Cosa è e dove vedere la bioluminescenza, la luce emessa dagli organismi viventi

Sembra impossibile, ma alcuni organismi riescono a emettere luce propria, grazie a una reazione chimica. Si chiama bioluminescenza, ed è capace di lasciarci a bocca aperta. Ecco come nasce e dove è possibile osservarla.

Non è una novità che la natura ci offra fenomeni straordinari, capaci di lasciare a bocca aperta. La bioluminescenza è uno di questi.

Il nome può sembrare complicato, ma tutti la conosciamo, almeno nella forma più comune, quella delle lucciole. Una luce eterea emessa da organismi viventi, capace di rischiarare l’oscurità degli oceani e della notte. Ma quali sono le cause che la originano? E, soprattutto, dove è possibile vederla?

Cos’è la bioluminescenza?

La bioluminescenza è la luce emessa da un organismo vivente attraverso una reazione chimica che si verifica nel suo corpo. Si tratta quindi di un tipo particolare di chemiluminescenza, il termine usato per una reazione chimica in cui viene prodotta luce: in questo caso, si usa “bio“luminescenza perché questa reazione avviene all’interno di un organismo vivente.

La bioluminescenza avviene spesso nell’oceano e nell’acqua in quanto è qui che si trovano più organismi bioluminescenti, come meduse, batteri, plancton, alghe e pesci. Tuttavia, è possibile trovare organismi bioluminescenti anche sulla terra, come le lucciole e alcuni funghi o vermi.

La bioluminescenza è considerata luce fredda, il che significa che meno del 20% della luce genera radiazioni termiche o qualsiasi tipo di calore. Questo è il motivo per cui appare generalmente di colore blu o biancastro. Il modo in cui appare la luce bioluminescente, però, può variare notevolmente a seconda del particolare organismo e dell’habitat in cui si trova. Nella maggior parte dei casi la bioluminescenza marina si presenta nelle parti blu e verdastre dello spettro della luce e appare più visibile nelle parti più profonde dell’oceano o di notte, quando c’è poca luce.

Le cause del fenomeno della bioluminescenza

La bioluminescenza avviene grazie a una reazione chimica che produce energia luminosa all’interno del corpo di un organismo. Affinché si verifichi una reazione, una specie deve contenere luciferina, una molecola che, quando reagisce con l’ossigeno, produce luce. Esistono diversi tipi di luciferina, che variano a seconda dell’animale che ospita la reazione.

Gli animali possono controllare quando si illuminano regolando la loro chimica e i loro processi cerebrali a seconda delle loro esigenze immediate e possono anche scegliere l’intensità e il colore delle luci.

Alcuni pesci penzolano un’esca illuminata davanti alla bocca per attirare le prede, mentre alcuni calamari sparano liquido bioluminescente – invece dell’inchiostro – come tattica di protezione per confondere i loro predatori. Vermi e minuscoli crostacei sfruttano invece la bioluminescenza per attirare i partner.

Bioluminescenza: dove osservarla?

Una delle manifestazioni più comuni della bioluminescenza può essere osservata nei mesi estivi anche nelle nostre campagne: sebbene siano meno visibili che in passato, infatti, le lucciole utilizzano proprio questa reazione chimica per illuminarsi. Se volete osservare questi animali in un contesto eccezionale a Big South Fork, negli Stati Uniti, ogni anno ha luogo un incredibile raduno di lucciole che di solito si verifica intorno alla seconda settimana di giugno.

Come abbiamo visto, il fenomeno della bioluminescenza si verifica però più frequentemente nell’acqua e negli oceani. Un luogo dove vedere le acque bioluminescenti è la costa di Puerto Mosquito a Porto Rico. Si tratta di una piccola baia sull’isola caraibica di Vieques, ma si possono osservare le acque illuminate dagli organismi che le abitano anche nella Baia di Halong Bay in Vietnam e in alcune isole della Florida.

In Australia e Nuova Zelanda, infine, è possibile osservare Ia bioluminescenza prodotta da alcuni vermi all’interno di grotte. Le più imponenti si trovano nello Springbook Park, in Australia, in cui è possibile vedere i pattern creati dalle luci che emanano un bagliore bioluminescente verde-bluastro per attirare la preda all’interno di fili appiccicosi, dove possono essere poi divorate.

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