Kim Novak, le motivazione del Leone a Venezia per una stella senza tempo

La diva di Hollywood degli anni '50 Kim Novak riceverà il Premio alla Carriera alla prossima Mostra del Cinema di Venezia. Ripercorriamo la sua biografia e carriera, per comprendere i motivi di questa scelta.

Diva indiscussa di Hollywood e del cinema fino agli anni ’90, consacrata dal ruolo di protagonista in La donna che visse due volte di Alfred Hitchcock, Kim Novak riceverà il Leone D’Oro all’82esima Mostra del Cinema di Venezia. Una decisione presa per onorare non solo il suo talento come attrice, ma anche per il suo contributo fondamentale per cambiare l’immaginario collettivo delle donne nel cinema nel Dopoguerra, e al retaggio artistico che ha lasciato.

Biografia breve di Kim Novak, diva senza veli

Marilyn Pauline Novak, nata a Chicago nel 1933 da genitori di origine ceca, è stata un’attrice e una delle più note dive del cinema, hollywoodiano e non, in particolare negli anni ’50. Dopo essersi trasferita a Los Angeles e aver lavorato inizialmente come modella. Ottiene poi i primi piccoli ruoli al cinema, che la fanno notare dai produttori di Hollywood, ottenendo nel 1955 un contratto con la Columbia Pictures.

Da qui inizia la sua carriera nel cinema, che è costellata di successi, e di tante pellicole diverse tra loro, spaziando in tutti i più vari generi cinematografici. Il primo film che le ha garantito un contratto con la casa di produzione è stato Criminale di Turno di Richard Quine del 1954, successivamente viene scelta da Otto Preminger nel dramma sociale L’uomo dal braccio d’oro (1955).

Nello stesso anno è la protagonista femminile in Picnic di Joshua Logan, negli anni successivi la carriera non si arresta, recita in Incantesimo di George Sidney, in Un solo grande amore, sempre diretta da Sidney. In seguito interpreta principalmente commedie, come Una strega in paradiso (1958) di Richard Quine.

Il film che l’ha consacrata a grande diva e attrice arriva nel 1958, e si tratta de La donna che visse due volte (o Vertigo, titolo in lingua originale) di Alfred Hitchcock. In questo film ha offerto un’interpretazione nuova di una protagonista donna, che è seducente ma tormentata, diversa dai personaggi femminili che si vedevano sul grande schermo negli anni ’50.

L’attrice abbandona Hollywood per aprire una casa di produzione. Dopo Vertigo, la sua carriera nel cinema continua con alti e bassi fino al 1991, anno nel quale abbandona le scene definitivamente con il film Liebestraum. Negli anni successivi si è dedicata ad un’altra forma d’arte, la pittura, e alla vita privata. Oggi, a 92 anni, vive in una villa nei boschi dell’Oregon.

Il premio speciale consegnato al Festival del Cinema di Venezia

Il Consiglio di Amministrazione della Biennale di Venezia ha deciso di onorare l’attrice con il Premio alla Carriera. Il Leone d’Oro di Venezia a Kim Novak arriva più di 30 anni dopo l’addio alle scene della diva. Sarà accompagnato dalla presentazione in anteprima mondiale del documentario Kim Novak’s Vertigo del regista Alexandre Philippe, realizzato con la collaborazione esclusiva dell’attrice.

Si terrà dal 27 agosto al 6 settembre l’edizione 82 della Mostra del Cinema di Venezia, uno dei più prestigiosi e attesi festival del cinema. Kim Novak non ha mai ricevuto premi a Venezia, pertanto la scelta di omaggiarla e onorare la sua carriera quest’anno è significativa. L’attrice ha ottenuto diversi riconoscimenti nel cinema.

Ha vinto durante la sua carriera due Golden Globe; è stata ospite d’onore alla 66ª edizione del Festival di Cannes, per presentare la versione restaurata di Vertigo nella sezione “Cannes Classics” e per consegnare un premio. Ha ricevuto premi alla carriera a San Francisco e Berlino, ma per la prima volta verrà premiata a Venezia.

Perché è stata scelta: carriera, meriti e pubblico

Un riconoscimento che però non arriva inaspettato, grazie al contributo importante dell’attrice per il mondo hollywoodiano e al successo della sua carriera. Fin da subito la ribattezzata Kim Novak (per non confonderla con Marilyn Monroe), ha dimostrato grande spirito di indipendenza e un animo ribelle. In un ambiente completamente gestito da uomini, ancora estremamente maschilista.

Le dive di Hollywood nel Dopoguerra erano considerate solamente in ruoli di donne ingenue e seducenti, e non c’era quasi nemmeno una donna nello staff dirigenziale delle case di produzione. La Novak si è distinta, facendo compromessi, come quello di tingersi i capelli di biondo, ma scegliendo ad esempio di tenere il proprio cognome.

Già nelle prime produzioni si è battuta per ricevere un salario equo, rispetto ai suoi coprotagonisti uomini, arrivando ad essere la prima a combattere per la parità salariale nel mondo del cinema, un tema su cui si dibatte ancora oggi. Nel 1958 fu la prima donna attrice a fondare una casa di produzione, allontanandosi dalla Columbia.

Nonostante la sua carriera sia continuata negli anni successivi, nel cinema e nella tv, a partire dagli anni ’70 scelse di dedicarsi maggiormente alla vita privata. Dopo l’addio alle scene si è dedicata per diverso tempo a un’altra sua passione, la pittura, grazie alla quale ricevette una nuova ondata di successo.

Una diva ribelle e libera, che non ha mai avuto paura di far sentire la sua voce e far conoscere la sua opinione. Che ha scelto sempre con consapevolezza i ruoli e le modalità di interpretazione, in un mondo fatto di regole a cui non voleva sottostare a tutti i costi. Questi sono i motivi che hanno portato alla scelta di onorare la sua vita e carriera nel 2025.

Reazioni e retroscena dietro il riconoscimento

Il riconoscimento alla carriera per Kim Novak non è arrivato con sorpresa per il grande pubblico che l’ha amata nei suoi successi. Ma ha invece sorpreso la stessa attrice. La sua reazione infatti è stata completamente genuina, dichiarando alla stampa, come riportato dalla Biennale del Cinema di Venezia

Sono molto, molto commossa di ricevere il prestigioso premio Leone d’Oro da un festival del cinema tanto rispettato. Essere riconosciuta per tutto il mio lavoro a questo punto della mia vita è un sogno che si avvera. Conserverò nella memoria ogni momento trascorso a Venezia. Riempirà il mio cuore di gioia.

Dietro al riconoscimento c’è stata la proposta del direttore artistico della Mostra del Cinema, Alberto Barbera, che il Consiglio di Amministrazione ha accolto con piacere. Grazie al suo essere una diva ribelle, che ha cambiato le regole del gioco di Hollywood. E, come dichiarato dallo stesso Barbera, grazie

all’esuberante bellezza, alla capacità di dar vita a personaggi ingenui e discreti ma anche sensuali e tormentati, al suo sguardo seducente e talvolta dolente.

Come già detto in precedenza, per l’occasione della consegna del Leone d’Oro di Venezia a Kim Novak, sarà presentato in prima mondiale il documentario ‘Kim Novak’s Vertigo’ di Alexandre Philippe, realizzato con la collaborazione esclusiva dell’attrice.

Kim Novak oggi: eredità culturale e impegno artistico

Kim Novak è un personaggio che ha lasciato un importante retaggio culturale. La sua figura ha ispirato attori come Naomi Watts e Nicole Kidman, e stilisti come Alexander McQueen, che ha dedicato una borsa alla sua immagine. Un’icona che ha saputo unire il talento, la bellezza e l’indipendenza artistica e professionale. In un periodo storico dove i traguardi che le donne hanno raggiunto oggi erano ancora ben lontani.

Dopo la carriera cinematografica la Novak ha continuato ad esplorare il mondo dell’arte. A partire dagli anni ’60 è una pittrice autodidatta con uno stile vario. Va dall’impressionismo al surrealismo ed esplora diversi temi di natura, spiritualità e introspezione personale. Le sue opere sono state esposte in gallerie degli Stati Uniti, e anche in Europa.

Oltre alla pittura, Novak ha scritto poesie e canzoni folk, alcune delle quali sono state registrate da artisti come Harry Belafonte e il Kingston Trio. La sua arte è stata anche un mezzo per affrontare il disturbo bipolare. Nei primi anni 200 infatti le è stato diagnosticato questo disturbo, e da allora utilizza la pittura non solo come forma di espressione, ma anche di cura. Un’artista a 360°, capace di comprendere le proprie esigenze e la forma artistica migliore con la quale mostrarle al mondo.

La discussione continua nel gruppo privato!
Seguici anche su Google News!