversi non solo si sentono a disagio in mezzo alla folla, ma addirittura si impegnano al massimo per ridurre il loro malessere mettendosi nei punti periferici del luogo in cui si trovano, che si tratti di un’uscita, sul fondo di una sala da concerti o sul corridoio laterale di un aereo: la loro posizione dev’essere funzionale a evitare di essere circondati dalle persone su tutti i lati.
Questa caratteristica degli introversi è quella che generalmente vale loro la reputazione di ottimi ascoltatori. Per loro è naturale prendersi il loro tempo prima di aprire la bocca per riflettere interiormente, anziché dire subito tutto ad alta voce (che è invece un tratto distintivo solitamente degli estroversi). Possono sembrare tranquilli e timidi in virtù di questo loro comportamento, che in realtà significa solo che quando si esprimono le parole che condividono hanno molta riflessione – e talvolta intensità – dietro di sé.
Uno studio del 2013 pubblicato su Frontiers in Human Neuroscience ha messo in evidenza come estroversi ed introversi analizzino le loro esperienze attraverso i centri di “gratificazione” del cervello in modi piuttosto diversi. Mentre gli estroversi spesso sono pervasi da una positiva dose di dopamina derivate dal loro ambiente circostante, gli introversi tendono a non sperimentare un simile cambiamento. Gli introversi infatti non trovano gratificazioni nei fattori esterni in modo tanto intenso come gli estroversi.
La maggior parte delle persone introverse screma le chiamate – anche quelle degli amici – per diverse ragioni. Il suono invadente li costringe ad abbandonare la concentrazione su un’attività contingente o su un pensiero per riorientarla su qualcosa di inatteso. Inoltre, la maggior parte delle conversazioni telefoniche è breve, cosa che gli introversi, come già detto, cercano di evitare. Gli introversi non rispondono dunque alle chiamate per poter richiamare nel momento in cui sentono di avere la giusta energia e attenzione da dedicare alla conversazione.
Ogni persona introversa ha un limite agli stimoli che può sopportare: è come se avesse una bombola di energia a disposizione, il cui livello si abbassa man mano aumentano le interazioni con altre persone, che al contrario si riempie per gli estroversi. Quando la bombola è vuota, gli introversi sono a corto di energie e devono tornare in solitudine per potersi ricaricare.
Bene, amiche, queste sono le 10 caratteristiche principali che distinguono le persone introverse da quelle estroverse. Voi vi ritenete introverse? Nel caso vi ritrovate in queste descrizioni?
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