Avete mai sentito parlare di Baba Yaga? Si tratta di una figura chiave del folklore slavo, una vecchia strega cattiva che da sempre terrorizza i bambini.

Baba Yaga è presente nelle fiabe russe, bulgare, slovacche e ceche, ma è anche nota in Serbia, Croazia e Bulgaria. Il suo aspetto è a dir poco spaventoso, ma è dotata di poteri magici potentissimi con i quali è solita incantare le sue “prede”. I bambini sono terrorizzati da lei perché, dice la tradizione, è solita mangiarli. Astuta e intelligente, per molto può essere considerata una delle prime rappresentati del femminismo e del potere femminile.

“È potente nonostante non sia attraente in senso convenzionale. Vive secondo i suoi termini magici piuttosto che secondo le regole tradizionali e sfida ogni volta le categorie concettuali“, ha dichiarato lo scrittore Yi Izzy.

La sua figura è così intrigante e misteriosa che è stata spesso citata in campo cinematografico. Per esempio viene nominata nel film con Keanu Reeves John Wick, in cui l’antieroe viene chiamato Baba Yaga dai suoi nemici. Anche la leggenda dei film d’animazione giapponesi Hayao Miyazaki si è ispirato a Baba Yaga per rappresentare la proprietaria di uno stabilimento balneare nel suo pluripremiato film del 2001 La città incantata.

Le origini di Baba Yaga potrebbero risalire a molto prima del XVII secolo, quando per la prima volta si è parlato di lei in un libro, Grammatica Russa di Mikhail V Lomonosov. Secondo una scuola di pensiero accademico, Baba Yaga è un analogo slavo della divinità greca Persefone, dea della primavera e della natura.

È certamente associata ai boschi e alle foreste e alla natura selvaggia. “L’essenza di Baba Yaga esiste in molte culture e in molte storie, e simboleggia la natura imprevedibile e indomabile dello spirito femminile, della Madre Terra e il rapporto delle donne con la natura selvaggia”, ha affermato Lindy Ryan, scrittrice e professoressa di data science e visual analytics alla Rutgers University del New Jersey.

Baby Yaga incrocia il tropo della strega malvagia con il tropo della fata madrina per creare un ruolo in definitiva molto più imprevedibile e potente.

Ciò che rende Baba Yaga diversa dalle solite streghe è la sua dualità. A volte, infatti, assume quasi il ruolo di eroina. “Baba Yaga rimane una delle donne più ambigue e interessanti del folklore”, ha affermato Ryan. “Incute timore e rispetto, e allo stesso tempo soggezione e desiderio. Ammiro la sua noncuranza e la sua indipendenza, persino la sua crudeltà. In un mondo in cui le donne sono così spesso ridotte a nebulose sfocature di incoerenza, è una figura che ci ricorda che siamo feroci e indomabili, e che tali libertà spesso hanno un costo.”

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