
Cos’è il comportamento passivo aggressivo e come riconoscerlo
Silenzi, ritardi, (auto)sabotaggi: il comportamento passivo-aggressivo è quello che esprime emozioni negative senza farlo apertamente. Per questo può essere molto pericoloso nei rapporti.

Silenzi, ritardi, (auto)sabotaggi: il comportamento passivo-aggressivo è quello che esprime emozioni negative senza farlo apertamente. Per questo può essere molto pericoloso nei rapporti.

Questo comportamento ha un nome: si chiama passivo aggressivo e fa male a noi e ai nostri rapporti.
Il comportamento passivo aggressivo è un tipo di aggressione indiretta che permette a una persona di esprimere rabbia ed emozioni correlate senza comunicare direttamente questi sentimenti.
Si tratta di un meccanismo di coping comune, che molte persone adottano di tanto in tanto, specialmente quando vogliono evitare conflitti diretti. Tuttavia, alti livelli di passivo-aggressività possono essere correlati ad alcune diagnosi di salute mentale, tra cui disturbo borderline di personalità, autolesionismo, anoressia nervosa e disturbo dell’adattamento.

Spesso, questo atteggiamento comporta l’inazione della piuttosto che l’azione. Ad esempio, una persona con un’atteggiamento apertamente aggressivo potrebbe partecipare a una riunione di famiglia ed essere scortese o ostile, mentre una persona che adotta un comportamento passivo aggressivo potrebbe evitare del tutto la riunione di famiglia o partecipare e riservare alle persone il “trattamento del silenzio“.
Nonostante questo, le persone che adottano comportamenti passivo aggressivo possono sentirsi altrettanto aggressive o ostili di coloro che adottano forme più palesi di aggressione.
L’aggressività passiva è spesso vendicativa. Una persona può adottare questo stile di comunicazione per vendicarsi di un torto percepito.
In psicologia, il disturbo passivo-aggressivo non è stato inserito nella versione aggiornata del Manuale Diagnostico dei Disturbi Mentali o DSM 5, ma è comunque presente come un aspetto di diverse malattie mentali e non una vera e propria patologia in sé.
Il comportamento passivo-aggressivo è un modo per esprimere indirettamente sentimenti negativi invece di affrontarli apertamente: c’è quindi una disconnessione tra ciò che una persona dice e ciò che fa.
Ad esempio, qualcuno che ha un comportamento passivo-aggressivo potrebbe sembrare d’accordo – forse anche mostrarsi entusiasta – di fronte alla richiesta di un’altra persona. Piuttosto che soddisfare la richiesta, tuttavia, lui o lei potrebbe esprimere rabbia o risentimento non rispettando le scadenze o facendo quanto richiesto in maniera non corretta.
Alcune red flags che possono indicare un comportamento passivo-aggressivo sono:
Una delle sfide maggiori nel gestire un comportamento passivo-aggressivo è che si tratta di un tentativo deliberato di nascondere i sentimenti aggressivi e le persone che lo adottano non vogliono che gli altri notino o rispondano alla loro aggressività, ma vogliono comunque comunicare le loro emozioni.

Per questo, non esiste un unico metodo che funzioni per tutti i tipi di comportamento passivo-aggressivo ma, piuttosto, delle strategie che è possibile mettere in atto per disinnescarli:
Il comportamento passivo aggressivo più difficile da gestire non è quello degli altri, ma il proprio. Quando siamo noi a non riuscire ad esprimere le nostre emozioni e preferiamo inconsciamente chiuderci dietro silenzi e piccoli (auto)sabotaggi, rischiamo di rovinare rapporti e momenti felici.
Nel momento in cui si realizza di adottare questo tipo di atteggiamento, è importante rivolgersi a uno specialista che, attraverso un percorso psicoterapeutico mirato, potrà individuarne le cause e aiutarci a superarlo.
Curiosa, polemica, femminista. Leggo sempre, scrivo tanto, parlo troppo. Amo la storia, il potere delle parole, i Gender Studies, gli aerei e la pizza.
Cosa ne pensi?