Giovanni era un uomo di 55 anni che viveva con lavoretti saltuari, raccogliendo per esempio frutta a verdura nei campi del suo quartiere. Viveva in uno scantinato di qualche metro quadro che cercava di sopravvivere senza troppe pretese. Quando è morto ha purtroppo continuato a soffrire. 

Un arresto cardiaco, dovuto ad una feroce malattia che lo ha stroncato in meno di sei mesi, lo ha portato via mentre era all’ospedale Caldarelli. In quell’ospedale è poi rimasto per nove giorni aspettando che il carro del Comune lo portasse via. Giovanni non aveva i soldi per pagarsi un funerale e una sepoltura, quindi i parenti si sono rivolti al Comune per richiedere il servizio di trasporto gratuito

Il quartiere, però, ha deciso di reagire e grazie alla collaborazione di un gruppo di amici e parenti, hanno organizzato una colletta, raccogliendo buona parte del denaro necessario.

“Fortunatamente abbiamo trovato il responsabile di un’agenzia di pompe funebri che ha preso a cuore il nostro caso, ci farà pagare solo 2500 euro mentre tutti ne avevano chiesti almeno mille in più. Abbiamo sbagliato ad aspettare tanto, la raccolta dovevamo farla prima, a quest’ora mio cugino avrebbe già avuto la giusta sepoltura”.  racconta un parente di Giovanni. Finalmente l’uomo potrebbe quindi avere una degna sepoltura e una messa.

La celebrazione della cerimonia in chiesa è stata però ciò che ha creato più problemi, rallentando nuovamente l’intervento del Comune.

“Non capisco per quale ragione il Comune si rifiuta di accompagnare il morto in chiesa prima di portarlo al cimitero. Un aggravio di spesa, forse? O troppa fatica per i dipendenti?” si chiede Angelo Pisani, presidente dell’ottavo Municipio, a cui i parenti di Giovanni si sono rivolti nei giorni scorsi per presentare la dichiarazione di morte e inoltrare la pratica per ottenere il funerale comunale.

“Una situazione vergognosa! Vi sembra possibile che se una persona non lascia i soldi per pagarsi il funerale debba rimanere per giorni in un obitorio o, peggio, a casa? E poi, mi chiedo ancora, quando gli addetti del Comune hanno finalmente prelevato la salma, perché devono portarla direttamente al cimitero negando ai familiari la possibilità di celebrare il funerale? Quanto costa fermarsi mezz’ora in una chiesa? È una questione di carità cristiana, non altro”.

Pienamente d’accordo.

 

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