Sul caso di Marilia, la giovane brasiliana trovata uccisa venerdì scorso nell’ufficio dell’azienda a Gambara, in provincia di Brescia, potrebbe esserci una svolta definitiva.
L’autopsia ha infatti rivelato che la donna era incinta e non è morta per via dei colpi ricevuti alla testa in ufficio (dove dormiva non avendo una sua residenza).
Secondo i profondi segni sul collo, la giovane sarebbe stata strozzata.

L’assassino ha poi inscenato un incidente/suicidio, manomettendo il tubo che collegava la caldaia dell’ufficio che ha sprigionato metano.È stato il padrone dello stabile ad accorgersi del forte odore e a trovare la bella giovane in una posizione non proprio da caduta.
La fuga di gas è stata dunque tutta una messa in scena e nella stanza è stata anche trovata una bottiglia di acido muriatico per fingere un suicidio.

Claudio Grigoletto, titolare dell’azienda, giura di aver visto la ragazza giovedì per l’ultima volta.
Roberto Tomellini, altro responsabile, è stato sentito il giorno dopo la scoperta della morte ed è colui che ha riconosciuto il corpo ufficialmente. Ora è stato fermato.
Il colonnello Giuseppe Spina racconta: “Stringiamo i tempi,lavoriamo a una svolta ma sull’identificazione di una persona e su quando questo accadrà sono due dati sui quali non possiamo fare previsioni.”

Ai carabinieri di Verolanuova si sono aggiunti quelli del Nucleo Investigativo che avevano sentito diverse persone sulla situazione sentimentale della vittima che però non sembrava essere definitiva. Lo stesso ex fidanzato aveva confermato una situazione non chiara.

Marilia aveva cominciato a farsi vedere più spesso a Gambara, dove dormiva anche qualche notte, sul divano nell’ufficio in cui è stata strozzata.

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