Sai come si chiamano davvero le dita dei piedi?

Come si chiamano le dita dei piedi? Le curiosità, i proverbi e le citazioni su nomi reali e apocrifi di queste estremità del nostro corpo.

Quanti tra voi pensano di sapere davvero come si chiamano le dita dei piedi? È probabile che abbiate risposto di sì in tante e tanti, tuttavia ci sono luoghi comuni su quest’argomento che vanno sfatati. È curioso come alcune conoscenze a volte appaiano spuntare dal nulla e non siano scientificamente attestate (sì, anche la linguistica è una scienza): a volte però arriva il momento giusto per fare chiarezza.

Come si chiamano le dita dei piedi

Sul sito dell’Accademia della Crusca – che è l’organo chiamato a dirimere le questioni sintattiche, morfologiche, fonetiche e lessicali della lingua italiana – c’è un interessantissimo articolo di Vera Gheno che parte dal fatto che i nomi delle dita delle mani siano decisamente più noti. I nomi delle dita dei piedi invece, partendo da una base latina, sono:

  • primo dito o alluce;
  • secondo dito;
  • terzo dito;
  • quarto dito;
  • quinto dito o mignolo del piede.

Tuttavia c’è chi sostiene che i nomi delle dita dei piedi siano invece questi:

  • alluce;
  • illice, melluce, dilluce, dillice, polluce;
  • trillice o trilluce;
  • pondulo, pondo, pondolo, pìnolo o anulo;
  • minolo, minulo o mellino.

Questi ultimi sono però nomi apocrifi, che non presentano attestazioni certe se non a un certo punto della nostra storia linguistica. Per cui primo, secondo, terzo, quarto e quinto dito (oltre ad alluce e mignolo del piede) sono i nomi corretti, quelli che hanno un corrispettivo latino oltre a una loro omogeneità etimologica.

Cosa dice la Crusca

“Questa nomenclatura non appare né registrata nella lessicografia, né riportata in testi medici o scientifici. Ne troviamo attestazioni in romanzi e altri libri non specialistici in anni recenti” scrive appunto Vera Gheno in merito ai nomi aprocrifi delle dita dei piedi. Una di queste attestazioni è relativa a un simpatico racconto contenuto nella raccolta “100 storie per quando è troppo tardi” del 2012: racconta di una bambina, Maia, che assiste al parto della scrofa Carolina. I 15 maialini che nascono vengono chiamati 5 come le dita delle mani, 5 con i nomi apocrifi delle dita dei piedi, 4 come alcuni colori e il quindicesimo Ultimo, il maialino che Maia provvede a nutrire da sola con il latte di casa, perché la scrofa ha solo 14 capezzoli. Altre attestazioni online dei nomi apocrifi si troverebbero in testi successivi al 2000 su argomenti legati alle medicine orientali o alternative, ma in realtà questi nomi sarebbero in uso, sebbene molto limitato, fin dagli anni ’70 del Novecento (e chi è stato bambino negli anni ’80 probabilmente ricorderà di aver letto o sentito qualcosa del genere). Non si conosce l’origine di questi nomi, ma non andrebbero usati in contesti ufficiali.

Tante curiosità: da Goethe ai detti popolari

Alcuni personaggi hanno scritto o parlato di piedi e dita dei piedi. Qui ci sono le citazioni più interessanti:

  • “Quale brivido mi corre nelle vene quando per caso le mie dita toccano le sue, quando i nostri piedi s’incontrano sotto la tavola! Mi ritiro come dal fuoco, una segreta forza mi spinge avanti di nuovo, e tutti i miei sensi sono presi da vertigine. E la sua innocenza, la sua anima ignara non le lasciano comprendere come queste piccole familiarità mi fanno male” (Johann Wolfgang von Goethe)
  • “Ecco gli uomini! Se la prendono con la scarpa quando la colpa è del piede” (Samuel Beckett)
  • “Non ho una fotografia, ma potete prendere le impronte dei miei piedi. Sono di sopra nei miei calzini” (Groucho Marx)
  • “Se la scarpa non entra, dobbiamo cambiare il piede?” (Gloria Steinem)
  • “Da ragazzo ho scoperto che l’alluce finisce sempre col fare un buco nei calzini. Quindi ho smesso di mettere i calzini” (Albert Einstein)

I piedi sono tuttavia oggetto di alcuni proverbi popolari, eccone alcuni:

  • “Il piede del padrone ingrassa il campo” (significa che è importante che un datore o una datrice di lavoro supervisionino cosa accade)
  • “Due piedi non stanno bene in una scarpa” (con la variante “Chi tiene il piede in due staffe spesso se lo trova fuori”, significa che non va bene stare in due situazioni opposte contemporaneamente)
  • “Chi non vuol piedi sul collo non s’inchini” (vuol dire che la dignità è un bene inestimabile)
  • “La superbia andò a cavallo e tornò a piedi” (sta a significare che la superbia sembra avere credito ma non lo ha)
  • “Sacco vuoto non si regge in piedi” (è un detto che spinge a privilegiare la sostanza rispetto alla forma)
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