Il nuovo Tom Neuwirth, che ha fatto pace con Conchita Wurst

Con il trionfo all'Eurovision Song Contest 2014 ha mandato un messaggio forte e chiaro: "Devi essere ciò che vuoi". Ma oggi Tom Neuwirth si alterna perfettamente con la sua icona, Conchita Wurst, e ha inaugurato una nuova fase della sua vita artistica.

Come tutti i grandi artisti anche Thomas Neuwirth cambia spesso e volentieri; il grande pubblico lo conosce come Conchita Wurst, la cantante drag queen che nel 2014 sorprese l’Eurovision Song Contest, vincendolo. Sono passati otto anni da quel momento, e oggi Tom Neuwirth cammina con le sue gambe, senza dimenticare la fama datagli da Conchita, ma desideroso anche di essere ricordato per altro.

La amo [Conchita, ndr.] e non lascerò nemmeno che mi venga portata via – ha spiegato nel 2021 – Dopo la vittoria nel 2014 è stata ‘lei’ e non più Tom, e questo ha imposto una pausa e un ulteriore sviluppo ad un certo punto. Sono completamente rilassato ora. Non deve essere l’uno o l’altra. Va bene.

Tom/Conchita quindi ora è in pace con se stesso e con il personaggio che gli ha regalato tanta popolarità, anche se ormai da tempo ha abbandonato la sua lunga parrucca e oggi si mostra con un look decisamente più naturale.

Quando, nel 2014, trionfò sul palco dell’Eurovision Song Contest in Danimarca, con il brano Rise like a phoenix, il suo personaggio guadagnò immediatamente le copertine dei più importanti giornali mondiali, e non solo per la vittoria al concorso canoro; Conchita Wurst sorprese per la sua folgorante bellezza da drag queen, per essere una donna, con un perfetto make up e un corpo da urlo strizzato in meravigliosi abiti da sera, e… La barba.

E, del resto, è proprio attraverso il suo aspetto che Thomas “Tom” Neuwirth ha scelto di colpire il pubblico, al di là della sua voce meravigliosa; l’obiettivo di presentarsi come una donna con la barba si può sintetizzare nella volontà di mandare un messaggio a tutti, che è quello di essere, semplicemente, se stessi, e che, se si vuole raggiungere uno scopo, come lui stesso ha spiegato in diverse interviste, non è importante come appari, ma ciò che hai da dire e da trasmettere.

Tanto che dedicò la vittoria a

Tutti coloro che credono in un futuro di pace e libertà. Voi sapete chi siete. Noi siamo unità e siamo inarrestabili!

In un’intervista per 27esimaora Neuwirth ha inoltre aggiunto:

Il messaggio della barba è che devi essere chi vuoi essere. Sapevo perfettamente cosa stavo facendo mostrandomi così. Ero  consapevole che anche le persone che non si sentivano urtate dalla mia immagine ne avrebbero comunque parlato dicendo, nel migliore dei casi, che c’è gente al mondo che fa cose che non ti aspetteresti.

L’augurio è che si realizzi che tutti meritano di essere rispettati, anche se non ci piacciono.

Naturalmente, oltre all’ammirazione di buona parte del pubblico che ha imparato a conoscerla e ad apprezzarla all’Eurovision, Conchita, ha attirato anche critiche e polemiche, soprattutto da parte di un gruppo di parlamentari russi, fra cui Vitalij Milonov. Lui è uno dei fautori della legge sull’omosessualità nel Paese, che definire restrittiva è un eufemismo, e ha ha considerato un “insulto” al popolo russo la partecipazione alla kermesse di quello che lui ha definito “un pervertito”.

Eppure, il successo clamoroso dell’artista ha dato pienamente torto ai suoi detrattori, e non solo perché proprio i fan russi hanno reso Rise like a phoenix il singolo più scaricato sulla versione russa di i-Tunes, e anche i successivi brani, UnbreakableThat’s What I Am, hanno riscosso un notevole successo in molti Paesi, ma soprattutto perché Conchita Wurst (per inciso, oggi è solo Wurst) ha attirato l’attenzione di mostri sacri della musica come Elton John, che si è dichiarato un suo grande ammiratore, ed è diventata un’icona fashion per miti come Karl Lagerfeld o Jean Paul Gautier; quest’ultimo, peraltro, ha anche scritto l’introduzione della sua biografia, Io, Conchita, uscito nel 2015 e pubblicato in Italia da Mondadori.

Nell’aprile del 2018, Tom Neuwirth ha confessato di essere sieropositivo da anni; lo ha fatto dopo aver ricevuto le minacce di un ex che si giurava pronto a rendere pubblico il segreto.

Questo è il giorno in cui mi libero dalla spada di Damocle per il resto della mia vita. Sono positiva all’Hiv da molti anni. Questo è irrilevante per il pubblico, ma un mio ex fidanzato minaccia di rendere pubblica quest’informazione privata, e io non darò a nessuno il diritto di spaventarmi e influenzare la mia vita in futuro. Non voglio concedere a nessuno il diritto di farmi paura e di influenzare la mia vita in quel modo.

Ha scritto l’artista.

Conchita Wurst è diventata un’icona culturale, il simbolo di una lotta, pacata e mai urlata, verso l’indipendenza, di pensiero ma soprattutto di spirito, ma attenzione a non confondere le cose: tolte le ciglia finte e la parrucca, rimane Tom Neuwirth, un ragazzo austriaco che non ha intenzione di diventare una donna, non è una donna trans ma semplicemente, orgogliosamente gay. E che ha affermato di aver avuto difficoltà con il suo coming out, e di aver vissuto sulla propria pelle anche la discriminazione.

Un po’ traumatico – ha detto a proposito del coming out – soprattutto per i miei genitori che erano all’oscuro di tutto. Il fatto è che è avvenuto durante un’intervista, quando mi esibivo in piccoli locali di Vienna. Un giornalista mi chiese della mia vita amorosa e a quel punto avevo due scelte: mentire oppure dire la verità, cioè che ero gay. Ho scelto la seconda. A quel punto ero in pace con me stesso.

Sulla violenza, invece, ha dichiarato:

La violenza psicologica l’ho vissuta, quella fatta di commenti e piccole quotidiane discriminazioni. Andare a scuola non è stato facile. La svolta è stata quando ho capito che non c’era niente di sbagliato in me o nell’essere gay. Dopo è stato tutto più facile, perché mi sono messo in una situazione di potere: se vi vado bene sono così, se volete fare parte del mio viaggio bene, se no addio.

Oggi, come detto, c’è forse più Tom che Conchita in lui, almeno per quel che riguarda l’aspetto esteriore. Ma in fondo, che si chiami Tom, Conchita o solo Wurst, questa artista ha saputo perfettamente far convivere le sue due anime, separandole dal punto di vista professionale e privato, ma fondendole meravigliosamente nel messaggio che è, sostanzialmente, anche il tema centrale di Rise like a phoenix: ciascuno di noi può rinascere, risorgere dalle proprie ceneri, l’importante è farlo con la consapevolezza di ciò che si vuole essere davvero.

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